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9 dissidenti: 15 anni di carcere per avere insultato Mattarella su Facebook
Novembre 7, 2019
La Procura di Palermo ha chiuso l’indagine e si appresta chiedere il rinvio a giudizio di 9 persone che, nel 2018, sui social, “insultarono e minacciarono” il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Gli “haters”, accusati di attentato alla libertà, offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere rischiano fino a 15 anni di carcere. Gli scritti minacciosi e offensivi riempirono i social dopo la decisione del Quirinale di affidare l’incarico per la formazione del Governo a Carlo Cottarelli.
Era il tempo in cui Di Maio minacciava l’abusivo al Colle con la procedura di impeachment. E sì, vogliamo fotterlo.
Quello che (non) sorprende è la totale idiozia dei giornalisti. Se lo stesso accadesse in Russia, direbbero che c’è la dittatura e che si colpiscono i dissidenti. Qui, in Italia, i dissidenti li definiscono ‘haters’.
QUANDO QUALCUNO USA UNA PAROLA IN INGLESE, VUOL DIRE CHE TI VUOLE FOTTERE.
“Saluto romano non è reato”: assolti dopo 4 anni N
Giudice: “Saluto romano non è reato”
“Il fatto non costituisce reato”. E’la
formula con cui il giudice monocratico
del Tribunale di Imperia ha assolto
dall’accusa di apologia del fascismo
l’ex assessore di Diano Castello (Im)
ed esponente di Forza Nuova Manuela
Leotta ed Eugenio Ortiz.
I due il 26 aprile del 2015 avevano
fatto il saluto romano e gridato “pre-
sente” durante una celebrazione, presso
il cimitero di Sanremo in memoria dei
caduti della Repubblica sociale italia-
na. Il pm aveva chiesto una condanna a
3 mesi e 300 euro di multa.
Era il tempo in cui Di Maio minacciava l’abusivo al Colle con la procedura di impeachment. E sì, vogliamo fotterlo.
Quello che (non) sorprende è la totale idiozia dei giornalisti. Se lo stesso accadesse in Russia, direbbero che c’è la dittatura e che si colpiscono i dissidenti. Qui, in Italia, i dissidenti li definiscono ‘haters’.
QUANDO QUALCUNO USA UNA PAROLA IN INGLESE, VUOL DIRE CHE TI VUOLE FOTTERE.
“Saluto romano non è reato”: assolti dopo 4 anni N
Giudice: “Saluto romano non è reato”
“Il fatto non costituisce reato”. E’la
formula con cui il giudice monocratico
del Tribunale di Imperia ha assolto
dall’accusa di apologia del fascismo
l’ex assessore di Diano Castello (Im)
ed esponente di Forza Nuova Manuela
Leotta ed Eugenio Ortiz.
I due il 26 aprile del 2015 avevano
fatto il saluto romano e gridato “pre-
sente” durante una celebrazione, presso
il cimitero di Sanremo in memoria dei
caduti della Repubblica sociale italia-
na. Il pm aveva chiesto una condanna a
3 mesi e 300 euro di multa.
Il solo fatto che qualcuno debba stare quattro anni e mezzo a processo perché ha fatto un saluto che duemila anni fa faceva Giulio Cesare, è ridicolo. E anche se in questo caso era volutamente un’espressione ‘fascista’, ognuno ha il diritto di pensare, dire ed esprimersi come meglio crede. L’apologia di fascismo è incostituzionale. Perché le norme, tra l’altro temporanee presenti in Costituzione, sono in contrasto contro gli stessi diritti scritti nella Costituzione.
Un Commento
E' vietata la RICOSTITUZIONE E PARTITO FASCISTA, non i saluti Romani e Non !
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