venerdì 18 dicembre 2020

E' pazzia farsi suicidare coi vaccini

https://ningizhzidda.blogspot.com/




I conti della serva - Un vero affarone venerdì 18 dicembre 2020 
"209 miliardi dall'Unione Europea!" 
Questo in sintesi il messaggio che sta passando sui grandi media da qualche settimana. Il pubblico a casa deve credere che Bruxelles, dall'alto della sua bontà, stia inondando di soldi noi poveri straccioni ingrati italiani. 
Ma qual è la verità? 
Il Recovery Fund è una fregatura talmente palese da non poter essere nascosta più di tanto. Persino una testata europeista come l'Huffington Post se n'è accorta, il che è tutto dire. 
Partiamo dal presupposto (spesso volutamente nascosto) che l'Italia è un CONTRIBUTORE NETTO della UE. Il che significa che il nostro Paese versa ogni anno a Bruxelles più soldi di quanti gliene tornino indietro. 
Qualche cifra? 
Parliamo finora di 15 miliardi all'anno. In pratica se la piantassimo di trasferire soldi allo straccio blu europeo per sette anni, risparmieremmo 105 miliardi. Lo ha confermato anche l'economista Daniel Gros al noto giornale sovranista La Stampa. 
Anche la Corte dei Conti schiaffa in faccia agli euroinomani la realtà: dal 2012 al 2018 l'Italia ha versato nel bilancio UE 112,85 miliardi. Quanti ce ne sono tornati indietro? 76,49. 
A quanto pare, anche il bilancio europeo che partirà dal 2021 vedrà il saldo dell'Italia in negativo, circa 2,9 miliardi in meno all'anno. In sette anni mancheranno nelle nostre tasche 20,3 miliardi. 
E i 209 miliardi del Recovery Fund? All'Italia andrebbero 81 miliardi "a fondo perduto" (compresi altri piccoli fondi) e 127,6 miliardi IN PRESTITO (soldi che vanno comunque restituiti, dunque NUOVO DEBITO). 
Se poi si fanno i conti della serva, grazie al documento dei servizi della Commissione Europea SWD (2020) 98 FINAL, per capire tra soldi in entrata e soldi in uscita come sarà messo il nostro Paese, la situazione risulta disarmante. 
Il saldo dell'Italia è positivo per 56,7 miliardi SOLO GRAZIE AI PRESTITI (che, ripeto, sono altro debito). 
Se infatti consideriamo solo gli 81 miliardi a fondo perduto e sottraiamo i 96,3 miliardi che dovremo comunque versare nel bilancio UE proprio per sostenere il Recovery Fund, il risultato è... -15,3 miliardi. 
Un affarone, eh? 
State ancora sventolando la bandiera europea? 
Matteo Brandi 

conoscenzealconfine.it 

“Reazioni nel 50% dei vaccinati: ecco cosa succede dopo l’iniezione” 

