lunedì 22 aprile 2019



I mussulmani in Italia, magari non identificati, hanno il DIRITTO di NON MANGIARE CARNE DI MAIALE. I vegani IN Italia, con Nome Cognome, Nazionalità, tutti i diritti ed i relativi doveri soprattutto pecuniari imposti  da tassari e bollettari NON hanno il DIRITTO di NON MANGIARE cadaveri. E vengono continuamente sbeffeggiati ed intimiditi e minacciati dalla categoria dei cannibali ebrei, cristiani, mussulmani, tre religioni sanguinarie che più sanguinarie non si può. Per dar loro la soddisfazione di mangiare delle salme, Noi dobbiamo pagare in denaro e salute !
https://attivati.greenpeace.it   Il prezzo degli allevamenti intensivi lo paghiamo anche con la nostra salute.
Antibiotici, malattie di origine alimentare, consumi eccessivi, infezioni batteriche: la carne che finisce nel nostro piatto può trasformarsi in un rischio.
Eppure gli allevamenti intensivi continuano ad essere sostenuti anche con fondi pubblici. Un sistema che minaccia la nostra salute e quella del Pianeta non deve più essere finanziato con le nostre tasse: non possiamo più permetterlo!
ESIGERE non CHIEDERE all’Unione Europea e al Governo italiano di tagliare i sussidi agli allevamenti intensivi e sostenere aziende agricole che producono con metodi ecologici.
Negli allevamenti intensivi vengono usate grandi quantità di antibiotici e gli animali sono nutriti con mangimi coltivati usando pesticidi e fertilizzanti chimici.  È questa la carne offerta a buon mercato negli scaffali dei supermercati, che finisce nei nostri piatti e che sta facendo ammalare noi e anche il Pianeta. Il prezzo della carne lo paghiamo con la nostra salute.
Resistenza agli antibiotici  È la capacità dei batteri di diventare resistenti all’attività di un determinato antibiotico.  A causa dell’uso crescente di questi medicinali, i batteri resistenti ai trattamenti antibiotici sono sempre più frequenti.  L’Italia è il secondo paese in Europa per utilizzo di antibiotici negli allevamenti, con oltre 1.300 tonnellate all’anno. Gli antibiotici sono somministrati agli animali per prevenire le conseguenze di condizioni igieniche e ambientali inadeguate ed insostenibili, che li sottopongono a forte stress e molta sofferenza.
Acqua e aria contaminata  Fertilizzanti, erbicidi, insetticidi e altre sostanze chimiche utilizzate per produrre mangimi inquinano suolo e corsi d’acqua, così come liquami, nitriti e nitrati derivanti dalle pratiche agricole.  L’acqua contaminata da nitrati e nitriti, ad esempio, è stata associata a problemi di salute che comprendono tumori alla vescica, tiroide, colon, reni, ovaie, stomaco e il linfoma di Hodgkin.
L'inquinamento atmosferico, dovuto al rilascio di polveri sottili (PM2,5) e alle emissioni di ammoniaca (il 90% delle quali, secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, proviene dall'agricoltura) può a sua volta causare problemi di salute per le persone.
Diabete, obesità e altri rischi  Più si abbassano la qualità e gli standard degli allevamenti, meno costa la carne, e più siamo incoraggiati a consumarla ignorandone i rischi per la salute.
Le diete con un alto contenuto di carne rossa e lavorata sono associate a vari problemi di salute come obesità, malattie cardiovascolari, diabete di tipo II e alcuni tipi di cancro.  Inoltre, la diffusione di malattie trasmissibili alle persone come l'influenza aviaria e suina o la Salmonella, sono importanti rischi per la salute pubblica legati all’allevamento intensivo di animali.
 Nel   2021 l’Europa applicherà la nuova “Politica Agricola Comune” (PAC) ovvero l’insieme di regole per l’assegnazione di sussidi e incentivi agli agricoltori e allevatori europei.
La PAC occupa una voce importante del bilancio europeo: quasi il 40% dei fondi che, fino ad oggi, sono stati assegnati in modo iniquo.
Agli agricoltori e allevatori che vogliono produrre in modo ecologico e sostenibile, spetta solo una minima parte di questi fondi: un sistema che privilegia il profitto di pochi anche a scapito della salute di molti.
A causa del vasto impatto che il settore degli allevamenti intensivi ha sulla salute umana e quella del Pianeta, al Governo italiano e all’Unione Europea chiediamo di:
Mettere fine a sussidi e politiche che sostengono la produzione intensiva di carne e  prodotti lattiero-caseari. Incrementare sussidi e adottare politiche che promuovano la produzione di aliment i da aziende agricole ecologiche e locali.
Adottare politiche che guidino il cambiamento delle abitudini alimentari e dei modelli d i consumo, finalizzati a raggiungere l’obiettivo di ridurre del 50% il consumo di carne e prodot ti lattiero-caseari, entro il 2050. 
Cosa mangiamo? La risposta a questa domanda determinerà il futuro dei nostri figli e di molte altre specie che abitano il pianeta Terra. Non lasciamo la produzione del cibo in mano al business di pochi che mettono
a rischio la nostra salute e quella del Pianeta.

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