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Ci volevano far credere ... WTC7 e Fiat/Renault
31 maggio 2019
Il grande inganno contemporaneo, nasce l'11 Settembre 2001. Due aerei di linea si schiantano contro le torri gemelle di Manhattan ma collassano in caduta verticale ben 3 grattacieli. L'evento è stato così palesemente mal giustificato da apparire addirittura ridicolo. Vani e penosi sono stati gli sforzi dei disinformatori del regime nel tenere nascosto il crollo in caduta verticale del WTC7, avvenuto poche ore dopo quello delle torri gemelle, a causa di una ulteriore demolizione controllata.
Il grande inganno moderno invece nasce con la pantomima delle missioni Apollo. Tali e tante sono le incongruenze e le dissonanze del materiale informativo diffuso dalla Nasa da far pensare subito, a ragione, ad una massiccia operazione di finzione cinematografica.
Il piccolo inganno d'attualità riguarda invece le sorti dell'industria italiana, privata e pubblica. Dopo l'omicidio Mattei, gli italiani già compresero il destino loro imposto alla produzione interna ed al ruolo subalterno imposto all'Italia nello scenario globale. Oggi assistiamo all'accorpamento di Fiat in Renault.
Il complesso produttivo dell'automobile italiana giunge così al termine di un'operazione di degradazione delle sue capacità. Nella storia recente del gruppo Fiat sono state così tante le possibilità non còlte e le scelte sbagliate da far pensare ad una strategia di dissoluzione imposta per togliere al paese questo eccezionale potenziale produttivo.
Ci volevano far credere quindi che gli italiani non fossero in grado di gestire un successo, oppure che oggi non abbiano le capacità di rilanciare il proprio paese. Non è così. Chi opera in favore dell'Italia è stato azzittito e allontanato negli ultimi decenni in ogni settore del vivere comune, da quelli pubblici (politica, magistratura) a quelli privati, appunto.
Non è necessario essere complottisti per notare un ruolo imposto ad un intero paese, spacciato per incapacità personali e collettive o pessime contingenze internazionali. Il risultato è questo: un paese mediocre, malfunzionante e depredato, gestito da mezze cartucce senza una visione del futuro luminosa, produttiva e meritocratica.
31 maggio 2019
Il grande inganno contemporaneo, nasce l'11 Settembre 2001. Due aerei di linea si schiantano contro le torri gemelle di Manhattan ma collassano in caduta verticale ben 3 grattacieli. L'evento è stato così palesemente mal giustificato da apparire addirittura ridicolo. Vani e penosi sono stati gli sforzi dei disinformatori del regime nel tenere nascosto il crollo in caduta verticale del WTC7, avvenuto poche ore dopo quello delle torri gemelle, a causa di una ulteriore demolizione controllata.
Il grande inganno moderno invece nasce con la pantomima delle missioni Apollo. Tali e tante sono le incongruenze e le dissonanze del materiale informativo diffuso dalla Nasa da far pensare subito, a ragione, ad una massiccia operazione di finzione cinematografica.
Il piccolo inganno d'attualità riguarda invece le sorti dell'industria italiana, privata e pubblica. Dopo l'omicidio Mattei, gli italiani già compresero il destino loro imposto alla produzione interna ed al ruolo subalterno imposto all'Italia nello scenario globale. Oggi assistiamo all'accorpamento di Fiat in Renault.
Il complesso produttivo dell'automobile italiana giunge così al termine di un'operazione di degradazione delle sue capacità. Nella storia recente del gruppo Fiat sono state così tante le possibilità non còlte e le scelte sbagliate da far pensare ad una strategia di dissoluzione imposta per togliere al paese questo eccezionale potenziale produttivo.
Ci volevano far credere quindi che gli italiani non fossero in grado di gestire un successo, oppure che oggi non abbiano le capacità di rilanciare il proprio paese. Non è così. Chi opera in favore dell'Italia è stato azzittito e allontanato negli ultimi decenni in ogni settore del vivere comune, da quelli pubblici (politica, magistratura) a quelli privati, appunto.
Non è necessario essere complottisti per notare un ruolo imposto ad un intero paese, spacciato per incapacità personali e collettive o pessime contingenze internazionali. Il risultato è questo: un paese mediocre, malfunzionante e depredato, gestito da mezze cartucce senza una visione del futuro luminosa, produttiva e meritocratica.
Commento
Molti di quelli che hanno svenduto l'Italia sono ancora vivi. Affrettiamoci a far loro sputare il maltolto e punire l'alto tradimento verso La Nazione e gli Italiani.
Chi sono lo sanno tutti. Ai vivacci dei mortacci loro auguriamo tanta Legge di Compensazione kharma dharma ma non nell'aldilà che NON c'è, ma QUI ed ORA !
Senza sconti, anzi con l'interesse.
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