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Estratto
A chi si appartiene Orvieto, 30 dicembre 2019
Buffoni scrivono libri, articoli, collezionano onorificenze e le utilizzano per umiliare.
C’è da dire che molte volte, del pari, ho avuto occasione di rinnegare l’attitudine alla libertà, e vendermi, ma ho rinunciato. Non per eroismo; non per un alto senso morale; forse per istinto autodistruttivo. Vedete come voglia, anche qui, rinunciare a esaltarmi e perdere tutto.
E, infatti, alle soglie del 2020 posso dire di aver perso tutto. O quasi.
Residuano due affetti, e non altro.
La mia solitudine è totale, cosmica. Il buio grava sul petto, le vie d’uscita sono sbarrate. Nemmeno le antiche consolazioni, la lettura, il piacere di ascoltare musica, funzionano più.
Si vive: in quale attesa non saprei. Un respiro tira l’altro.
La sensazione che il proprio mondo sia in rotta ha inasprito lo sguardo e calcificato la passione.
Cosa sopravvive se non un disperato sarcasmo e poco altro?
Di notte, in campagna, c’è ancora un buio perfetto, assoluto. Il cielo limpidissimo rende quasi vive alcune combinazioni di stelle: Cassiopea, Sirio. L’emisfero non consola, però; passato è quel tempo; un refolo freddissimo spira da lontananze ormai insensate.
Ieri me ne sono andato sui campi; gli olivi sembravano stecchiti. So che, tuttavia, in primavera rifioriranno. Ma hanno bisogno anch’essi di cura. Senza l’uomo cresceranno disordinati sino a morire di selvatichezza. La vigna di Renzo Tramaglino è l’epitome [una sorta di “reader's digest”] simbolica dei nostri tempi. ABBIAMO LASCIATO ENTRARE LA FALSA LIBERTÀ, ABBANDONANDO LA CURA DELLA PATRIA, E ORA I BARBARI BIVACCANO NELLE NOSTRE CASE.
NESSUNO COMBATTE PERCHÉ CI SI ACCONTENTA DI APPARTENERE A QUALCOSA E QUALCUNO. SI CAMPA PER COMPIACERE NULLITÀ. E LE NULLITÀ AVANZANO, SENZA VOLTO, A REIFICARE IL PAESE PIÙ BELLO.
C’è da dire che molte volte, del pari, ho avuto occasione di rinnegare l’attitudine alla libertà, e vendermi, ma ho rinunciato. Non per eroismo; non per un alto senso morale; forse per istinto autodistruttivo. Vedete come voglia, anche qui, rinunciare a esaltarmi e perdere tutto.
E, infatti, alle soglie del 2020 posso dire di aver perso tutto. O quasi.
Residuano due affetti, e non altro.
La mia solitudine è totale, cosmica. Il buio grava sul petto, le vie d’uscita sono sbarrate. Nemmeno le antiche consolazioni, la lettura, il piacere di ascoltare musica, funzionano più.
Si vive: in quale attesa non saprei. Un respiro tira l’altro.
La sensazione che il proprio mondo sia in rotta ha inasprito lo sguardo e calcificato la passione.
Cosa sopravvive se non un disperato sarcasmo e poco altro?
Di notte, in campagna, c’è ancora un buio perfetto, assoluto. Il cielo limpidissimo rende quasi vive alcune combinazioni di stelle: Cassiopea, Sirio. L’emisfero non consola, però; passato è quel tempo; un refolo freddissimo spira da lontananze ormai insensate.
Ieri me ne sono andato sui campi; gli olivi sembravano stecchiti. So che, tuttavia, in primavera rifioriranno. Ma hanno bisogno anch’essi di cura. Senza l’uomo cresceranno disordinati sino a morire di selvatichezza. La vigna di Renzo Tramaglino è l’epitome [una sorta di “reader's digest”] simbolica dei nostri tempi. ABBIAMO LASCIATO ENTRARE LA FALSA LIBERTÀ, ABBANDONANDO LA CURA DELLA PATRIA, E ORA I BARBARI BIVACCANO NELLE NOSTRE CASE.
NESSUNO COMBATTE PERCHÉ CI SI ACCONTENTA DI APPARTENERE A QUALCOSA E QUALCUNO. SI CAMPA PER COMPIACERE NULLITÀ. E LE NULLITÀ AVANZANO, SENZA VOLTO, A REIFICARE IL PAESE PIÙ BELLO.
Un Commento
E la soddisfazione di essere "Consapevoli"? Di mettersi nei panni degli altri Esseri Viventi? Di godere nel "dire" L'Infinito di Giacomo Leopardi, perché PURTROPPO non si è soddisfatti di nessun altro "attore"? Di accogliere ogni giorno un pensiero derivato ma originale? Nel pensare Matematicamente la Filosofia? Beh auguri a Te e Tutti i Tuoi Dottissimi e Profondi "Corrispondenti". Intelligenza Intelligenza chiama.
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