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Società di servizi: la Repubblica mila solaris Agosto 19, 2019
Bollettari peggio dei cravattari ! |
Ti sei mai chiesto cosa è lo stato? Niente di più, niente di meno che una società di servizi.
Pensa a uno stato ideale, costituito per volontà da uomini vivi in corpo vivente di carne, ossa e sangue che vogliono co-operarare.
Congiuntamente, collettiva-mente (da collettivo + mente). Tali uomini creano una rappresentazione della loro volontà di agire con un unico proposito, e lo chiamano nazione, stato. Etimologicamente la parola stato deriva da differenti lingue, compreso il latino STATUS dal quale si origina come participio passato del verbo stare, stare saldo, rimanere.
Società di servizi
Anche in fisica lo stato di un elemento è quella “condizione” in cui si trova detto elemento quando è in equilibrio con l’ambiente che lo circonda. Nel caso della collettività, lo stato indica una condizione di fermezza di propositi. Uno stato della mente che decide, collettiva-mente, di posizionarsi in un certo modo rispetto al “mondo” che la circonda.
Dalla parola stato nascono quindi termini come istituire, costituire, istituzione, statuto. Dunque ci si ricollega sempre al significato di porre, stabilire, tenere fermo (nel nostro esempio un proposito). Idealmente, soprattutto secondo quanto ci vuol fare credere una certa classe di individui, questi Stati sarebbero stati istituiti con il proposito di unire la volontà di più uomini per raggiungere uno scopo.
Lo scopo, fin dagli albori del tempo, è sempre stato molto pratico. Verosimilmente, per esempio, nelle collettività contadine lo scopo era quello di coltivare con più efficienza la terra. Conservare e scambiare i prodotti coltivati dai singoli e tra singoli uomini, in definitiva, sfamare tutti.
In ultima analisi il primo grande problema di ogni mammifero (e non solo) che viene in manifestazione su questo piano è avere di che vivere, il cibo. Senza cibo muori di fame. Da morto non c’è la preoccupazione della difesa del e dal tuo ambiente, della proprietà o del nome.
Unione di intenti
Questo lungo preambolo l’ho fatto per rammentarti che, qualsiasi stato istituito da uomini vivi e veri ha come primo scopo quello di mantenere tali uomini in vita, forti e sani, prima di tutto con il cibo. In questa ottica tali uomini creano un’unione di intenti per dare luogo a un servizio che ottemperi a tale scopo meglio di quanto essi farebbero individualmente. Dunque in questa ottica molto semplice e chiara, lo stato è nulla più che una “società di servizi”.
Quindi il vecchio adagio secondo cui sarebbe lo stato a essere a servizio dell’uomo e non l’uomo a servizio dello stato è vero, molto molto vero.
La Repubblica: società di servizi
Ora, quando ti dico che tutti quelli che conosci non sono stati ma società di diritto privato in parvenza di STATO, in sostanza ti sto anche dicendo che sono società di servizi. Allora tu penserai “dunque sono esattamente quello che mi aspetto che siano dati i presupposti di cui sopra!”
Purtroppo la risposta è NO!
Il motivo è semplice. Lo stato creato da uomini ha il fine primario di servire gli uomini che lo hanno istituito a loro beneficio, mentre quello che ti hanno venduto come STATO ha lo scopo di “erogare” servizi a una “popolazione” ma al solo, esclusivo e unico beneficio di quei pochi che hanno istituito quella determinata società privata in parvenza di legge che chiami STATO. Quindi non a beneficio di tutti gli uomini ai quali hanno fatto credere di essere partecipi e fondatori di quello stato. Ecco perché i servizi “erogati” da questo surrogato di STATO sono scadenti e costosi.
Profitto
Infatti lo scopo finale è produrre del “profitto” per la società di diritto privato che eroga il servizio e non beneficio per chi lo riceve. Ti sei mai chiesto dove finisce tutto quel fiume di denaro che lo STATO spreme ai suoi “cittadini”? La risposta più scontata è “nelle tasche dei politici”, tuttavia questo non è del tutto vero. Il grosso della torta spetta a poche famiglie abbienti che hanno la proprietà e il controllo delle BANCHE da centinaia di anni. Compresa, come abbiamo già avuto modo di osservare e dimostrare, la BANCA DI ITALIA. Banca appunto di ITALIA (società di diritto privato a scopo di lucro) e non di uomini vivi, nativi della penisola italica.
La Repubblica
Ora voglio ricordarti nuovamente che il COMUNE dove pensi e credi di vivere è uno dei 5 elementi anche detti “costitutivi” di quella società di diritto privato, in parvenza di legge, conosciuta con il nome di Repubblica Italiana. Puoi verificarlo da te leggendo la costituzione della corporation Repubblica Italiana, TITOLO V 17, LE REGIONI, LE PROVINCIE, I COMUNI, A RT . 114.
La Repubblica è costituita dai Co
muni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
Autonomia
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Vorrei evidenziare il significato della parola autonomo, autonomia derivante da autos e nomos ovvero la libertà di vivere con le proprie leggi.
Struttura e dinamica delle unità amministrative
Se vuoi approfondire l’argomento puoi anche leggere il documento dell’ISTAT “Struttura-e-dinamica-delle-unità-amministrative“. In questo documento, tra le altre cose, “si descrivono le prime ripartizioni territoriali amministrative che comprendono le province, i circondari, i compartimenti statistici, le regioni e i comuni fino ad arrivare, al termine dell’excursus temporale, alle più recenti classificazioni amministrative (città metropolitane e unioni dei comuni)“.
Proseguendo con l’analisi, vorrei che tu notassi un aspetto interessante nella affermazione costitutiva (della COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA) che ho già riportato alcune righe sopra. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Roma (soggetto), è (verbo) la capitale (complemento oggetto), della Repubblica (complemento di specificazione). La legge dello Stato (soggetto) disciplina (verbo) il suo ordinamento (complemento oggetto).
Quindi detta legge disciplina chi? Lo Stato? La Repubblica? Roma?
A rigor di “analisi logica”, in grammatica, una frase dovrebbe reggersi da sé da punto a punto soprattutto in un testo di legge. Detto questo dovrei leggere l’ultima frase formulata in questo modo: “La legge dello Stato disciplina l’ordinamento dello stato“.
La cosa non dovrebbe sorprenderti perché, sempre nello stesso articolo della COSTITUZIONE si recita che “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.“
Tutto ciò che non è specificato non esiste
Quindi libertà di vivere con le proprie leggi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione e non dalla COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Ricorda bene che nella legge tutto ciò che non è specificato non esiste.
Inoltre, Il documento ISTAT “Struttura-e-dinamica-delle-unità-amministrative” così recita: “Si descrivono quindi le prime ripartizioni territoriali amministrative che comprendono le province, i circondari, i compartimenti statistici, le regioni e i comuni fino ad arrivare, al termine dell’excursus temporale, alle più recenti classificazioni amministrative (città metropolitane e unioni dei comuni)“.
Sono certo che ricordi la vera definizione di territorio, quindi sai che è uno spazio virtuale che ospita persone e non uomini vivi. Del resto, visto che la costituzione descrive la Repubblica Italiana “costituita da Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato” e tu conosci il vero significato di costituire, sai anche che una rappresentazione, una finzione giuridica non può agire in alcun modo, meno che meno costituire qualcosa o qualcuno.
Come puoi davvero attribuire un verbo a una entità virtuale immaginifica?
Il Comune di Roma può davvero chiudere il traffico nel raccordo anulare? Più verosimilmente lo farà un uomo nelle vesti della persona giuridica “Sindaco”, in nome e per conto di quella rappresentazione giuridica detta comune. Tale comune dovrebbe rappresentare tutti i “cittadini di Roma” che sono la rappresentazione immaginifica di uomini vivi che vivono a Roma. Ecco allora che un uomo (sindaco) emanerà una “ordinanza” che qualcun altro, in carne e ossa, eseguirà in nome e per conto del comune di Roma, magari mettendo delle transenne sulla strada.
Quindi, se hai compreso questi ragionamenti, capisci che Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato non costituiscono un fico secco! A meno che non stiamo parlando di finzioni di finzioni di finzioni avendo perso l’unico essere che può davvero agire e quindi costituire, stabilire: l’uomo vivo.
Costituire
Per inciso un altro significato, nemmeno troppo occulto, di costituire è porsi nelle mani della giustizia. Ad esempio un ricercato che si costituisce. Con questa azione tale uomo, inconsapevolmente, si (auto) identifica e quindi da il consenso alla costituzione della finzione giuridica del ricercato dalla “giustizia”. Infatti la legge corporativa non può agire sull’uomo ma solo su finzioni giuridiche.
A parte quest’ultimo dettaglio, ricorderai che ti ho già dato evidenza in altri post del fatto che la Repubblica Italiana è una società di diritto privato in parvenza di legge. Su tale punto dunque non mi ripeto, ma se hai ancora dubbi o non hai letto i post precedenti, ti invito a farlo.
I 5 elementi costitutivi sono società di servizi
Alla luce di tutto questo si evince che anche i cinque elementi di cui sopra sono società di diritto privato a scopo di lucro che erogano servizi. Servizi che tuttavia non hanno lo scopo di beneficiare te ma di produrre profitto a favore dei proprietari, azionisti e non, di tali società.
