lunedì 7 ottobre 2019

At last ! Habemus foto in chiaro !    
Lo sparatore assassino              



Il dominicano terrorizzava i vicini: “Era grosso e ci faceva paura”
 
Ottobre 6, 2019

“Siamo stati fortunati”. A dirlo sono gli ex vicini di casa di Alejandro Augusto Stephan Meran e di suo fratello Carlysle. Prigionieri in casa loro. Come accade, sempre più spesso, agli italiani che si ritrovano immigrati come vicini.
VERIFICA LA NOTIZIA
Per circa un anno (dal maggio 2017 all’agosto 2018) i due fratelli dominicani hanno vissuto a Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno. Entrambi lavoravano per una grossa ditta di spedizioni, una di quelle che lucra sul lavoro low-cost degli immigrati e spaccia il tutto per ‘integrazione’.
I due abitavano in un appartamento della frazione di Pian di Vedoia.
Ora, dopo la sparatoria in questura a Trieste, passava le sue giornate ad allenarsi in casa con la musica a tutto volume. “Era grande e molto muscoloso, face­va paura”, dicono i vicini, “Ci minacciava, era violento. Aveva un carattere molto aggressivo”. Ma non poteva essere espulso: era arrivato con i ‘ricongiungimenti familiari’.
“Alejandro Augusto era una per­sona che era meglio evitare”, raccontano gli ex vicini al Gazzettino, “Anche perché era grosso, alto uno e novanta circa, e si capiva bene che aveva anche grandi problemi psichici. Non potevi dirgli niente. Anche se non facevano la loro parte nelle pulizie nell’edificio, non si pote­va proprio dire nulla, perché lui faceva paura. Eravamo disperati. Sono persone che arrivano da paesi di violenza e se la portano dietro. Alla fine, fortunatamente, se ne sono andati. Ci avevano det­to verso la Germania”.
Ma poi sono tornati. Ad uccidere.
In realtà i due si sono trasferiti dopo che la proprietaria dell’appartamento ha scoperto che in quella casa abitavano in quattro e non due come da contratto. Ma per loro usa così.
Come vedete il problema non sono solo i clandestini. Il problema è molto più ampio e diffuso sul territorio. E recuperarlo significa rastrellamenti, certo. Ma anche chiusura degli ingressi di regolari per un periodo di tempo di almeno cinque anni. L’integrazione, oltre un certo numero, non esiste: si chiama invasione. E noi la stiamo subendo.
Vi date una svegliata, partiti ‘sovranisti’?
Commento
Antani Ottobre 6, 2019 alle 10:51 pm 
Chiamate DB Schenker per farli portare in Germania come i domenicani.
Guarda meglio per chi lavoravano, non è uno spedizioniere comune. Per caso il padrone è lo stato Tedesco tramite le sue ferrovie [DB Schenker]

Nessun commento: