lunedì 14 dicembre 2020

Gli immigrati rifornivano i vip della tv di cocaina: ecco perché sono per l’accoglienza

voxnews.info 

GLI IMMIGRATI RIFORNIVANO I VIP DELLA TV DI COCAINA: ECCO PERCHÉ SONO PER L’ACCOGLIENZA dicembre 14, 2020 



Operazione «Contact Center», questo il nome dato dagli inquirenti all’indagine. Proprio perché il 34enne albanese aveva realizzato una specie di «call center» della cocaina di cui era il solo e unico gestore. I «cavallini» gli servivano solo per non essere coinvolto direttamente nelle consegne, o in scambi di messaggi compromettenti. Tony ricattava chi lavorava sotto di lui, come hanno raccontato gli stessi investigatori. Perché minacce e paura nei suoi confronti erano tali che, se avevi debiti, accettavi di fare le consegne per lui gratuitamente. I pusher, in servizio dalle 19 di sera fino alle 6 del mattino successivo, venivano cambiati spesso di zona, insieme all’utenza telefonica di riferimento, così da confondere le acque. Mentre per le consegne – sono oltre 40 gli episodi di spaccio documentati nel corso dell’attività investigativa – si utilizzava qualsiasi location e mezzo di trasporto: taxi, biciclette, persino una macchina rubata, così da raggiungere il compratore fuori da un locale affollato, oppure anche sotto casa durante l’emergenza sanitaria. Tra i clienti di Tony, oltre ai comuni tossicodipendenti, compaiono anche banchieri, professionisti e pure qualche volto noto dei media. Come capita spesso, l’indagine «Contact Center», durata oltre 6 mesi, ha preso il via da un singolo intervento risalente all’inizio del maggio scorso, quando in viale Gran San Bernardo la Polizia di Stato bloccò uno dei corrieri del gruppo mentre stava vendendo una dose. Nell’abitazione dell’uomo ce n’erano altre 24 identiche pronte per essere recapitate. Un secondo e decisivo passo è stato compiuto, poi, il 26 giugno con il controllo effettuato su una Fiat 500 di passaggio nel comune di Cologno Monzese: le cinque persone a bordo, tra cui anche uno dei cavallini al servizio di Tony, erano in possesso di uno zainetto con all’interno otto panetti di hashish (circa 2 kg di stupefacente) marchiati «2020». 
Un regno che, però, ha visto la sua fine lo scorso venerdì, quando gli agenti del commissariato Centro, diretti dal dirigente Luigi D’Antuono, hanno fatto scattare le manette per otto componenti del gruppo (sette albanesi, tra cui anche Tony, e la donna marocchina). Due di loro si trovano al momento detenuti in carcere, ad altri tre sono stati imposti gli arresti domiciliari e, infine, tre saranno sottoposti all’obbligo di dimora con il divieto di uscire nelle ore notturne. 
Peccato che con il coprifuoco per tutti gli italiani sia vietato uscire nelle ore notturne. Che Stato di merda. 
Pensieri 
Ul-Verunell dicembre 14, 2020 alle 12:50 pm 
Ci vorrebbe una lavagna con la lista di questi vip: nomi, cognomi e soprannomi. 
Steel dicembre 14, 2020 alle 3:40 pm 
E’ sempre così: negli USA come in ItaGlia, le cricche dello “spettacolo” e dello sport (perlopiù costituite da nullafacenti strapagati per fare le troie e i pagliazzi) ovviamente sono contro i “fassismi” e a favore del “fatene entrare più che si può”: perchè molti di loro sono rottinculo e troie, oltrechè drogati e sballati vari. Quali cazzi di “umanitarismo”! Del resto, basterebbe citare la loro santa protettrice, qualla del “CI SERVONO per fare lavori che non vogliamo più fare”… 
A gente del genere, materialissima e senza cervello (che hanno posizionato nel basso ventre), se l’Italia ne subirà danni non importa affatto. Del resto, molti di loro, essendo degli invertiti, non possono soffrire la maggioranza della popolazione: che, essendo di normali gusti etero (o, se ci sono i froci, se la tengono per sè), essi sentono come un’accusa o uno sfottò già per il solo fatto che esistono! In caso contrario, non si sarebbero fatti delle “leggi” apposite per tutelare gli invertiti con pesanti sanzioni, spacciandole per “obiettivi di civiltà”. Pari pari come i corrotti del tempo del 3° reich: l’atmosfera (nera e decadente) è quella. 

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