Non è tutto qui. Come puoi bene immaginare un servizio fondamentali per la sopravvivenza degli uomini è l’acqua, indubbiamente ancor più del cibo solido. Qui casca l’asino! Un uomo senza acqua muore, ma una persona o un nome possono esistere per sempre senza acqua perché sono finzioni e in quanto tali hanno bisogno solo della tua immaginazione per esistere. Tempo fa, l’uomo conosciuto con il nome di sandro di gaia soleva giustamente anagrammare la parola nome con no(n)-me. Questo completa il quadro, non credi?
Società di servizi
Anche in fisica lo stato di un elemento è quella “condizione” in cui si trova detto elemento quando è in equilibrio con l’ambiente che lo circonda. Nel caso della collettività, lo stato indica una condizione di fermezza di propositi. Uno stato della mente che decide, collettiva-mente, di posizionarsi in un certo modo rispetto al “mondo” che la circonda.
Dalla parola stato nascono quindi termini come istituire, costituire, istituzione, statuto. Dunque ci si ricollega sempre al significato di porre, stabilire, tenere fermo (nel nostro esempio un proposito). Idealmente, soprattutto secondo quanto ci vuol fare credere una certa classe di individui, questi Stati sarebbero stati istituiti con il proposito di unire la volontà di più uomini per raggiungere uno scopo.
Lo scopo, fin dagli albori del tempo, è sempre stato molto pratico. Verosimilmente, per esempio, nelle collettività contadine lo scopo era quello di coltivare con più efficienza la terra. Conservare e scambiare i prodotti coltivati dai singoli e tra singoli uomini, in definitiva, sfamare tutti.
In ultima analisi il primo grande problema di ogni mammifero (e non solo) che viene in manifestazione su questo piano è avere di che vivere, il cibo. Senza cibo muori di fame. Da morto non c’è la preoccupazione della difesa del e dal tuo ambiente, della proprietà o del nome.
Unione di intenti
Questo lungo preambolo l’ho fatto per rammentarti che, qualsiasi stato istituito da uomini vivi e veri ha come primo scopo quello di mantenere tali uomini in vita, forti e sani, prima di tutto con il cibo. In questa ottica tali uomini creano un’unione di intenti per dare luogo a un servizio che ottemperi a tale scopo meglio di quanto essi farebbero individualmente. Dunque in questa ottica molto semplice e chiara, lo stato è nulla più che una “società di servizi”.
Quindi il vecchio adagio secondo cui sarebbe lo stato a essere a servizio dell’uomo e non l’uomo a servizio dello stato è vero, molto molto vero.
La Repubblica: società di servizi
Ora, quando ti dico che tutti quelli che conosci non sono stati ma società di diritto privato in parvenza di STATO, in sostanza ti sto anche dicendo che sono società di servizi. Allora tu penserai “dunque sono esattamente quello che mi aspetto che siano dati i presupposti di cui sopra!”
Purtroppo la risposta è NO!
Il motivo è semplice. Lo stato creato da uomini ha il fine primario di servire gli uomini che lo hanno istituito a loro beneficio, mentre quello che ti hanno venduto come STATO ha lo scopo di “erogare” servizi a una “popolazione” ma al solo, esclusivo e unico beneficio di quei pochi che hanno istituito quella determinata società privata in parvenza di legge che chiami STATO. Quindi non a beneficio di tutti gli uomini ai quali hanno fatto credere di essere partecipi e fondatori di quello stato. Ecco perché i servizi “erogati” da questo surrogato di STATO sono scadenti e costosi.
Profitto
Infatti lo scopo finale è produrre del “profitto” per la società di diritto privato che eroga il servizio e non beneficio per chi lo riceve. Ti sei mai chiesto dove finisce tutto quel fiume di denaro che lo STATO spreme ai suoi “cittadini”? La risposta più scontata è “nelle tasche dei politici”, tuttavia questo non è del tutto vero. Il grosso della torta spetta a poche famiglie abbienti che hanno la proprietà e il controllo delle BANCHE da centinaia di anni. Compresa, come abbiamo già avuto modo di osservare e dimostrare, la BANCA DI ITALIA. Banca appunto di ITALIA (società di diritto privato a scopo di lucro) e non di uomini vivi, nativi della penisola italica.
La Repubblica
Ora voglio ricordarti nuovamente che il COMUNE dove pensi e credi di vivere è uno dei 5 elementi anche detti “costitutivi” di quella società di diritto privato, in parvenza di legge, conosciuta con il nome di Repubblica Italiana. Puoi verificarlo da te leggendo la costituzione della corporation Repubblica Italiana, TITOLO V 17, LE REGIONI, LE PROVINCIE, I COMUNI, A RT . 114.
La Repubblica è costituita dai Co
muni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
Autonomia
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Vorrei evidenziare il significato della parola autonomo, autonomia derivante da autos e nomos ovvero la libertà di vivere con le proprie leggi.