di Alessandro Ferro 18 Dicembre 2020 Fonte: https://www.ilgiornale.it 

A pochi giorni dal via della campagna vaccinale con le dosi della Pfizer-BioNtech, arrivano le prime notizie di forti reazioni allergiche e addirittura il 50% dei pazienti sarebbe a rischio con “Reazioni più forti dei soliti vaccini”. 
CORONAVIRUS: REAZIONI ALLERGICHE tra i Primi VACCINATI, è accaduto nel REGNO UNITO. I dettagli 
Una persona su due potrebbe provare mal di testa, febbre e brividi: è quanto accade subito dopo la somministrazione del vaccino targato Pzifer-BioNtech, già in uso nel Regno Unito ed approvato l’11 dicembre dalla Fda americana per uso emergenziale. 
“Forte reazione al vaccino” 
In Europa si aspetta il sì dell’Ema (l’Agenzia europea per i medicinali) e dal 27 dicembre il vaccino dovrebbe cominciare ad essere in uso anche in Italia, che ha prenotato un totale di 20 milioni di dosi ma, nella fase iniziale, ne saranno disponibili 1,9 milioni. Le prime notizie, però, non sono affatto confortanti se addirittura il 50% dei vaccinati si sentirà poco bene. “Il Pfizer è molto reattogenico, cioè induce reazioni più forti dei vaccini soliti: la metà delle persone, in particolare giovani, prova mal di testa, febbre e brividi, che però si risolvono in 24 ore” ha affermato Guido Forni (e chissà come fa costui a dire che questi problemi si risolvono in 24 ore, visto che è un vaccino sperimentale… – ndr), Professore ordinario di Immunologia all’Università di Torino ed accademico dei Lincei in un’intervista a LaStampa, che mette in guardia: “è importante raccontare questi dettagli per preparare la popolazione ed evitare paure inutili” (paure inutili??? – ndr). 
Tutti i vaccini possono indurre le reazioni descritte, ma il 50% è sicuramente una percentuale considerevole. “Esattamente, ma bisogna sapere che per il giorno dopo non vanno presi impegni importanti. Siamo abituati a vaccini iperstudiati come l’antinfluenzale, che non dà nessun fastidio”. La corsa contro il tempo per preparare, testare e mettere in commercio un farmaco che possa bloccare la pandemia da Coronavirus mostra già i primi effetti negativi. Il Prof. Forni tende, tuttavia, a rassicurare sottolineando come siano disturbi “leggeri e passeggeri” (???) che indicano la “reazione particolare” di questo tipo di vaccino. 
“Reazioni più intense negli allergici” 
Saranno pure “passeggeri” ma, cosa accadrebbe se la forte reazione allergica capitasse in un soggetto anziano piuttosto che in uno giovane? E nei soggetti allergici? “Nel caso di persone allergiche le reazioni possono essere più intense”. Speriamo che non sia davvero così, d’altra parte è partita da poco la campagna vaccinale Pfizer-BionTech ma le prime notizie non sono certamente positive il NYTimes riferisce che un’operatrice sanitaria vaccinata negli Stati Uniti ha sviluppato reazioni allergiche quali rash cutanie, tachicardia e crisi respiratoria ed è stata ricoverata in terapia intensiva. Le sue condizioni sono ora stabili. 
Sarà anche un caso isolato (perché dovrebbe esser eun caso isolato, chi può saperlo? – ndr) ma è una spia importante di cui tener conto. “La reattogenicità dipende dal tipo di vaccino, che è fatto di nanoparticelle lipidiche che possono irritare”, afferma il professore, che sottolinea come reazioni del genere si sviluppino entro pochi minuti ed i luoghi di vaccinazione sono molto attrezzati per questo tipo di problematica. Sarà, ma quando inizieranno le vaccinazioni di massa nelle palestre o in apposite aree non spedalizzate e qualche paziente dovesse stare male, cosa potrebbe accadere? 
Temperatura e dosi, altri due problemi 
Covid: Pfizer su allergie, nessun serio allarme - Sanità - ANSA.it 
L’altro problema del Pfizer resta la temperatura: sebbene sembra essere efficace al 95% (dopo la somministrazione di “due” dosi) va conservato e poi scongelato ad una temperatura di -80 gradi e successivamente diluito, operazioni non semplici che si potranno fare solamente negli ospedali e nei luoghi attrezzati. L’altro concorrente, il vaccino dell’azienda “Moderna”, ha una temperatura di conservazione migliore, a -30 gradi, ma l’Italia ha ordinato meno dosi perché si cerca di puntare tutto sull’italo-inglese “AstraZeneca”. “Ha fornito i report migliori di tutti, ma ora sembra efficace al 60%. Meglio di niente, però gli americani sono migliori. Ci vorrà qualche mese per capire se AstraZeneca corregge il tiro” (… non fa nemmeno ridere -ndr). 
Ecco gli altri vaccini 
Se spuntano le prime crepe nel vaccini Pfizer-BioNtech, a che punto sono tutti gli altri in fase di sviluppo? Il Prof. Forni ha spiegato che “Novax” e “Cura vax” sono in terza fase e funzionano bene alla classica temperatura da frigorifero, mentre quello dell’azienda “Johnson & Johnson” potrebbe essere l’unico a funzionare con una dose sola. Ed i “famosi” vaccini cinesi ed il russo “Sputnik”? “Sono in fase tre, ma sono già stati testati su militari e civili non seguendo una procedura corretta. Lo Sputnik russo è innovativo e potrebbe dare dei risultati. Così pure i quattro cinesi, ma i dati sono ancora parziali per essere sicuri”. 

Conclusione: alla luce di tutto ciò chi se li farà è pazzo! Come mai tanta gente – che è terrorizzata dal covid – non ha invece paura di iniettarsi questa roba? (ndr) 

Nessun commento: