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La pifferaia magica giovedì 12 dicembre 2019
E’ incredibile come i nostri pLadroni ebrei giochino con i numeri.
Sono solo loro a giocare, ovviamente, perché noi bestie non siamo degni di capire i segreti della Cabala. Dopo i sei milioni di morti ebrei inventati, ecco spuntare i sei cento topolini con fascia tricolore, tutti a sbavare dietro la pifferaia magica che parla d’amore e che, in questo, si sostituisce al Papa. Evidentemente, l’eretico che siede in Vaticano ha delegato a questa anziana santa laica di predicare pace e amore. Morta Madre Teresa di Calcutta, troppo esotica e ormai vuota di significato, ecco che c’era bisogno di una nuova figura femminile, ad imitazione della Madonna Immacolata. E cosa c’è di meglio di una sopravvissuta ad Auschwitz? Basta suonare un immaginario flauto, parlare di lotta all’odio da tastiera, invitare a generiche manifestazioni d’amore (ma non per i fascisti, sia chiaro!) e così si ottiene l’effetto sirene di Ulisse: ipnotizzati, ammaliati, ingannati e infinocchiati, anche quelli di Destra, notoriamente fascisti e razzisti, che probabilmente avranno tenuto la bocca chiusa quando i seicento topolini con fascia tricolore hanno cantato “Bella Ciao”. L’avranno aperta, forse, solo per cantare l’inno di Mameli, topi presi in trappola come gli altri, quelli buoni, quelli di Sinistra, che mai si sognerebbero di torcere un capello alla vegliarda semi-santa che li guidava in corteo. La scorta, addirittura le hanno dato la scorta, come a Saviano, scorta pagata con i soldi del bestiame italiano, e per cosa, poi? Per delle presunte minacce di morte sui social! Di cui la vegliarda non sapeva nulla finché qualcuno non glielo ha fatto notare. Quello stesso qualcuno che forse le ha anche proposto i 20.000 euro al mese come senatrice a vita, chiedendole in cambio di prestarsi per ogni forma utile di strumentalizzazione, utile per il Ghetto. Paradossale è che durante il nazismo, quello vero, ad essere chiamati “ratti” erano proprio gli ebrei. Oggi i ratti con fascia tricolore siamo noi, sono loro, i famosi seicento sindaci ammaliati.
Il sei, numero dell’amore perfetto.
I sei giorni della Creazione,
le sei punte della stella di David, che fu, prima, di Salomone, il Grande Cabalista.
Sei magico, come le parole d’amore della Liliana nazionale.
Gli ebrei giocano con i numeri. Noi siamo le loro pedine.
Sono solo loro a giocare, ovviamente, perché noi bestie non siamo degni di capire i segreti della Cabala. Dopo i sei milioni di morti ebrei inventati, ecco spuntare i sei cento topolini con fascia tricolore, tutti a sbavare dietro la pifferaia magica che parla d’amore e che, in questo, si sostituisce al Papa. Evidentemente, l’eretico che siede in Vaticano ha delegato a questa anziana santa laica di predicare pace e amore. Morta Madre Teresa di Calcutta, troppo esotica e ormai vuota di significato, ecco che c’era bisogno di una nuova figura femminile, ad imitazione della Madonna Immacolata. E cosa c’è di meglio di una sopravvissuta ad Auschwitz? Basta suonare un immaginario flauto, parlare di lotta all’odio da tastiera, invitare a generiche manifestazioni d’amore (ma non per i fascisti, sia chiaro!) e così si ottiene l’effetto sirene di Ulisse: ipnotizzati, ammaliati, ingannati e infinocchiati, anche quelli di Destra, notoriamente fascisti e razzisti, che probabilmente avranno tenuto la bocca chiusa quando i seicento topolini con fascia tricolore hanno cantato “Bella Ciao”. L’avranno aperta, forse, solo per cantare l’inno di Mameli, topi presi in trappola come gli altri, quelli buoni, quelli di Sinistra, che mai si sognerebbero di torcere un capello alla vegliarda semi-santa che li guidava in corteo. La scorta, addirittura le hanno dato la scorta, come a Saviano, scorta pagata con i soldi del bestiame italiano, e per cosa, poi? Per delle presunte minacce di morte sui social! Di cui la vegliarda non sapeva nulla finché qualcuno non glielo ha fatto notare. Quello stesso qualcuno che forse le ha anche proposto i 20.000 euro al mese come senatrice a vita, chiedendole in cambio di prestarsi per ogni forma utile di strumentalizzazione, utile per il Ghetto. Paradossale è che durante il nazismo, quello vero, ad essere chiamati “ratti” erano proprio gli ebrei. Oggi i ratti con fascia tricolore siamo noi, sono loro, i famosi seicento sindaci ammaliati.
Il sei, numero dell’amore perfetto.
I sei giorni della Creazione,
le sei punte della stella di David, che fu, prima, di Salomone, il Grande Cabalista.
Sei magico, come le parole d’amore della Liliana nazionale.
Gli ebrei giocano con i numeri. Noi siamo le loro pedine.
Un Commento
E poi ci siamo Noi, Atei e Taoisti col Nostro 667: ne sappiamo Una più del D'Iavolo XKÉ Noi facciamo anche i coperchi, per risparmiare il GAS.
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