Struttura e dinamica delle unità amministrative
Se vuoi approfondire l’argomento puoi anche leggere il documento dell’ISTAT “Struttura-e-dinamica-delle-unità-amministrative“. In questo documento, tra le altre cose, “si descrivono le prime ripartizioni territoriali amministrative che comprendono le province, i circondari, i compartimenti statistici, le regioni e i comuni fino ad arrivare, al termine dell’excursus temporale, alle più recenti classificazioni amministrative (città metropolitane e unioni dei comuni)“.
Proseguendo con l’analisi, vorrei che tu notassi un aspetto interessante nella affermazione costitutiva (della COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA) che ho già riportato alcune righe sopra. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Roma (soggetto), è (verbo) la capitale (complemento oggetto), della Repubblica (complemento di specificazione). La legge dello Stato (soggetto) disciplina (verbo) il suo ordinamento (complemento oggetto).
Quindi detta legge disciplina chi? Lo Stato? La Repubblica? Roma?
A rigor di “analisi logica”, in grammatica, una frase dovrebbe reggersi da sé da punto a punto soprattutto in un testo di legge. Detto questo dovrei leggere l’ultima frase formulata in questo modo: “La legge dello Stato disciplina l’ordinamento dello stato“.
La cosa non dovrebbe sorprenderti perché, sempre nello stesso articolo della COSTITUZIONE si recita che “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.“
Tutto ciò che non è specificato non esiste
Quindi libertà di vivere con le proprie leggi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione e non dalla COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Ricorda bene che nella legge tutto ciò che non è specificato non esiste.
Inoltre, Il documento ISTAT “Struttura-e-dinamica-delle-unità-amministrative” così recita: “Si descrivono quindi le prime ripartizioni territoriali amministrative che comprendono le province, i circondari, i compartimenti statistici, le regioni e i comuni fino ad arrivare, al termine dell’excursus temporale, alle più recenti classificazioni amministrative (città metropolitane e unioni dei comuni)“.
Sono certo che ricordi la vera definizione di territorio, quindi sai che è uno spazio virtuale che ospita persone e non uomini vivi. Del resto, visto che la costituzione descrive la Repubblica Italiana “costituita da Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato” e tu conosci il vero significato di costituire, sai anche che una rappresentazione, una finzione giuridica non può agire in alcun modo, meno che meno costituire qualcosa o qualcuno.
Come puoi davvero attribuire un verbo a una entità virtuale immaginifica?
Il Comune di Roma può davvero chiudere il traffico nel raccordo anulare? Più verosimilmente lo farà un uomo nelle vesti della persona giuridica “Sindaco”, in nome e per conto di quella rappresentazione giuridica detta comune. Tale comune dovrebbe rappresentare tutti i “cittadini di Roma” che sono la rappresentazione immaginifica di uomini vivi che vivono a Roma. Ecco allora che un uomo (sindaco) emanerà una “ordinanza” che qualcun altro, in carne e ossa, eseguirà in nome e per conto del comune di Roma, magari mettendo delle transenne sulla strada.
Quindi, se hai compreso questi ragionamenti, capisci che Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato non costituiscono un fico secco! A meno che non stiamo parlando di finzioni di finzioni di finzioni avendo perso l’unico essere che può davvero agire e quindi costituire, stabilire: l’uomo vivo.
Costituire
Per inciso un altro significato, nemmeno troppo occulto, di costituire è porsi nelle mani della giustizia. Ad esempio un ricercato che si costituisce. Con questa azione tale uomo, inconsapevolmente, si (auto) identifica e quindi da il consenso alla costituzione della finzione giuridica del ricercato dalla “giustizia”. Infatti la legge corporativa non può agire sull’uomo ma solo su finzioni giuridiche.
A parte quest’ultimo dettaglio, ricorderai che ti ho già dato evidenza in altri post del fatto che la Repubblica Italiana è una società di diritto privato in parvenza di legge. Su tale punto dunque non mi ripeto, ma se hai ancora dubbi o non hai letto i post precedenti, ti invito a farlo.
I 5 elementi costitutivi sono società di servizi
Alla luce di tutto questo si evince che anche i cinque elementi di cui sopra sono società di diritto privato a scopo di lucro che erogano servizi. Servizi che tuttavia non hanno lo scopo di beneficiare te ma di produrre profitto a favore dei proprietari, azionisti e non, di tali società.
Non è tutto qui. Come puoi bene immaginare un servizio fondamentali per la sopravvivenza degli uomini è l’acqua, indubbiamente ancor più del cibo solido. Qui casca l’asino! Un uomo senza acqua muore, ma una persona o un nome possono esistere per sempre senza acqua perché sono finzioni e in quanto tali hanno bisogno solo della tua immaginazione per esistere. Tempo fa, l’uomo conosciuto con il nome di sandro di gaia soleva giustamente anagrammare la parola nome con no(n)-me. Questo completa il quadro, non credi?
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