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Giuseppi faccia pace col cervello di Maurizio Scandurra19 Dicembre 2020
Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra illustra l’inutilità confusionaria di una politica priva di senso e direzione.
I DPCM sono sinonimi di carta igienica. E’ evidente, data la disinvoltura con cui si utilizzano, soprattutto per dire una valanga di cazzate inconcludenti che, anziché risolvere i problemi, aggravano soltanto di fatto la situazione confondendola ancor più: proprio come fa il contadino quando rimesta il letame ancora caldo.
Ne abbiamo persino perso il conto. Ma, soprattutto, abbiamo persino smarrito la speranza che essi servano a qualcosa. Che producano frutto.
Sono invece la testimonianza viva del totale fallimento di una politica inesistente che a tentoni, a spizzichi e bocconi, naviga a vista senza sosta né orientamento. Come una bussola impazzita. Al pari di un ubriaco tentennante per la strada. Senza meta, né direzione.
La prova provata di un governo che già da tempo ha esaurito il proprio mandato, avendo altresì consumato anche la pazienza e i nervi degli italiani. Costretti, anche per quel che resta delle festività natalizie e di fine anno, a un improbabile gioco dell’oca con i colori delle Regioni al posto delle pedine per spostarsi.
Mi auguro che i miei connazionali siano così intelligenti da fregarsene, e fare giustamente un po’ come gli pare, con buona pace degli imbecilli conclamati del Consiglio dei Ministri: e di tutti quei folli a giro privi di catene e camicia di forza che si chiamano ‘virologi’, ‘tecnici’, ‘task force’ e altre puttanate del genere.
Di godersi quel che resta della libertà. Di trovare la forza di voltare pagina, prendere un bel quadernino dei buoni propositi e scrivere ben chiare e a caratteri cubitali le parole e le cose da ranzare via: Conte, Di Maio, Renzi, Zingaretti, Fratoianni, Fico. E poi ancora giallorossi, grillini, sinistra populista globalista, Europa. Senza dimenticare il complice Bergoglio, la vergognosa Legge Zan, l’inutile e sottomessa Conferenza Episcopale Italiana, le insostenibili teorie del gender con tanto di famiglie arcobaleno: che aspettano solo che su di loro si abbatta nuovamente copiosa e implacabile la tempesta dell’ira di Dio, ma questa volta senza sereno, come invece accadde nella Genesi per il buon Noè.
Sono questi i nodi da sciogliere. I lacci da rompere e bruciare per far ripartire il Paese. E soprattutto assicurare un futuro al Sistema-Italia.
Ci vuole un grande scatto d’orgoglio. Una forza notevole per salvare l’Italia. Sia questo il vostro regalo di Natale, italiani. Fatevelo, facciamocelo tutti insieme, e sarà di nuovo Vita vera.
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