venerdì 14 giugno 2019

http://paolodarpini.blogspot.com
 
Rivoluzioni colorate e Media. Sinistre burlesque e destre a disposizione  

Fulvio Grimaldi  https://fulviogrimaldi.blogspot.com venerdì 14 giugno 2019
 
Con tutti i tumulti, le sollevazioni, i casini che succedono in giro per il mondo, dal Sudan all’Algeria, da Haiti al Kazakistan, da Hong Kong all’Albania e in decine di altri posti, diventa sempre più difficile non prendere cantonate nelle analisi e distinguere il piombo dall’oro. Qualche criterio è relativamente affidabile. Quando il cattolico unanimismo di destre in ghingheri e pseudo-sinistre in putrefazione sostiene un movimento di contestazione al governo ci sono buone ragioni per ritenerlo “rivoluzione colorata” mirante al regime change in un paese che non si allinea a ordini e strategie imperiali e globali. 
Quando il paese in questione si colloca storicamente fuori dal contesto Nato, nelle sue espressioni euro-atlantica, latinoamericana, araba, africana, c’è di nuovo motivo per giungere alla medesima conclusione, viste le pratiche sovversive impiegate dal consorzio anglosassone nel corso dei secoli in casi di non ottemperanza ai suoi interessi e diktat. Infine, e stavolta probanti, sono le caratteristiche formali, iconografiche, sociali, sloganistiche, tecniche, organizzative, di protagonisti e di contenuti, di sostegno esterno, come pedissequamente si ripetono di movimento in movimento, a partire dagli esordi in Serbia con Otpor, la Ong di tutte le Ong.
Personalmente mi pregio di aver avuto qualche esperienza diretta di classica “rivoluzione colorata” gestita da un mix di ingenui, disperati, rivoluzionari della pippa  e grandissimi figli di buona donna, formati, istruiti, equipaggiati e finanziati come si deve ed elevati nell’olimpo dei contestatori democratici dalle presstitute dei media, con più accanimento addirittura da quelli della pseudo sinistra. Senza quelle ai colorati verrebbe a mancare la maschera d’ossigeno. Da Belgrado a Caracas, da Tripoli a Damasco ho visto attuare, in assoluta analogia, gli insegnamenti del padre di queste sollevazioni dette pacifiche, Gene Sharp, esordiente a Tien An Men, e del suo strumento prediletto: Otpor. 
 
Un Commento 

7 dicembre 1941 Mossa...d: simulato attacco giapponese a flotta USA a Pearl Harbor, nelle Hawaii che divennero il 50° stato degli USA SOLO il 21 agosto 1959 ben 18 anni dopo il “fattaccio”. 
Gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo, dalla loro creazione nel 1776, vale a dire 222 dei 239 anni della loro esistenza . Gli anni di pace sono stati solo 21 dal 1776. 
Nel 1915, fu l’affondamento del “Lusitania”, da parte di un sottomarino tedesco, a dare inizio alla crisi tra Stati Uniti e Germania, che permise ai primi di entrare nel conflitto mondiale. 
Pare che gli americani abbiano fatto sapere di nascosto ai tedeschi che sul “Lusitania” viaggiava un importante carico di armamenti destinato all’Inghilterra. In questo modo, sarebbero riusciti a provocare l’attacco da parte del sottomarino tedesco che affondò la nave, sulla quale viaggiava anche un centinaio di cittadini americani. La “cosa” è moolto, moolto plausibile...
Adesso ci rifanno con l'Iran. Domanda che ci fanno le navi USA in mari così distanti da casa loro? Sempre in mezzo a complottar...non lo dico solo io, lo dicono anche i Negri...Alberto. E' la solita mossa...d, cui non crede più nessuno.  Tana per gli armageddonnari ! 
 
I pugni "OPTOR" sono pugni destri, maldestri...come quelli che pubblicava la defunta "liberazione" cui sempre telefonavo per farlo notare. Poteva anche essere una foto insipientemente stampata all'inverso neh...a testa di Canide [bella espressione da me copiata].

Nessun commento: