martedì 30 aprile 2019

Complicazione cose semplici la Partita Doppia ed il Conto della Serva

90.000 o 600.000 brown immigrants\black invaders?  L'Istat dovrebbe saperlo, altrimenti che ci sta a fare lì? Ad occupare spazio e consumare aria, oltre i tarallucci ed il vino? Facciamo Noi col Conto della Serva. Quanto è stato speso per la ”accoglienza” diviso € 35 al giorno. Ed hai i negher installati in Italia. Vedere la spesa da Salvini ridotta ad € 21 e da quando, ed hai la cifra aggiornata. E poi li conti incrociandoli per strada. Non ci vuole un laureato alla bocconi o alla luiss o alla cepu, basta una “Serva”. Non facciamo il Conte, facciamo i Conti....della Serva Padrona.  




Mo Vi Mento: AraSiri !

Fra ammazza Bambini SIVAX e svuotatasche SITAV, preferisco i secondi Papp Ones ! 
Lenone x Lenone: quadrato del Puttanone !

lunedì 29 aprile 2019


https://www.centrometeoitaliano.it
 
Come sbarazzarsi dei capelli bianchi in un colpo solo: bastano pochi minuti e tre ingredienti 
9 settembre 2017  Pubblicato da Brando Trionfera
Come sbarazzarsi dei capelli bianchi in un colpo solo: bastano pochi minuti e tre ingredienti, l’incredibile ricetta che ringiovanisce tutto in breve tempo
I nostri capelli sono una chiave dell’estetica e la loro cura è fondamentale, in quanto riescono a modificare il nostro aspetto naturale. L’utilizzo di prodotti chimici, alla lunga, può esser fuorviante per la loro salute e deve essere necessariamente dosato.
Quello che vi presentiamo è un rimedio che  rinforza il cuoio capelluto e ridona la vita e la bellezza eliminando capelli bianchi e brizzolati.
Ingredienti per l’impasto
– Due cucchiai di aceto
– Due cucchiaini di bicarbonato di sodio, shampoo.
PREPARAZIONE – mescolare l’aceto con il bicarbonato e procedere alla preparazione di questa miscela aggiunta al vostro shampoo.
L’applicazione di questo composto deve durare almeno 5 minuti per il rimedio per poi essere rimosso con dell’acqua tipedia.
Utilizzare questo semplice rimedio fatto in casa per una settimana e rendete i vostri capelli capelli nuovi e ringiovaniti per sempre.
 
Va bene anche spruzzare acqua e bicarbonato sui capelli bianchi...i biondi li imbiondisce. Gli altri non so. Provare...

Con il metodo della BUCCIA di PATATA si eliminano per sempre i capelli grigi: efficace dopo pochi minuti
20 gennaio 2018 Pubblicato da Brando Trionfera
I dettagli e la procedura completa per la preparazione
Con il metodo della buccia di patata si eliminano per sempre i capelli grigi: efficace dopo pochi minuti. I dettagli e la procedura completa per la preparazione
Fortunatamente i rimedi naturali possono intervenire sui capelli bianchi o grigi senza gravi conseguenze, perché i suoi ingredienti sono totalmente naturali. Le patate contengono molte proprietà curative e rigeneranti grazie agli antiossidanti , alle proteine ​​e alle vitamine che vi risiedono all’interno.
INGREDIENTI necessari: 6 patate, 
Mezzo litro d’acqua; 
Una pentola; 
Un contenitore di plastica o di vetro.
PREPARAZIONE:     Mettere le 6 patate nella pentola e farle bollire per circa 30-40 minuti. Successivamente, estrarre le bucce delle patata e lasciarle riposare all’interno dell’acqua calda a fuoco spento, per poi trasferirlo in un apposito contenitore di plastica. 
Come  usare: Lavare bene i capelli con abbondante acqua e shampoo, per poi applicare  delicatamente per pochi minuti il prodotto ottenuto dalla precedente preparazione.               
Risultati incredibili si otterranno già dopo pochi minuti e basterà ripetere ancora la  procedura per veder sparire per sempre i capelli grigi.

domenica 28 aprile 2019

https://www.notizie.it/cronaca
 
La protesta dei rider contro i vip: “Ecco chi non dà mai la mancia” 26 Aprile 2019 di Lisa Pendezza
Deliverance Milano 25 aprile alle ore 00:05 ·
BUON 25 APRILE E BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE A TUTT*!
SE L'INFORMAZIONE È POTERE NOI RIDER LIBERIAMO I DATI!
Questa è la nostra #blacklist, un elenco di tutte le star e i vip che regolarmente ordinano con le app e non lasciano la mancia a nessun fattorino, nemmeno in caso di pioggia!
In questa lista compaiono attori, presentatori, cantanti, calciatori, sportivi, musicisti, rapper, influencer.
Ricordatevi sempre una cosa clienti: entriamo nelle vostre case, vi portiamo il cibo e qualsiasi altra cosa vogliate, praticamente a tutte le ore del giorno, siamo in strada sotto la pioggia battente o sotto il sole cocente, senza assicurazione. Sappiamo tutto di voi. Sappiamo cosa mangiate, dove abitate che abitudini avete.
E come lo sappiamo noi, lo sanno anche le aziende del delivery. Queste piattaforme come sfruttano noi lavoratori senza farsi alcuno scrupolo, sfruttano anche voi, speculando e vendendo i vostri dati.Questo è il lato oscuro della #gigeconomy: si produce valore in tutti i modi possibili, dal servizio di vendita del prodotto al trasporto a domicilio delle merci, fino alla mappatura dei dati, alla loro analisi e alla loro compravendita. La domanda è che cos'è la privacy nel 2019? Per noi è nuovo #welfare indotto dal denaro raccolto dalla monetizzazione dei nostri dati e la redistribuzione di tale ricchezza. È trasparenza dei conti nelle aziende dell'economia digitale. È il diritto all'oblio e l'accesso libero alla tecnologia. Non possiamo più prescindere dall'avere diritti sindacali, #reddito incondizionato, salario minimo e una previdenza sociale adeguata. Se vogliamo vivere il nostro futuro occorre anche un upgrade nei diritti!
Questo elenco verrà aggiornato in tempo reale e reso pubblico ogni qualvolta lo riterremo necessario. Invitiamo tutti i nostri colleghi a mandarci altre segnalazioni.
Riders' Blacklist
-DJ Albertino
-Teo Mammucari
-Fedez
-Chiara Ferragni
-Andrea Musacco
-Cristian Abbiati
-Paolo Cannavaro
-David Moss
-Danilo D'Ambrosio
-Noyz Narcos
-Marracash
-Salvatore Aranzulla
-Alessandro Gentile
-Leonardo Bonucci
-Fabio Rovazzi
-Mauro Icardi
-Wanda Nara
-Matteo Sarzana
-Gianluca Cocco
-Matteo Pichi
-Gonzalo Higuain
-Philippe Mexes
-Clementino
-Rocco Hunt
-Platinette
Inutile dire che questi personaggi famosi vivono in quartieri residenziali extralusso o nel centro delle città e che è significativo riscontrare come sia più facile ricevere la mancia se si consegna in zone popolari o in quartieri periferici, piuttosto che in distretti o in civici fighetti e più pettinati.
Attente quindi piattaforme digitali del #deliveryfood, perché se non volete parlare con noi, confrontarvi con le nostre rappresentanze autonome e i gruppi organizzati che sono in stato di agitazione sindacale permanente, questo è il futuro che vi aspetta: noi produciamo i dati, noi conosciamo i vostri punti deboli e non esiteremo ad usarli contro di voi.
Pretendiamo che le nostre mance non vengano tassate, ad oggi viene trattenuta l'iva quando il pagamento avviene (come la maggior parte delle volte) per mezzo del supporto di intermediazione digitale, quando dichiarate il contrario.
E qualora fossimo costretti dal servizio aziendale a ricevere parte dei pagamenti in contante, come a #Glovo, pretendiamo un'indennità di cassa, perché già mentre siamo in consegna capita che veniamo aggrediti perché la gente cerca di derubarci o ci fregano le bici fuori dai palazzi e dai ristoranti, manca solo di venir rapinati e di rimetterci i soldi di tasca nostra !
Vi avevamo avvisati.  Don't fuck with riders! #resistenz #platformcapitalism
Un Commento
vip de che? Pezzenti: se non ve li cagaste non starebbero sempre in tv a rompere il Gioiello. Ma chi credono di essere? Pupazzi che i Contribuenti Italiani Lavoratori Subordinati sono costretti a "mantenere" a tarallucci e vino con l'ennesima estorsione sulla bolletta della luce. La colpa è delle "vittime", non dei carnefici. Se qualche vittima si ribella è cosa buona e giusta. Sti' sepolcroni sbianchettati hanno vraiment cassé le maaacrooon !


sabato 27 aprile 2019


http://marcodellaluna.info

LA FUNZIONE PSICOLOGICA DEL 25 APRILE Marco Della Luna 27/04/2019

Ogni sistema di potere, anche quello detto liberaldemocratico, rappresentando interessi della élite che lo esprime, tende rendersi definitivo, non delegittimabile, non contrastabile, non resistibile nemmeno culturalmente, plasmando e imponendo un pensiero unico più o meno apertamente obbligatorio. Tende, cioè, a farsi autocratico (similmente a come qualsiasi grande attività imprenditoriale tende a farsi monopolio ponendosi sopra il libero mercato). Così è giustificato ad imporre ciò che di volta in volta gli conviene: t.i.n.a., there is no alternative. Cionondimeno tutti i sistemi di potere, prima o poi, decadono o crollano.

I mezzi per raggiungere e mantenere tale condizione di dominanza variano in ragione dei contesti storici, degli ambienti ideologico-religiosi, e degli strumenti tecnologicamente disponibili nei vari contesti storici; ma ciò non toglie che i vari regimi tendano al medesimo, suddetto obiettivo, né implica che siano giudicabili e classificabili in termini etici.

Ciascun regime ufficialmente insegna e sostiene che i mezzi usati dai regimi precedenti o concorrenti fossero abietti e che quei regimi fossero ingiusti e immorali. E di essere sorto per porre fine a quegli abusi. E di usare metodi etici e legittimi.

Celebrazioni come il 25 Aprile hanno la funzione di creare l’illusione che la tendenza al dispotismo e al totalitarismo sia non generale di ogni sistema di potere in quanto strumento di un interesse elitario, ma circoscritta a un determinato regime, legata a caratteristiche (im)morali del medesimo, e che quindi possa essere vinta definitivamente abbattendo quel regime e, dopo, continuando ad attaccare i suoi apologeti reali o inventati. Celebrare la Resistenza al regime fascista serve a legittimare il regime italiano attuale, che è almeno altrettanto corrotto, che compie sul piano economico disastri paragonabili a quelli compiuti dal fascismo, e che non usa i suoi grossolani strumenti, ma ne usa altri, oggi resi disponibili dalla tecnologia, e che possono fare danni molto più profondi alla libertà e alla salute. Celebrare la liberazione dall’occupazione nazista copre il fatto che essa è stata sostituita dall’occupazione americana, che perdura a tutt’oggi, e con la perdita definitiva della sovranità nazionale.

Siffatte celebrazioni servono quindi ad accreditare come esenti da quella tendenza autocratica i regimi di volta in volta in sella e le forze che in essi si collocano ed operano. Servono a far credere nella democrazia, quindi nella responsabilità del popolo per le scelte prese sopra la sua testa. Servono a identificare-separare i noi, i buoni, dagli altri, i malvagi (quindi sono necessariamente divisive, perché ogni identità sociale consiste nel distinguere l’ingroup dall’outgroup). Svolgono insomma funzioni rassicuranti, identificanti, legittimanti, che sono indispensabili per tenere insieme un vasto corpo sociale di persone ordinarie che non sosterrebbero la consapevolezza della realtà.

Credo che il bisogno di celebrazioni quali il 25 Aprile, con le suddette funzioni, sia destinato ad acuirsi, via via che il regime si farà più duro e afflittivo, più simile nei metodi ai regimi che esso definisce “male assoluto”, per le ragioni che seguono, esposte qui in estrema sintesi, e più ampiamente nei miei saggi Tecnoschiavi e Oligarchia per popoli superflui.

Abbiamo da un lato un mondo le cui risorse si stanno rapidamente esaurendo e in cui un crescente inquinamento da parte di una sovrappopolazione crescente sta compromettendo la biosfera.

Abbiamo dall’altro lato un sistema globale centralizzato e finanziarizzato di profitto e potere che, anche grazie all’automazione e all’intelligenza artificiale, non ha più bisogno di masse di lavoratori, consumatori, combattenti; sicché i popoli sempre più divengono superflui e ininfluenti, quindi passivi.

Con queste premesse, è evidente quale sarà il percorso per il futuro:

  • decrescita infelice,

  • riduzione dei diritti individuali,

  • aumento del controllo manipolatorii gsulla ente,

  • riduzione consistente della popolazione mediante gli strumenti biologici già disponibili e legalizzati o legalizzabili.

Per le medesime ragioni è irragionevole pensare che si possa uscire dalla “crisi” con una ripresa generalizzata delle economie, della produzione e dei consumi.

Questa interminabile crisi e questo malessere dei popoli sono ciò che meglio asseconda gli interessi di chi possiede il potere reale.

freeskies offskies.blogspot.com
Liberarsi dalla matrix o soccombere da schiavi  27/04/19
Tutti i tentativi di ridurre la realtà che ci circonda ad un sistema meccanico stimolo/risposta, sono miseramente falliti. La realtà è sfuggente, multidimensionale, sorprendente.
I sistemi di potere e controllo si basano tutti sulla semplificazione perché il sistema scientista sarebbe l’humus ideale sul quale prospererebbero. La propaganda consiste quindi nel far credere che la realtà sia un meccanismo desolante in modo da indurre i sottoposti a reazioni controllate e prevedibili, onde permettere ai controllori di gestire un metodo efficace di previsione e dominio.
Per nostra fortuna la realtà gli sfugge sempre dalle mani. Sono tante le variabili in gioco, tante le possibili cause, gli assiomi crollano. L’uomo artefice della propria realtà procede oltre e sorride. La differenza tra uomo libero creativo e schiavo collaborazionista è tutta qui. L’essere creativo genera realtà impreviste e imprevedibili.
Il sistema stimolo/risposta quindi non funga da spauracchio perché non esiste. La cosiddetta matrix la creiamo noi se vogliamo. Tutto è possibile per l’uomo creatore. Siamo in grado di sfuggire sempre al controllo grazie alla nostra fantasia creativa, la dote più importante dell’umanità che i sistemi, da sempre, tentano di boicottare e ridimensionare.
Siamo sereni quindi, non prevarranno mai. Chi non è creatore, non è nemmeno in grado di immaginare ed è vittima del suo stesso desolante mondo che vorrebbe solo imporre agli altri. Libertà dagli inganni, libertà dalle menzogne. La realtà la creiamo noi stessi perché non ne esiste una sola ma tante quante sono le anime creatrici dell’universo. 

Commento bambilu
ITALY REPUBLIC OF CIK#: 0000052782 (see all company filings) 
SIC: 8888 – FOREIGN GOVERNMENTS 
State location: L6 | Fiscal Year End: 1231 
(Assistant Director Office: 99) 
Business Address MINISTRY OF ECONOMY AND FINANCE 
VIA XX SETTEMBRE, 97 ROME L6 00187 (39) 06-86391271 
Precedente Mailing Address 
C/O STUDIO LEGALE BISCONTI 
VIA A. SALANDRA, 18 ROME L6 0018 
Actual Mailing Address 
C/O SASM&F (UK) LLP 40 BANK STREET, CANARY WHARF LONDON X0 E14 5DS

Ecco perché NON c'è da festeggiare ALCUNA LIBERAZIONE. Anche perché è dal 1934 vigente Mussolini e Monarchia Savoia che l'Italia NON è una Nazione, ma è una Corporation dal nome REPUBBLICA d'ITALIA operante durante la MONARCHIA ????  e perché la Costituzione della Repubblica Italiana, promulgazione: 27 dicembre 1947, al primo comma di OGNI articolo stabilisce cosa buona e giusta ed all'ultimo la vanifica. E' UNA PRESA PER IL MULO ! Non dal 1947, dal 1934...e prima...NATO e UE sono aggiunte su aggiunte, tutte corde al collo della NOSTRA NAZIONE. 
Però...non esistendo la REPUBBLICA Italiana, la possiamo edificare...a questo non hanno pensato. Sarebbe abbastanza facile se il Popolo fosse UNITO e non tifoso dell'una o dell'altra SQUADRACCIA...Non siamo fascisti, non siamo più comunisti, siamo Italiani. Ateismo, Veganesimo, Rifiuto della competizione, Autarchia, Rectenne per mettere a frutto il 5G, consumandolo anziché farci consumare. Infilare il nostro manico sulla punta del pugnale dell'avversario armageddonaro.


https://alfredodecclesia.blogspot.com
Alberto Micalizzi: "STANDARD&POOR’S NON TAGLIA IL RATING".  sabato 27 aprile 2019
STANDARD&POOR’S NON TAGLIA IL RATING
Standard&Poor’s (S&P) ha appena comunicato di non modificare il rating dell’Italia, che resta a livello BBB, dunque a ridosso dell’area spazzatura.
Come anticipai nei miei post del 27 Ottobre scorso (“S&P non taglia il rating”), del 21 Ottobre (“Moodys graffia ma non affonda”) e del 23 Febbraio 2019 (“Altro colpo a salve di Fitch”) le agenzie di rating hanno esaurito le frecce al proprio arco e le loro minacce sono ormai dei bluff.
Non ho la sfera di cristallo, ma conosco i meccanismi e gli equilibri che sorreggono gli operatori dei mercati finanziari
Perché non fanno più paura?
Circa il 75% del debito pubblico italiano ad oggi è detenuto da grandi banche d’affari internazionali, da Banca d’Italia, dalla BCE e dalle altre banche dell’Eurosistema, in primis dalle banche francesi (Credit Agricole in testa). Questa percentuale è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni come denuncio da tempo, fino al punto che i titoli del Tesoro disponibili per le famiglie italiane sono passati dal 54% del 1992 al 6% del 2018!
Dunque, siamo diventati la vacca grassa da mungere per alimentare i profitti delle grandi banche internazionali. Se i BTP diventassero spazzatura si verificherebbero perdite ingenti in conto capitale di cui soffrirebbero in primis le stesse grandi banche che sono in gran parte azionisti delle agenzie di rating...
Ecco perché non possono più tagliare in rating!
Adesso occorre tirare dritto, ignorare completamente le agenzie di rating (e lo spread) ed attuare un piano di ricollocamento dei titoli del tesoro sui risparmiatori domestici. Non c'è tempo da perdere.
Così risparmieremo decine di miliardi di interessi all’anno e potremo chiudere il capitolo delle ingerenze esterne nelle decisioni politiche del Paese.  Alberto Micalizzi
Commento bambilu
ITALY REPUBLIC OF CIK#: 0000052782 (see all company filings) 
SIC: 8888 – FOREIGN GOVERNMENTS 
State location: L6 | Fiscal Year End: 1231 
(Assistant Director Office: 99) 
Business Address MINISTRY OF ECONOMY AND FINANCE 
VIA XX SETTEMBRE, 97 ROME L6 00187 (39) 06-86391271 
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C/O STUDIO LEGALE BISCONTI 
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Ecco perché queste agenzie di valutazione “rating” zazzano tanto. Italia è una corporation REPUBLIC OF ITALY, INC. incorporated (registrato); una società statunitense con forma giuridica simile alla società per azioni.
Ecco perché NON c'è da festeggiare ALCUNA LIBERAZIONE. Anche perché è dal 1934 vigente Mussolini e Monarchia Savoia che l'Italia NON è una Nazione, ma è una Corporation dal nome REPUBBLICA d'ITALIA operante durante la MONARCHIA ????  e perché la Costituzione della Repubblica Italiana, promulgazione: 27 dicembre 1947, al primo comma di OGNI articolo stabilisce cosa buona e giusta ed all'ultimo la vanifica. E' UNA PRESA PER IL MULO ! Non dal 1947, dal 1934...e prima...NATO e UE sono aggiunte su aggiunte, tutte corde al collo della NOSTRA NAZIONE. 
Però...non esistendo la REPUBBLICA Italiana, la possiamo edificare...a questo non hanno pensato. Sarebbe abbastanza facile se il Popolo fosse UNITO e non tifoso dell'una o dell'altra SQUADRACCIA...Non siamo fascisti, non siamo più comunisti, siamo Italiani. Ateismo, Veganesimo, Rifiuto della competizione, Autarchia, Rectenne per mettere a frutto il 5G, consumandolo anziché farci consumare. Infilare il nostro manico sulla punta del pugnale dell'avversario armageddonaro.



venerdì 26 aprile 2019

crepanelmuro.blogspot.com
 
Aggressività e guerra sono genetiche o culturali?  venerdì 26 aprile 2019
Aggressività e guerra sono genetiche o culturali? L’aggressività che culmina nel fenomeno socio-politico della guerra è un prodotto della ereditarietà umana come gli altri istinti oppure è un portato “storico” della cultura ..  di Francesco Lamendola
L’aggressività umana, che culmina nel fenomeno socio-politico della guerra, è un prodotto della ereditarietà umana, come lo sono tutti gli altri istinti, oppure è un portato “storico” della cultura, cioè derivante non dalla natura umana in quanto tale, ma dalle scelte individuali o collettive, relativamente libere e consapevoli?
Questa è la domanda che si fa il lettore di due opere abbastanza recenti, ma già considerate dei classici nell’ambito dell’antropologia, mettendole a confronto nelle loro opposte tesi: parliamo de «Il cosiddetto male», del celebre etologo austriaco Konrad Lorenz, apparso nel 1963 e dedicato al tema dell’aggressività intraspecifica, e di «Origini», del paleontologo keniano di origine britannica Richard E. Leakey (figlio del celebre Louis Leakey, sostenitore della tesi che il genere Homo sia nato in Africa orientale), scritto, quest’ultimo, in collaborazione con un redattore della rivista «New Scientist», il giornalista inglese Roger Lewin, nel quale si effettua una carrellata sull’insieme dell’evoluzione umana - gli autori sono evoluzionisti darwiniani che danno per scontata la natura di certezza, e non di ipotesi, della teoria evoluzionista - che culmina niente meno che in un tentativo di previsione delle sorti future del genere umano ... OMISSIS...
Commento bambilu
Il Saggio di Lao Tzu non compete perché nessuno può competere con Lui: tradotto per far comprendere a Tutti: il Saggio di Lao Tzu RIFIUTA la competizione. Perché non serve a niente se non a scatenare ingiustizia, rancore, aggressività: Ognuno ha delle qualità intrinseche diverse ed uniche. Sfruttiamo quelle, senza incaponirci nel voler eccellere in qualcosa che NON è NATURALE in Noi. Occore individuare al più presto nell'essere vivente il suo suo proprio talento e svilupparlo. E' sciocco voler essere Violetto quando si è Rosso. E' sciocco voler essere Do quando si è La.

giovedì 25 aprile 2019



Polpette o hamburgers di funghi Pleurotus
 
Lavare accuratamente i funghi sotto acqua corrente.
Tagliare i funghi a quadratini.
Far cuocere al vapore. Condire con preparato curcuma, dialbrodo, pepe nero, semi di sesamo. Insaporire ancora con prezzemolo, o timo, aglio e cipolla liofilizzati.
Incorporare crackers sbriciolati e poca farina di granturco fine ed un cucchiaino di fecola di patate, sciolto in acqua.
Amalgamare bene gli ingredienti.
Porre in una scatola farina di granturco fine e semi di sesamo.
Prendere una o due cucchiaiate di impasto.
Porlo nella scatola.
Sbattere per far aderire la “panatura” al composto.
Porre in uno stampo. Se non ne avete, usate bicchierini da caffè di plastica, riutilizzabili.
Mettere in freezer.
Al momento cuocere al vapore, insieme a radicchio rosso, fave e fagiolini oppure broccoli.





Estratto da:
        http://fulviogrimaldi.blogspot.com
5G, Quinta Generazione loro, ultima nostra
Del 5G (Quinta Generazione), già in corso di sperimentazione da noi, che ci fa solo scegliere se essere fulminati da onde elettromagnetiche cinesi o statunitensi, la scienza, non la politica, ci informa (di soppiatto) che è come l’amianto. Si sa cosa fa, ma non lo si dice, finchè la barca va. Finchè la montagna di cadaveri non sfonda le palpebre calateci sugli occhi da governi e media tanto irresponsabili, quanto complici. Rispetto a 3G e 4G, già devastanti oltre ogni percezione,  permette velocità  da 10 a 100 volte superiori per ogni connessione: cellulari, video, internet. Di conseguenza promuove gli affari. E i giochi. E le chat. E i tumori.
Già inconsapevoli degli effetti micidiali sul tasso patologico - circolazione, cuore, cervello, tumori, endocrino - dei precedenti G, ci facciamo avviare inconsapevoli e sereni all’olocausto del 5G. Garantito da una torre/antenna ogni cento metri. Come dell’amianto, nessuno ci parla dei rischi delle radiazioni da frequenza elettromagnetica e da micro-onde. Li sussurra qualche centro scientifico (sono disponibili 10.000 studi di alto livello che dimostrano i danni molecolari, biologici, organici, neuronali), li dovrebbe urlare la politica, li tace l’economia che, ovviamente, vince. Finchè la barca va. Per l’amianto  è andata per sessant’anni. Per l’AZT,  che ammazzava gli affetti da HIV pretendendo di curarli, una ventina.  Per gli OGM e il glifosato ancora ci provano. Agenzie, enti, ministeri della sanità non partecipano alle decisioni. Gli altri danno retta, come a suo tempo ai negazionisti  del petrolio e della Terra tonda.
Studi russi sui precedenti 3 e 4G, con migliaia di soggetti sottoposti a trattamento, danno esiti agghiaccianti per quanto riguarda la riproduzione, gli ormoni, la vita umana, animale e vegetale. Nel giro di 10 anni il 91% non scampa a nevrastenia e disordini sensoriali, entro 5 il 66% soffre di malattie cardiovascolari e di depressione, dopo 10 anni il 59% di ipoglicemia. Senza contare i tumori al cervello, la riduzione della vista, distonie neurovegetative….
Il 5G richiede oltre 20mila satelliti  che dovranno essere lanciati da altrettanti razzi con motore alimentato da nuovi idrocarburi. Ciò ridurrà del 6% lo strato dell’ozono ai poli. Nel giro di un decennio di lanci l’emissione di carbonio supererà quello delle emissioni di Co2 di dieci volte. Si creerà uno strato permanente  di particelle di carbonio nella stratosfera settentrionale. Non male come impronta ecologica, vero Greta?
Tutti i paesi sviluppati registrano, a partire dall’era wireless, un rapido declino della fertilità maschile. Entro il 2011 la concentrazione dello sperma nel mondo Wi-Fi era calata del 53%. Secondo una ricerca dell’Università di Gerusalemme, la maggioranza dei maschi in Europa sarà completamente sterile entro il 2060. Calcolo fatto quando il 5G ancora non c’era. Si realizza il programma di Malthus. E anche quello degli accoglitori senza se e senza ma di migranti: la nostra estinzione sarà compensata da chi, provenendo da territori con meno antenne, si riprodurrà di più.
E anche questo è la globalizzazione. Che cammina lieve e spedita sul tappeto di Greta. Sotto ci siamo noi. Sterili, cancerosi e rincoglioniti. 
A meno che (vedi vignetta).....
 
Estratto:  https://comedonchisciotte.org
“La sinistra che mentre dichiara di sapere cosa il SUBALTERNO vorrebbe, LO VENTRILOQUA E DUNQUE LO SILENZIA”.
Commento NON inviato causa DISQUS che ti identifica ma vuole sapere la password della tua e-mai...per farne che, se mi hai già identificato? Per agire in Mio Nome, ça va sans dire...
Noi eravamo Comunisti, traditi siamo diventati Sovranisti Costituzionali. Siamo anche Atei, Vegani, no tav, no vax, rifiutiamo la competizione, siamo Autarchici, non vogliano guerre civili, sempre indotte da “loro” per farci fuori. Con il referendum 4 dicembre 2016 abbiamo col Nooo alla schiforma renziana rifatto lunità dìItalia. Il derby come lo chiama salvini per fatti sua non ci interessa anzi lo aborrrrrrriamo. Basta coi germi della guerra civile. Qu non deve attaccare ancora. E' finita. Riposate in pace. Comunque siamo in tanti a capire che il giorno della liberazione siamo caduti dalla padella del fascismo alla brace del nazimericanismo. Si è poi aggiuta la Nato, ed ora la UE, peggio del peggio che hitler abbia potuto concepire con i suoi mandanti usa gb Z'Io...n degli eserciti. E bastaaaaaaa !

mercoledì 24 aprile 2019




Deodorante per ambiente [prova:]
Acqua calda
Bicarbonato
Essenza Bergamotto
Essenza Eucalipto
Rametto di Menta Piperita
Mescolare bene, versare in sprizzatore, agitare, inserire rametto menta piperita, spruzzare in aria....Fatto prima che detto !

martedì 23 aprile 2019



http://maestrodidietrologia.blogspot.com
CAPPUCCETTO GIALLO E IL LUPO CATTIVO... lunedì 22 aprile 2019
Nella vicenda della brava e tenace Greta, ci sono tutti gli elementi della manipolazione mediatica.
1- Utilizzare un'icona "pulita", MINORENNE, inattaccabile, con una sindrome precisa, per creare vittimismo e protezione, ogni volta che qualcuno muova criticità.
2- Metabolizzare e normalizzare il problema climatico, facendo percepire all'opinione pubblica che i potenti della terra sono interessati alle istanze della brava Greta, soprattutto in vista di elezioni europee che li vedono perdenti.
3- Preparare l'opinione pubblica ad abituarsi ai prossimi cambiamenti politici riguardanti l'accettazione, prima occultata e ridicolizzata, della geo-ingegneria risolutrice, perché è intimamente politica la questione.
Non solo, iniziare a creare proteste light, meme da social, flashmobe padronali, che normalizzino le criticità vere contro l'inquinamento globale, dove non vengono indicati colpevoli, dove i rapporti di classe siano banditi, dove tutto è meravigliosamente generico e riduttivo, dove si semplifica il problema, in qualche modo annullandolo, dove si cercano, al contrario di come dovrebbe essere una grammatica di coscienza di classe, alleanze proprio in quello status quo, la cui industrializzazione è la prima causa di questo problema planetario.
Si preparano le nuove generazioni a non scivolare in proteste contro l'autorità (vedi gilet gialli), ma al contrario, al fianco del potere.
In gergo si chiamano "Contenitori del dissenso", e sono paradigmi che esistono fin dal Sacro Romano Impero. Ovviamente, Greta non ha colpe, lei sarà pure in buona fede, il discorso verte sulle palesi strumentalizzazioni che lo schema del potere mette in scena attraverso il marketing sull'ambiente.
Non viene mossa criticità contro il modello produttivo, a favore dei diritti sociali e della democrazia, si scimmiottano generiche e ridicole proteste che serviranno solo al sistema per veicolarsi vicino alle istanze popolari, senza esserlo affatto.
Un capolavoro di manipolazione, talmente banale e dichiarata, che farebbe sorridere, se non sottendesse un'operazione di minculpop contro proprio quell'ambiente da ripulire, quel futuro rubato, tanto paventato ad minchiam da tutti.
Cosa si vuol far accettare, oltre alla già citata normalizzazione delle criticità verso un modello industriale post-umano, si vuol far passare che le EVENTUALI PROTESTE contro l'inquinamento globale, hanno valore solo e sempre quando il sistema le "condivide", mentre le proteste, cosiddette irregolari, sono invece da confliggere.
Si prospetta un modello di criticità molto blando ed eterodiretto, che è poi il goal che si prefigge lo schema del potere, proprio per scongiurare ed abiurare tutte quelle proteste legittime che mettano in discussione questo modello di sviluppo sbagliato ed obsoleto.
Da un lato si distrugge senza alcun problema l'ambiente con opere inutili ed invasive come la TAV, non si fa niente per aiutare i NOTAP in Puglia con i loro poveri ulivi a cui nessuno frega nulla, si usano armi chimiche e scaricano bombe sui paesi canaglia, si inquinano i territori con discariche abusive, scorie nucleari, inquinamento industriale senza limiti, e dall'altro lato, il potere accoglie la bambina come testimonial ambientalista, facendole i complimenti, lisciandola, stringendole la mano, complimentandosi del fatto che finalmente qualcuno si occupi dal basso dell'ambiente da loro e da noi tutti stuprato.
Con Greta siamo all'anno zero, la sua icona rivestita di sacralità dal sistema mediatico, come una sorta di piccola madonna nordica, diventa un archetipo di purezza e verginità contro il selvaggio e sporco mondo che è diventato una ciminiera globale a cielo aperto. 
Il problema ambientale nasce o rinasce con Greta, come un personaggio di quelle fiabe nordiche dei fratelli Grimm, che la sa lunga e suscita simpatia in primis proprio al lupo cattivo.
In altri tempi quel lupo l'avrebbe sbranata, oggi la corteggia, ma i fini sono ugualmente simili.
Greta diventa, suo malgrado, un moderno Cappuccetto Rosso, nel suo caso, un Cappuccetto Giallo, colore uguale, ma contrario ed opposto nelle proteste, a quei gilet gialli che, invece, scendono realmente in piazza.
Si glorifica la protesta virtuale come fenomeno social, la si accarezza, contrapponendola simbolicamente e consequenzialmente a quella brutale, sporca e cattiva dei francesi, che insistono a mettere in discussione l'autorità ogni sabato mattina.
Il modello Greta non mette in discussione assolutamente nulla, si pone come semplificatore di sacrosante richieste di cambiamento, senza scalfire nulla, come in senso opposto, per esempio, si cerca di semplificare politicamente il problema dell'immigrazione. Sono fenomeni politici identici, pur essendo apparentemente opposti, e soprattutto, artificiali e virtuali.
Le sentinelle della semplificazione sono utili al potere costituito che torna magicamente pulito e ripulito, sia nella sua coscienza, sia nella coscienza collettiva che, finalmente ha la sua eroina pronta a fare le sue veci. Il marketing mediatico e politico amplifica e veicola i semplificatori proprio per evitare che qualcuno voglia realmente cambiare il sistema in cui viviamo, per esorcizzare e scongiurare una vera rivoluzione dal basso.
Grazie Cappuccetto Giallo, la tua favola è tanto carina e piace tanto al mondo, ora siamo tutti più sereni perché finalmente qualcuno si occupa di inquinamento globale, poco importa se sono 40 anni che i movimenti di massa protestano, manifestano per migliorare lo status quo, prendendo mazzate in ogni piazza, poco importa se intere avanguardie siano da decenni in prima linea rischiando la pelle, benvenuta e che sia fatta la tua volontà...
Attenta però al lupo cattivo, è sempre nascosto dentro il bosco...
Commento
Infatti, ora in una pubblicità alla tv, c'è cappuccetto soros culo e camicia col “lupo” che si vede da mille miglia è che un Innocuo, Dolcissimo Commissario Rex, detto Pastore Tedesco come l'emerito papa... Mi vien ke ridere ! Ma o'veramente questi credono che siamo [congiuntivo] beoti fino a tal punto ???? Se si, i veri beoti sono loro. Peccato cge alle ue non ci siano candidati notav e novax...sbaglierò ancora votando antonio maria rinaldi, sperando che non savoni, non borghi e non bagnai [tutti congiuntivi]...










Mojito cubano, SEMI-ANALCOOLICO
 Anziché lo zucchero di canna, ed il succo di mezzo  lime, usare una bevanda tipo
“ Lemon Soda “ NON di marca [ha meno zucchero] oppure farlo da sé con:
1     litro d’acqua ,
1     cucchiaio di zucchero di canna o 2 cucchiai di miele, 
1     punta di cucchiaino di sale marino integrale (circa 1 grammo) ,
1/2     bicchiere di succo di limone oppure lime
1     cucchiaino di magnesio in polvere (FACOLTATIVO)
Aggiungere 12 foglie di ment piperita e versare 4 dita di acqua Tonica tipo Schweppes NON di marca [ha meno zucchero]
 Con il manico di un cucchiaio di legno premere leggermente le foglie di menta per farne sprigionare il gusto e l’aroma.
Aggiungere ghiaccio a cubetti e SOLO tre tappi di rum cubano di 7 anni,
Mescolare ancora, aggiungere se necessario altro ghiaccio fino a riempire il bicchiere, quindi guarnire con un rametto di menta.


lunedì 22 aprile 2019



Al posto del Cloruro di Sodio, usate questo condimento “Univer-Sale”, evitando di salare pasta, riso o quant'altro in cottura.
Dialbrodo Vegetale] da comprare in farmacia...

Costa di meno                                         250 gr
Curcuma                                                    50 g
Pepe Nero per attivarla                              30 g o più, secondo gusto
Semi di Sesamo                                       150 g
Mescolare bene in un barattolo di vetro o di acciaio inossidabile



22 aprile 
Pas Quettà
12:44 a radio 24 una di quelle mantenuta dalle Nostre estortasse ma che tiene i profitti della notevole pubblicità per sé ed i suoi mandanti i confettustriali delle si-tav nel deserto, Giainbuca Nicoletti il golem melog per antonomasia, sta parlando con una Giovane Veterinaria, cercando di ribadire la superiorità del bruto animale umano. Certo i Gatti non hanno Giacomo Leopardi, non hanno Verdi, ma non li hanno perché a loro interessano altre cose. A Nicoletti puzzano i Gatti, i Cani, che non HANNO bisogno di farsi la doccia tutti i giorni per NON PUZZARE. Se Nicoletti non si lavasse, si deodorasse, si mettesse le cremine in ogni dove, mandarebbe un fetore peggio di un Cane Bagnato.



https://altracalcata-altromondo.blogspot.co
Il futuro prossimo dell'Italia...
Italiani, siete pronti ad affrontare le estreme conseguenze? lun 22 aprile 2019

Il Matteo Salvini sta facendo della questione "profughi" il punto cruciale di tutta la sua politica. Ha chiuso i porti, ma è solo un pro forma poiché comunque i profughi in qualche modo continuano ad arrivare, magari nei porticcioli a bordo di yacht o scaricati in "porti amici" dalle ONG amiche. Complici dell'esodo epocale sono la teoria del "riscaldamento globale" e delle guerre, peraltro scatenate dallo stesso occidente per depredare le risorse africane.
Dopo il periodo della "grande accoglienza" favorita dal governo dell'altro Matteo (il Renzi) per "creare lavoro" nelle coop dell'accoglienza e favorire la politica della "casa di tutti" del Bergoglio (a caro prezzo nostro), in Italia ormai risiedono, più o meno ufficialmente, registrati o non, almeno un paio di milioni di "clandestini". Quasi tutti provengono dall'Africa e quasi tutti son musulmani.
n paga più per il loro mantenimento e questi "profughi" (termine improprio ma non saprei quale altro usare, forse "tagliagole" in incognito?), ce li ritroviamo sul groppone... Non possono lavorare finché la loro posizione giuridica non venga chiarita, ovvero non venga loro concesso il riconoscimento della qualifica di "rifugiato", il che comporta un'attesa di anni (la burocrazia in Italia è lenta). Ma anche ammettendo che volessero lavorare in verità vengono utilizzati come manovalanza bruta, schiavi del caporalato mafioso con paghe miserabili (e conseguente abbassamento delle paghe anche per gli italiani). L'alternativa per loro è dedicarsi ad affari più redditizi, come spaccio di droga e prostituzione, furti e rapine, accattonaggio e arruolamento nei movimenti "politici" musulmani che aspettano il momento opportuno per l'operazione "change".
Salvini dice che li vuole rispedire tutti in Africa... ovviamente lo dice per finta. Infatti credete che sarà possibile rimpatriarli (dopo che siamo andati a prelevarli sin sulle coste libiche)? Quando arrivano non dichiarano le generalità, né la nazione di provenienza, si rifiutano di fornire le impronte digitali. Se la polizia cerca di fermarli scappano o pestano i poliziotti, se commettono reati vengono subito rilasciati da magistrati benevolenti.
Immagino alcune centinaia di migliaia di sfaccendati che girano per le città e le campagne d'Italia in attesa del colpo di mano, poiché -come avvenne in passato- una città come Roma può essere presa da poche migliaia di desperados pronti a tutto (già è successo alla fine dell'impero romano, la storia insegna).
Tempo fa predissi che l’Italia è destinata alla frammentazione, né più né meno come all’inizio del basso medio evo. Piccoli poteri regionali sostituiranno lo Stato. Poteri che non sempre saranno rappresentativi del popolo italiano. A macchia di leopardo si costituiranno piccoli “ducati” indipendenti come sta già avvenendo, ad esempio, per quelle regioni dominate da mafia, ndrangheta, camorra ed altre associazioni. Alcune città saranno islamizzate, altre si circonderanno di nuove mura difensive per ostacolare l’islamizzazione, le basi NATO si attrezzeranno a proteggere i propri territori, etc. etc. insomma l’Italia scomparirà in quanto tale divenendo una sorta di terra di nessuno a fare da cuscinetto fra l’Europa del nord e il mondo islamico.
Italiani, siete pronti ad affrontare le estreme conseguenze? Paolo D'Arpini





http://marcodellaluna.info
NON E’ TEMPO DI RESURREZIONE
LA RELATIVA INEVITABILITÀ DEL MALE  E LA PIENEZZA DELL’ESSERE  21/04/201 
(Scritto per il primo numero di Perennitas) 
Soprattutto a seguito dell’Illuminismo, le genti, educate e incoraggiate a ciò dalla famiglia, dalla scuola, dai media e da quasi ogni altra istituzione sociale, tendono a pensare, a presupporre, che il popolo (il suo benessere, la sua tutela, la legalità, i valori) sia il fine dell’ordinamento sociale, politico, giuridico – sino al punto di convincersi che il popolo sia anche il suo artefice, il contraente attivo del patto sociale e il detentore della sovranità, e che la democrazia esista. Quindi si meravigliano e scandalizzano quando si accorgono di ingiustizie e inefficienze palesi e facilmente rimediabili a danno della collettività, che i manovratori delle istituzioni e della politica però lasciano continuare.
Recentemente, però, le continue, brutali e spesso perniciose imposizioni fatte dall’alto, da élites che decidono a porte chiuse senza riguardo per le genti, mostrando ormai apertamente il volto demoniaco del potere, stanno aprendo gli occhi a molti, e molti si accorgono che l’analisi obiettiva della situazione e delle sue tendenze evolutive inquadrano scenari angoscianti per il futuro imminente – altro che gli orizzonti di illimitato progresso promessi dalle sirene illuministiche e dalle loro massoniche figliolanze: le loro promesse sono state di fatto il portale ideologico che ha portato versoi predetti scenari.
Al contempo, si va risvegliando l’interesse per lo studio e la rievocazione in essere di sistemi comunitari tradizionali, animati da uno spirito organico, finalisticamente inclusivo e non strumentalizzante e mercantile. Vedremo come cotali sistemi non si possano richiamare in essere riavvolgendo meccanicamente la storia, ma richiedano profonde alchimie della realtà e l’emersione ad altra coscienza. E’ a questa impresa che ci spingono, con sempre più forza, gli orrori che crescono nel mondo intorno a noi.
Per capire come funzionano le mercificanti e mercificate società post-tradizionali, basate sui valori di scambio e del capitale, si trasformano con le loro strutture politico-giuridiche nella realtà, vi sono due principi da tener presenti – e se li si tiene presenti, appariranno ovvie e inevitabili molte ‘anomalie’ politiche e amministrative, che altrimenti imprigionano la mente nello sconcerto e nel senso di ingiustizia onnipervadente:
1)    Ogni società di questo tipo è gestita da una ristretta oligarchia detentrice di potere, ricchezza,     competenza, che tende a prevenire la propria sostituzione e a rendere fisso il proprio dominio; e     quando una classe dominante perde il potere, un’altra la sostituisce;
2)    Dal punto di vista di ogni siffatta oligarchia, la popolazione è un mezzo, non un fine – è uno     strumento da controllare e sfruttare, fino a mercificarla pienamente, ma anche modificare e     dimensionare, in base all’evoluzione delle tecniche e delle circostanze; per esercitare questo dominio,     si serve di categorie professionali intermedie, fidelizzate mediante la concessione di piccole quote dei     privilegi dell’oligarchia, inclusa la facoltà di violare le leggi (questo è il tema del mio saggio Le chiavi     del potere, che uscirà in Maggio  nella sua terza edizione.
Il fatto che tutte queste società hanno nella storia una struttura oligarchica, con una classe ristretta che controlla e sfrutta entro un rapporto strumentale, con logica essenzialmente aziendale, il resto della popolazione, da un lato conferma che la contrapposizione di classe alto-basso costituisce la struttura fondamentale e insuperabile della società – trascendente, vorrei dire; dall’altro, dimostra che la lotta di classe è, per i suoi fini dichiarati, inevitabilmente improduttiva, perché non cambia (ma riproduce esattamente) quella struttura oligarchica della società, che essa professa di voler abbattere per dare il potere al popolo. La lotta di classe, rivoluzionaria, contro l’ordinamento capitalista è una ruota per criceti, che gira su sé stessa e non si sposta mai dal punto di partenza. Al più, in passato (cioè prima che si costituisse la fortissima oligarchia finanziaria transnazionale), riusciva a sostituire una classe con un’altra nel ruolo dominante.
Le innovazioni importanti, le strategie di lungo termine, le grandi operazioni di ingegneria sociale, sono deliberate a porte chiuse dall’oligarchia, in isolamento tecnoburocratico, indi calate sulla popolazione generale sotto il manto di nobili scopi di interesse comune, ma senza che ne sia rivelata la natura, gli effetti e gli obiettivi ultimi. Così è avvenuto, ad esempio, con il processo di integrazione europea, con le cessioni di sovranità, con l’Euro, con le riforme della banca centrale e del sistema bancario.
Mentre in epoche passate, e nei paesi culturalmente tuttora nel passato (come quelli islamici) si ricorre alla mobilitazione ideologica delle masse per fare i rivolgimenti (vedi primavere islamiche), nel vigente sistema di potere liberale e democratico il dibattito politico pubblico è permesso, o perlomeno può aver luogo, solo dopo che tali riforme abbiano raggiunto gli obiettivi per i quali sono state introdotte, in modo che il dibattito pubblico e la politica popolare, la ‘democrazia’, non possa impedire il raggiungimento di tali effetti. Cioè i problemi vengono posti all’opinione pubblica dai mass media e divengono oggetto di dibattito ed eventualmente di lotta politica (popolare) solo quando  oramai il gioco è fatto e la lotta politica è innocua, inutile. Le poche volte che la volontà popolare si è attivata per tempo dicendo no a qualche riforma calata dall’altro, come nei referendum per l’integrazione europea, i popoli sono stati fatti rivotare fino ad approvarla. Anche per la Brexit si spinge in tal senso, seppur in modo contrastato, perché su di essa l’élite britannica è divisa.
La politica popolare, di regola, viene in tal modo attivata sui problemi quando questi sono ormai superati. Viene attivata in modo fittizio per dare sfogo. Lotta per chiudere le porte della stalla dopo che i buoi sono stati rubati. Così il dibattito e la lotta politica sulla sovranità e sull’Euro sono stati avviati solo dopo che la sovranità era oramai stata perduta e che l’Euro aveva prodotto i suoi effetti (devastanti per alcuni paesi, e vantaggiosi per i paesi dominanti), sebbene già negli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 negli ambienti tecnici si prevedessero benissimo, dato che economisti di vaglia avvertivano che il blocco dei cambi  tra le monete europee avrebbe prodotto i risultati che poi ha prodotto. Fino al 2008 l’informazione popolare, la discussione politica, l’opinione pubblica italiana erano in massa per l’Euro e per l’integrazione europea, e informazione sui suoi previsti effetti veniva tenuta nascosta al pubblico. Le battaglie populiste-sovraniste contro l’Euro, minacciando di uscirne, si fanno solo adesso che uscirne è praticamente impossibile, come è impossibile per un pesce uscire dalla nassa – infatti chi prospettava di uscirne ha ritirato  tale progetto. La popolazione generale, del resto, essendo incompetente e attenta solo all’immediato, non prevede gli effetti delle riforme tecniche, e si accorge di essi soltanto dopo che si sono prodotti, quando li sente sulla propria pelle. Ma anche allora fatica a capirne le cause. Le informazioni sono disponibili, a chi le cerca, ma pochi lo fanno, e soprattutto non avviene il coordinamento, la mobilitazione di massa, se i partiti politici non la organizzano e se, prima ancora, i mass media non mandano alla mente della gente la narrazione che il problema esiste, che è grave, che bisogna mobilitarsi. Ma lo fanno solo a giochi fatti. Lo si è visto ultimamente nella vicenda dell’opposizione ai vaccini obbligatori, in cui il problema era reale, decine di migliaia di persone manifestavano, ma i mass media e i partiti politici non rimandavano alla mente della gente questa realtà. Lo si vede ancora oggi, con le analisi di laboratorio che mostrano come nei preparati  vaccinali in realtà non vi sono le sostanze immunizzanti ma vi sono molte sostanze tossiche e contaminanti (i vaccini in sé sono una cosa utile, se fatti bene; i preparati industriali imposti ai bambini sembrano falsi vaccini, inefficaci e nocivi). Dato che tali preparati vengono iniettati molte  volte in milioni di bambini, questo tema dovrebbe essere oggetto di pubblica informazione e di dibattito politico, ma politica e media lo tengono nel silenzio, perché questa operazione di bioingegneria sociale è ancora in corso e non deve essere intralciata.
Qualcosa di analogo avviene con i programmi di manipolazione climatica.
In conformità a quanto sopra spiegato, attualmente non sono oggetto di dibattito politico pubblico, né di copertura mediatica, ma piuttosto di silenziamento o discreditamento e negazionismo beffardo, le informazioni circa principali innovazioni a cui l’oligarchia sta lavorando oggi, e che avranno presto un drammatico impatto sulla vita della popolazione, ossia il controllo sociale e individuale mediante le reti elettroniche e mediante la biocrazia, cioè la gestione e modificazione della gente mediante somministrazione alla popolazione in massa di sostanze chimiche e biologiche negli alimenti, nei farmaci, nei vaccini, nell’ambiente, e anche attraverso la rete 5G (con le sue  onde millimetriche che agiscono sulle cellule vivente, i suoi ripetitori ogni cento metri, i suoi ventimila satelliti in orbita): manipolazione biologica proprio come avviene nella zootecnia. Quando gli effetti si saranno consolidati e saranno divenuti irreversibili, si incomincerà a parlarne alla gente.
L’invariabilità di tale struttura generale bipolare dell’ordinamento sociale suggerisce che forse, per le masse dominate, è preferibile (in termini di benessere psicologico) restare inconsapevoli, credere nell’illusione della democrazia-legittimità, o pensare che l’ineguaglianza sociale sia nell’ordine naturale delle cose, oppure che sia voluta da Dio, oppure ancora conseguenza del karma. La suddetta struttura, nella quale –ripeto- la classe dominante vede e tratta come strumento la popolazione dominata, se tenuta presente, permette di capire come mai il governo e i cosiddetti servizi pubblici, che comunemente ed erroneamente vengono intesi come diretti alla utilità del pubblico ossia della popolazione generale, nella realtà funzionano spesso in modo vistosamente difforme rispetto ai bisogni della popolazione generale e alle leggi, o addirittura contrario ad essi, e paradossale. Perché, ad esempio, lo  Stato autorizzi la produzione e il commercio di alimenti e bevande, soprattutto diretti ai fanciulli, che sono diabetizzanti, obesizzanti, cancerogeni,  eurotossici. Perché in molti luoghi pubblici la polizia permetta lo smercio di droga e non intervenga quando la si chiama per reati in corso. Perché sovente i giudici rimettano prontamente in libertà delinquenti pericolosi, che poi tornano a delinquere. Perché si omettano controlli e manutenzioni di poco costo su opere pubbliche, che poi causano stragi e danni economici  enormi. E perché vengano fatte e ripetute scelte di politica economica palesemente sbagliate e contrarie agli interessi nazionali. Gli interessi dei manovrati non coincidono con quelli dei manovratori.
Consideriamo così l’istruzione, la sanità, la giustizia, la polizia, la difesa, la raccolta delle tasse. Si tratta di servizi introdotti e gestiti dalla classe dominante, nei vari paesi e nelle varie epoche storiche, allo scopo di aumentare l’efficienza del suo strumento, cioè della popolazione generale, come le stalle e il veterinario sono uno strumento per aumentare la redditività del bestiame. La sanità è utile ad avere lavoratori e combattenti più numerosi e più sani anche innalzando la natalità – finché la necessità di grandi masse  di combattenti, lavoratori e consumatori venga meno e si scelga di ridurre la  popolazione o di aumentarne le malattie per vendere più farmaci; la pubblica istruzione a formare sudditi e lavoratori più indottrinati, controllabili e produttivi; le strade, le ferrovie, i porti etc. ad aumentare l’efficienza economica e militare; la previdenza sociale a fidelizzare al sistema le classi subalterne; la giustizia e la polizia a sostenere la percezione di legittimità del potere costituito, tutelandone al contempo i privilegi; il sistema bancario-monetario a concentrare nelle mani della grande finanza il controllo dei redditi, dello sviluppo, del potere politico, permettendo e coprendo (in cooperazione con la giustizia), al contempo, le grandi truffe al risparmio e la pratica dei prestiti usurari e predatori. Così si comprende come naturale che la giustizia non punisca praticamente mai banchieri per le maxi-frodi e per l’usura (che in Italia interessa la grande maggioranza dei prestiti bancari) o per le grandi truffe. Anche la difesa rientra tra i pubblici servizi,  nell’immaginario popolare, come difesa della popolazione da nemici esterni; solo che, di fatto, nel corso della storia, le classi dominanti hanno usato le forze armate quasi sempre al contrario, cioè in danno e a spese delle rispettive popolazioni, facendole pagare, combattere e morire per aumentare la ricchezza e il potere loro proprio. Dalle ricerche storiche e da copiosa documentazione originale -2- , la stessa II GM risulta essere stata non una guerra ‘spontanea’ tra sistemi politici incompatibili, bensì un’operazione decisa e organizzata dalla strategia del capitalismo finanziario: il capitalismo americano finanziò massicciamente il movimento nazionalsocialista, la ricostruzione e l’armamento della Germania hitleriana -3, la sua stessa guerra di conquista e sterminio fino al 1945. General Motors, General  Electric, Standard Oil, Ford costruirono e gestirono, in alcuni casi anche direttamente, impianti industriali strategici e per produzioni belliche del III Reich. Analogamente il Giappone venne rifornito e armato dall’élite capitalistica statunitense affinché potesse iniziare e sostenere la guerra per diversi anni. Soprattutto, in violazione del fittizio embargo disposto da Washington, gli fu data una grande quantità di petrolio americano,  senza del quale non avrebbe potuto iniziare la guerra.
A che fine armare e sostenere la Germania e il Giappone? Al fine immediato di  arricchirsi – le commesse belliche dall’una e dall’altra parte moltiplicarono gli utili delle corporations per tutti gli anni di guerra – e a quello di lungo termine di indebitare in modo e misura irreversibile gli Stati(iniziando dagli USA e dal Regno Unito) verso i banchieri privati, affinché questi potessero arrivare a dettare la politica e a riformare le società, su scala mondiale, a loro vantaggio, scalzando ogni altra forma di potere, verso un villaggio  unico globale fatto di cittadini indebitati e di governi pure indebitati. Le guerre, infatti, comportano un moltiplicarsi delle spese pubbliche, quindi del ricorso al credito, da parte dei governi.
Questo fine, grazie all’operazione Seconda Guerra Mondiale e a molte altre, tra cui l’UE e l’Euro, è stato in gran parte raggiunto. E‘ così che siamo arrivati all’indipendenza dei banchieri centrali dai parlamenti e dai governi, e alla subordinazione della sfera pubblica a mercati controllati da cartelli finanziari e tecnologici, nonché dalla comunità bancaria (questo è il tema dei miei saggi Euroschiavi, Cimiteuro, Traditori al governo. Oggi capitalismo apolide e Stati indebitati verso di esso costituiscono un organismo unitario di dominio e sfruttamento. Il nazismo e la II GM mondiale sono stati strumenti  per arrivare a questo obiettivo da parte delle grandi dinastie bancarie che hanno oggi i loro corifei nei vari Juncker, Lagarde, Moskovici, Merkel, Dijsselbloom. Questo piano è stato però recentemente sostituito, siccome il progresso scientifico-tecnologico, l’automazione, l’intelligenza artificiale e la finanziarizzazione globale da un  lato hanno messo a disposizione delle élites dominanti strumenti di dominio più potenti dell’indebitamento e della moneta, ossia strumenti informatici e biofisici di gestione diretta delle masse (la capacità di spiare tutti e ciascuno capillarmente e di entrare nei corpi per modificarli); mentre dall’altro lato hanno reso le masse stesse meno  utili al mantenimento del potere e della ricchezza (e con le masse anche le classi intermedie e i corpi sociali intermedi, che servivano come catena gerarchica e di trasmissione per gestire le masse – infatti le classi medie sono in via di estinzione mediante proletarizzazione); al contempo le masse, coi loro consumi e inquinamenti, sono divenute un drammatico problema ecologico.
Per queste ragioni, il piano di dominio per via finanziaria è stato ammodernato a piano di dominio per via tecnologica, cioè arrivare a gestire le masse con metodi zootecnici – e questo è il tema del mio saggio appena  uscito, Tecnoschiavi, mentre in Oligarchia per popoli superflui -6- ho trattato di come il progresso tecnico-economico congiunto alla globalizzazione ha reso, appunto, superflue le masse per il potere costituito, sicché i cittadini e i lavoratori, compresi gli industriali produttivi,hanno perso potere di contrattazione, diritti e ampie quote del reddito nazionale in favore dei capitalisti finanziari.
Torniamo al servizio pubblico chiamato “sanità”. CORVELVA e L’ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI hanno notoriamente accertato in laboratorio, e denunciato all’opinione pubblica(https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi.html), che certi preparati industriali di Big Pharma, pagati con le nostre tasse, spacciati e imposti per legge a milioni di bambini come vaccini, non contengono le sostanze vaccinanti dichiarate bensì una
macromolecola nociva, metalli nocivi e sequenze genetiche, il tutto con effetti  immunodepressivi e neurotossici. L’imposizione di tali falsi vaccini è interpretabile (al di là dell’ovvia logica del profitto commerciale al quale i partiti regolarmente si vendono) come una misura preventiva, un argine che viene eretto per far fronte al gigantesco problema sociale in arrivo: quel 30% dei posti di lavoro che robotizzazione e intelligenza artificiale si prevede che elimineranno da qui al 2030 -7. L’argine a questo problema consiste, forse, nell’assicurarsi, attraverso anche le pseudovaccinazioni tossiche di massa, che le nuove generazioni siano mentalmente e fisicamente incapaci di reazione e di lotta.
Dato che per le oligarchie dominanti la popolazione generale è un mezzo (come il bestiame per l’allevatore) e non un fine (come i figli per i genitori), per capire le decisioni politiche ed economiche, è necessario porsi nel punto vista non della popolazione generale, bensì dell’oligarchia dominante, e tener presente che questa decide, governa e legifera nell’interesse proprio, quindi innanzitutto agisce al fine di consolidare il proprio potere e di estrarre più ricchezza possibile dal corpo sociale che essa gestisce. Negli ultimi decenni si è accreditata e affermata l’idea che i fattori economico.finanziari siano la vera e ultima causa degli eventi, e che la scienza economico-finanziaria sia quella più di tutte in grado di spiegarli, di dettare le riforme e di individuare errori e  rimedi.
Questo convincimento deriva dal fatto che si è capito che, soprattutto nel mondo contemporaneo e globalizzato, la moneta (e non le ideologie e le religioni), è effettivamente il motivatore universale, ossia il fattore che -nella sua forma positiva di profitto, di pagamento, e in quella negativa di indebitamento e downrating- induce la quasi totalità dei comportamenti e delle scelte sia dei singoli che delle organizzazioni (società commerciali, enti pubblici, governi…). Quindi il potere di creare moneta e indebitare sembra poter comandare il corso della storia, e l’analisi, la comprensione e la revisione dei processi finanziari sembrano in grado di spiegare praticamente la totalità del divenire; e sembra pure che nessun valore o risorsa possa prevalere in efficacia o aggirare o sfuggire al controllo della finanza e dei suoi mercati e sostituirsi ad essi nella direzione anche della politica, sicché a guidare le scelte pratiche del potere saranno sempre, ultimamente,  obiettivi economici. (E che quindi i mali e le degradazioni che i processi economico-finanziari infliggono al genere umano siano ineliminabili.)
Ma qui sta un errore di fondo, perché si perdono di vista tre cose essenziali, ossia:
a)    La stessa struttura generale delle società -cioè la forma oligarchica, con tutte le sue conseguenze- è     superiore alla dimensione economica, non deriva da essa (ma dal fatto che ogni nota organizzazione     politica stabile si sostanzia in una distribuzione piramidale e specializzata del potere);
b)    La moneta (la ricchezza) è non il fine dei detentori del potere, bensì un mezzo che essi usano: il     loro fine ultimo è il dominio di quanto più possibile della realtà, della società, delle sue risorse, del     mondo, e il controllo del loro divenire (affinché non sfugga loro di mano, non metta in pericolo la loro     posizione dominante). Essendo l’economia-finanza un mezzo per un fine (il potere sui cittadini e sui     governi), è ovvio che, quando un mezzo alternativo e più efficiente per assicurare quel fine diviene     disponibile, essa viene sostituita con quest‘ultimo, come i cavalli come mezzo di trasporto sono stati     sostituiti dai veicoli a motore. E precisamente questo è ciò che sta avvenendo, da quando per il fine     della gestione della popolazione sono divenuti disponibili strumenti biofisici e informatici più efficienti di     quelli finanziari: strumenti di controllo dei singoli, delle masse, dell’informazione, della stessa     atmosfera e del clima, che fino a pochi decenni fa erano immaginabili soltanto nella fantascienza.
c)    Per giunta, l’utilità della stessa popolazione, della società da controllare e gestire, è venuta     ampiamente meno, poiché, come si spiegherà sotto, i popoli, dopo essere divenuti superflui come     masse di combattenti e di cives, ora sono divenuti superflui anche come massa di lavoratori-    consumatori – non hanno più un uso, sono obsoleti – quindi è diminuito lo stesso bisogno di     controllarli e di ottenere il loro consenso, la loro collaborazione.
Per queste ragioni, SI ILLUDONO ANCHE COLORO CHE CREDONO DI POTER COMPRENDERE E RISOLVERE I MALI     ATTUALI (recessione, disoccupazione, svuotamento della politica, concentrazione della ricchezza e del potere con diffusione della povertà e dell’impotenza,  esaurimento delle risorse planetarie) elaborando e proponendo rimedi e riforme sul piano economico, politico, giuridico. Sbagliano perché non tengono conto di quanto sopra. I loro sforzi sono fallaci e impotenti. Nella ormai esaurita fase storica dell’economia incentrata sulla produzione e sul consumo di beni, e sul profitto come principalmente derivante da tale ciclo, all’uomo e al popolo è stata fatta in modo molto graduale assumere pienamente la forma-merce, ossia è stato reso esclusivamente produttore e consumatore – e non più civis, polites, ancor  meno miles, stratiotes, ossia cittadino in armi per la difesa della patria (oggi i soldati sono professionisti a pagamento, quando non addirittura contractors, ossia mercenari privati), togliendogli ogni reale forza, funzione, indipendenza, dignità sociopolitica e culturale rispetto al capitale; e lo Stato, la polis o respublica, sul finire di questa fase, è stato sostituito dal mercato. Ciò affinché né il singolo, nella forma-civis, né lo Stato, nella forma-respublica, interferissero, disturbandole, con le riforme utili per il capitalismo alla  massimizzazione del profitto attraverso la continua espansione e razionalizzazione quel ciclo di produzione-consumo, in ambito nazionale e internazionale. Questa fase storica dell’economia è stata gradita e accettata dalle miopi masse opportunamente stimolate perché, con la sua espansione dei consumi, nel breve, termine comportava un ampliamento del loro benessere materiale, delle loro gratificazioni.
Dopo aver perfezionato la riduzione del civis a forma-merce e della respublica a forma-mercato, la fase storica dell’economia finanziarizzata oramai vede il grosso dei profitti venire da processi finanziari in cui la componente ‘produzione’ richiede pochissimi addetti e la componente ‘consumo’ è modesta e immateriale (non vi è bisogno di produrre e vendere beni reali, se ci si può arricchire producendo e collocando simboli di valori, e facendo correre dietro di essi sia i privati che le imprese che i governi). Perciò le grandi masse di lavoratori e consumatori non servono più alla produzione di ricchezza  e potenza, come non serve più la crescita dell’economia reale e del benessere della popolazione generale, quindi il suo consenso; e su questo punto, sulla gestione delle quantità di esseri umani che non servono ormai più nemmeno come forma-merce, anche perché soppiantati dall’automazione e dell’intelligenza artificiale, questa fase è già da tempo entrata in un processo di trasformazione globale dell’ordine delle cose. Il famigerato NWO parte dal dato di fatto che la finanziarizzazione dell’economia (assieme alle tecnologie) ha reso superflue le masse e intercambiabili i popoli. E che quindi bisogna trovare una ‘sistemazione’ per loro in un quadro di rapido esaurimento  delle risorse planetarie.
Tirando le somme, l’oligarchia tecnologica, nel suo perseguimento del controllo sul mondo, sta portando a un domani di degrado infernale e ineluttabile della condizione umana, e sembra non esservi al mondo alcuna forza o risorsa capace di sventare questo destino sicuramente peggiore della morte per la quasi totalità della popolazione. Questa impossibilità, questa insuperabilità, è data dalla stessa natura della realtà: se essa è fatta  di materia e spazio, è limitata; perciò quanto di essa domini tu non è controllato da me; ne consegue che il bene, l’obiettivo, per ciascuno, è conquistare e sottomettere quanto più possibile della realtà, del mondo, delle risorse, comprese le altre persone, le quali pure sono risorse. La conseguenza  è inevitabile: il bellum omnium erga omnes, dove un’oligarchia tecnologica globale sottomette gli altri sette miliardi di umani e ne fa ciò che ad essa conviene, iniziando col creare una differenziazione anche biologica tra sé ed  essa, che le assicuri una supremazia obiettiva, come preconizzava Bertrand Russell-8 e come oggi la tecnica consente di fare (enhanced humans, supersoldati). Per non parlare della manipolazione del clima e dell’ambiente in generale.
Questa conseguenza  è nella logica delle cose, quindi superiore ad ogni freno  morale, come la logica della
competizione di mercato. Le logiche e dinamiche della massimizzazione del dominio sembrano non lasciare spazi razionali per la speranza, e sospingere dentro una sorta di Età Oscura. Ma, di nuovo, le cose stanno altrimenti. Invero, questa logica della massimizzazione del dominio, con la sua linea di sviluppo, è conseguenza della coscienza materialistico-dualistica della realtà, che è quella comune e dominante.   Per esso, la realtà è fatta da un lato di molte cose materiali sottoposte a energie e interagenti tra loro secondo rapporti di causa-effetto; dall’altro delle menti dei soggetti; le menti sono influenzate dalle energie fisiche e percepiscono così gli oggetti materiali; la mente di ciascuno comanda in parte il suo corpo materiale; per il resto la mente non agisce sulla materia-energia; le singole menti non agiscono direttamente l’una sull’altra, ma comunicano attraverso i corpi materiali; cose, energie e menti esistono nello spazio e nel  tempo, nel divenire; esse vengono in essere e poi cessano di esistere, cioè entrano ed escono dal nulla.
Posti il dualismo ontologico mente-materia e il dualismo io-non io, l’identificazione di sé e della realtà, con la materia, col quantificabile, col limitato, consegue la lotta per strappare agli altri il dominio di questa limitata materia che è il mondo, di avvantaggiarsi a danno degli altri, di altre persone, di altri paesi, delle generazioni future, dell’ecosistema globale. Altrimenti detto: se la realtà, l’essere, è quantità (materia, spazio, tempo, lavoro, denaro), allora il fine razionale di ogni essere senziente è conquistare per sé quanto più possibile di queste quantità, che sono limitate (disponibili limitatamente), e perciostesso hanno un valore commerciale (ciò che è disponibile illimitatamente, non ha valore commerciale). Anche gli altri esseri umani sono
da sottomettere e dominare, perché anch’essi sono parti del mondo materiale e costituiscono, come le materie prime, una risorsa limitata, sfruttabile come fonte di lavoro e altro (organi per espianto, all’estremo, corrieri della droga, terroristi suicidi). La sopraffazione e lo sfruttamento, entro questo paradigma, sono perfettamente logici. Perseguire il profitto egoistico, entro esso, è l’unica strategia razionale. Non vi sono beni o convenienze sopraordinate. Ancor meno un sovra-mondo, un campo intersoggettivo regolatore e ordinatore.
Perciò non vi può essere soluzione dei problemi e delle ingiustizie sociali e  politiche, se non ci si libera dalle false identificazioni suddette. Risolvere i problemi dell’uomo, del mondo, della società restando entro il paradigma di Mâya è, con certezza logica, impossibile.
Il “mondo”, quale esiste nella coscienza materialistico-dualistica, è, con certezza, non salvabile. Esso e i suoi atroci esiti è conseguenza inevitabile e necessaria di quel dualismo e di quel materialismo. Le ricette del socialismo o dei vari riformatori, così come quelle del cristianesimo, sono tutte impotenti, perché radicate e connaturate a quel paradigma – di cui non sono nemmeno consapevoli, da cui non sanno nemmeno porsi a distanza di osservazione e indubbiamento. Restando su quel piano, non vi può essere soluzione al problema, perché quel piano di coscienza è esso stesso il problema. L’Io  impegnato nella incessante e infinibile conquista o salvazione (che sono equivalenti) del Non-(m)io è perdente proprio perché vive e (presup)pone il Non-(m)io, il dualismo, perché pensa un agone in questi termini, perché si  contra-pone. E’ dunque indispensabile verticalizzare l’azione rispetto a quel piano cognitivo e pratico. I cambiamenti necessari sono estremamente più  profondi da quelli proposti da qualsiasi riforma, conversione religiosa, rivoluzione o ideologia politico-economica. Il dominio perseguito nel mondo della coscienza materialistico-dualistica non è però ultimamente dominio della ricchezza (che, come ricchezza finanziaria, oggi non ha limiti di creazione), delle genti (che sono divenute superflue), dei governi (che sono stati svuotati e soggiogati), ma dominio degli enti come enti, nonché dell’esistere, entro la coscienza che crede (di attuare) la totale manipolabilità dell’ente, del suo essere/nonessere, come prodotto (e mercanzia), entro la cornice della perdita del pensiero dell’eterno, entro la negazione radicale della dimensione immutabile, come spiega il filosofo Emanuele Severino. In certa  teologia si arriva a teorizzare che gli enti, una volta creati daDio, non stiano in essere da sé, ma abbisognino di una continua (cre)azione divina che li mantenga esistenti: questo è il nucleo ontologico della finanziarizzazione, nella quale tutti i beni si smaterializzano, i valori e i diritti perdono esistenza autonoma e abbisognano di essere mantenuti in essere da un’incessante attività dei mercati finanziari e di un supporto elettronico tenuto acceso dalla banca, così come pure la moneta elettronica (dipendente ad existentiam dal supporto elettronico fornito dalla banca) che oggi viene gradualmente  imposta in sostituzione di quella cartacea (che esiste senza bisogno dell’azione della banca) e per altro verso possono essere creati quasi ex nihilo con un click del mouse, senza limiti e costi. E parimenti con un click possono essere posti nel nulla, per decisione unilaterale del potere bancario. Ultimamente, la brama di acquisire, che anima i dominatori, è un tentativo di  dominio per il controllo della morte degli stessi dominatori. L’origine della volontà di dominio alla base dell’avidità economica, come intuì l’economista e teologo gesuita Bernard Lonergan, è nella pulsione a sopravvivere, è il vivere l’essere (l’essere come tale, e di conseguenza anche il proprio esser-ci) 10 come scarso, limitato, non solo nella sua quantità, ma nella sua durata, siccome minacciato dalla tendenza a divenire non-essere, a  morire. La contesa per la conquista e il controllo dell’essere e del mondo che sono sentiti come limitati, mai può esser vittoriosa finché non conquisti l’eternità, non vinca la morte e la paura e la precarietà. E siccome non la può conquistare, perché un essere passibile di divenire non-essere non può esser messo in sicurezza, questa coscienza, assieme al sistema socio-economico che costruisce, è destinata al fallimento e a restare nell’angoscia.
E’ un assetto instabile perché contraddittorio e fallace proprio dentro quegli oligarchi conquistatori che il filosofo Diego Fusaro chiama gli odierni bellatores. Contraddizione e fallacia lo condannano a finire, e condannano l’angoscia dei bellatores a non trovare fine. A che ti giova conquistare il mondo, se già ti sta masticando il tempo? E’ il tempo -radice tem* di temno, taglio, cioè divisione tra prima e dopo (ricorre anche in tem-p-lum, témenos)-  che devi vincere. E NON LO VINCI FUORI DA TE.
Teorizzando nella coscienza una sorta di software di intuizioni date a priori (tempo e spazio) e di categorie pure date a priori, comuni a tutti gli uomini, che costruiscono il mondo conosciuto e condiviso (fenomenico) secondo  regole costanti, tali così da produrne la comprensibilità e prevedibilità scientifica secondo le leggi “naturali” – teorizzando un siffatto software, Kant in particolare anticipò la comprensione odierna dei processi percettivi, che spiega come noi non percepiamo le cose come tali, ma i nostri cervelli  elaborano impulsi elettrici innescati dagli organi di senso, e li coordinano in un costrutto sensato, costruendo così la nostra rappresentazione della realtà.
La ormai consolidata confutazione sul piano scientifico e su quello logico-filosofico della coscienza materialistico-dualistica è indispensabile ai fini della  comprensione intellettuale, ma non è sufficiente per uscire da tale coscienza, a passare a un’altra coscienza, a un altro sentire e sentirsi, perché uscirne significa trasformarsi interamente, anche sui piani percettivo, emotivo, motivazionale, nonché dell’identità. Implica la fine della stessa percezione del “mondo” come a noi nota. Alcuni insegnamenti tradizionali affermano che si tratta di trasformarsi, per liberare il proprio sentire e volere dall’illusione, anche a livello viscerale. Che si tratta di ricomporre l’illusorio dualismo tra  mente e materia. O ricomporre ogni dualismo. Le resistenze sono forti e profondamente radicate. Infatti si tratta anche di rilasciare molte identificazioni e molti attaccamenti. Mentre le religioni abramitiche, a fianco delle loro idee di mondo del divino, condividono la coscienza dualistica e materialistica della realtà, lo yoga indovedico, nella sua interezza e varietà, assieme ai buddhismi tibetani, è il metodo, o l’insieme di metodi,  più esplicito e completo per realizzare l’uscita da essa, sciogliendo i nodi, i  condizionamenti, le dinamiche che sostanziano l’illusione. Il percorso verso la meta è lungo, graduale (anche se alcune scuole contemplano la possibilità di una realizzazione istantanea grazie ad esperienze speciali, a folgorazioni), si snoda in molte fasi, classicamente individuate in otto, e comprensive di  esercizi corporali, energetici, mentali, e sopra-mentali. L’esercitare metodicamente e lungamente la visualizzazione congiunta all’intenzione, soprattutto nell’esecuzione del rito, è uno strumento specifico per  modificare la coscienza, uscire dal dualismo mente-materia e per lavorare usando forze e facoltà nostre proprie, altrimenti fuori portata e fuori coscienza. Il punto pratico, è che soltanto questa ascesi (àskesis significa  “esercitazione”) e questo tipo di risorse possono salvare da ciò che il mondo dell’uomo sta diventando. L’obiettivo viene sovente definito come realizzazione della pienezza dell’essere, del Satcitananda–vigraha: lo stato del non dualismo, stato primordiale ed autentico, non soggetto al tempo (e alla morte). Satcitananda deriva da: Sat (essere-verità), Cit (coscienza), Ananda (beatitudine): le tre qualità della pienezza dell’essere, nella quale  tutto è beatitudine, mentre il vivere e viversi disgiunti dal resto, come una parte in opposizione al tutto, è una coscienza infelice e angosciosa. “Sono la natura della coscienza… sono senza dualità, puro nella forma … immutabile, esente da desideri e ira, distaccato … l’eterno, illuminato e puro satcitananda-12“. Pienezza dell’essere significa trovare nell’Essere stesso la compiuta soddisfazione e realizzazione, appagarsi nell’Essere senza bisogno di avere.
La tradizione afferma che chi perviene alla meta, o anche solo si avvicina ad essa,trascende il suddescritto piano problematico e perciostesso ne è affrancato: per lui il malenon esiste. Non si danno altre vie per affrancarsi da quel piano – particolarmente, non esiste un modo di liberarsene per via politica, collettiva, mantenendo il tipo di coscienza  proprio di quel piano. Ovviamente non è questa la sede per descrivere il processo di realizzazione  su accennato, ma qualche citazione è d’uopo, per chiudere nella bellezza della  chiarezza. Mrityu, il dio della morte, in Katha Upanishad II, 6 dichiara: “L’ASCENSIONE AL MONDO SUPERIORE NON RIFULGE ALLO STOLTO INEBRIATO E RESO OTTUSO DALLA CUPIDIGIA. CREDENDO CHE CI SIA SOLTANTO QUESTO MONDO, CONTINUA A RICADERE NEL MIO POTERE” [OSSIA, RESTA SOGGETTO ALL’ESPERIENZA DELLA MORTE]. IL CHE È LOGICO: LO STOLTO SI IDENTIFICA CON LA MATERIA, COL QUANTITATIVO,  si attacca ad essi, persegue il fine di accaparrarsene quanto più possibile – ma il quantitativo, la materia, il dualismo, lo legano e lo riportano, inevitabilmente, alla morte, alla limitatezza, al finire. Al contrario, “Il saggio, illuminatosi nel compimento dello yoga trascendentale (adhyâtmayoga), avendo contemplato nel sé (âtman) il dio nascosto … … lascia il piacere e il dolore” (ibidem, II, 12). Indi, “sceverato il Sé (paramaâtman) dalla  propria individualità empirica, e raggiunta questa intima guida, gioisce poiché ha conseguito la sorgente di ogni beatitudine”. La realtà per lui è completamente diversa dal paradigma di Mâya, perché essa si palesa a lui come “oltre il giusto e l’ingiusto, oltre il creato e l’increato, oltre passato e futuro”.   Marco Della Luna