Lampedusa: referendum boccia sbarchi, 97% vota per chiudere il porto
Giugno 29, 2020
Se gli italiani potessero decidere per via referendaria, in Italia non sbarcherebbe nessuno. E oggi le nostre città non sarebbero fogne a cielo aperto.
Per evitare questo i nostri ‘padri costituenti’ hanno vietato il referendum propositivo.
Conclusa a Lampedusa la consultazione popolare in merito alla presenza dei migranti ed alla reale esigenza di una struttura sanitaria locale.
Più di 900 abitanti hanno partecipato al voto indetto due settimane fa e terminato alle 20 di ieri sera (28 giugno ndr). Il risultato: 988 cittadini hanno votato a favore della chiusura dell’hotspot a Lampedusa. Soltanto 4 i lampedusani favorevoli al centro per migranti. Probabilmente chi ci lavora.
Si legge una nota del Comitato spontaneo cittadino: “In queste settimane abbiamo portato avanti due rivendicazioni fondamentali per le isole Pelagie: la realizzazione di un ospedale sull’isola e il rispetto immediato dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) a Lampedusa e Linosa e la chiusura dell’hot spot e la fine dell’utilizzo di Lampedusa come piattaforma militarizzata per la gestione delle migrazioni. Abbiamo, in più di un’occasione, chiesto alle istituzioni locali di avviare un confronto all’interno delle sedi di rappresentanza democratica locale ma questo ci è stato sempre negato”.
“Da trent’anni, a fronte della continua violazione dei diritti più essenziali per la popolazione e per imigranti, Lampedusa viene utilizzata come piattaforma militare, di gestione per le migrazioni ecome “palcoscenico del confine”, da parte dei vari governi nazionali, europei e della Nato. Tutto questo con la complicità delle amministrazioni locali e attraverso una strategia ricattatoria morale ed economica, ai danni della popolazione locale. Tutto ciò ha fatto sì che settori della comunità locale cedessero a questi ricatti, traendo a loro volta vantaggi dalla situazione venutasi a creare”. Scrivono i lampedusani.
Ma intanto continuano a sbarcare. Un paio di centinaia nelle ultime ore.
“Non è nostra intenzione ignorare la gravità del problema migratorio. Riteniamo però che, a partire dalla rivendicazione dei diritti e della serenità per i lampedusani e le lampedusane, possa iniziare un percorso di messa in discussione dell’intera governance delle migrazioni”. Conclude il Comitato cittadino.
Troppa moderazione. Bloccate i porti. Impedite all’aereo di Sea Watch di decollare. Siamo in attesa di dirvi grazie.
Pensieri
JoshuaG Giugno 29, 2020 alle 5:03 pm
Già, basterebbe intanto fargli ***** il drone e le apparecchiature di controllo. Basta un ****** e un po’ di ********.
RaHoWa Giugno 29, 2020 alle 5:10 pm
Dal microcosmo si può arrivare al macrocosmo: serve semplicemente trovare dei “tecnici” costituzionalisti che rappresentino quel 97% in una nuova Assemblea Costituente. Sembra difficile, ma può essere più facile di quanto immaginiamo. Non che questo esenti dal DOVERE di sabotare fisicamente chi favorisce l’invasione, nel frattempo.
Monia 667 Giugno 29, 2020 alle 6:42 pm
Conclusa a Lampedusa la consultazione popolare in merito alla presenza dei migranti ed alla reale esigenza di una struttura sanitaria locale.
Più di 900 abitanti hanno partecipato al voto indetto due settimane fa e terminato alle 20 di ieri sera (28 giugno ndr). Il risultato: 988 cittadini hanno votato a favore della chiusura dell’hotspot a Lampedusa. Soltanto 4 i lampedusani favorevoli al centro per migranti. Probabilmente chi ci lavora.
Si legge una nota del Comitato spontaneo cittadino: “In queste settimane abbiamo portato avanti due rivendicazioni fondamentali per le isole Pelagie: la realizzazione di un ospedale sull’isola e il rispetto immediato dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) a Lampedusa e Linosa e la chiusura dell’hot spot e la fine dell’utilizzo di Lampedusa come piattaforma militarizzata per la gestione delle migrazioni. Abbiamo, in più di un’occasione, chiesto alle istituzioni locali di avviare un confronto all’interno delle sedi di rappresentanza democratica locale ma questo ci è stato sempre negato”.
“Da trent’anni, a fronte della continua violazione dei diritti più essenziali per la popolazione e per imigranti, Lampedusa viene utilizzata come piattaforma militare, di gestione per le migrazioni ecome “palcoscenico del confine”, da parte dei vari governi nazionali, europei e della Nato. Tutto questo con la complicità delle amministrazioni locali e attraverso una strategia ricattatoria morale ed economica, ai danni della popolazione locale. Tutto ciò ha fatto sì che settori della comunità locale cedessero a questi ricatti, traendo a loro volta vantaggi dalla situazione venutasi a creare”. Scrivono i lampedusani.
Ma intanto continuano a sbarcare. Un paio di centinaia nelle ultime ore.
“Non è nostra intenzione ignorare la gravità del problema migratorio. Riteniamo però che, a partire dalla rivendicazione dei diritti e della serenità per i lampedusani e le lampedusane, possa iniziare un percorso di messa in discussione dell’intera governance delle migrazioni”. Conclude il Comitato cittadino.
Troppa moderazione. Bloccate i porti. Impedite all’aereo di Sea Watch di decollare. Siamo in attesa di dirvi grazie.
Pensieri
JoshuaG Giugno 29, 2020 alle 5:03 pm
Già, basterebbe intanto fargli ***** il drone e le apparecchiature di controllo. Basta un ****** e un po’ di ********.
RaHoWa Giugno 29, 2020 alle 5:10 pm
Dal microcosmo si può arrivare al macrocosmo: serve semplicemente trovare dei “tecnici” costituzionalisti che rappresentino quel 97% in una nuova Assemblea Costituente. Sembra difficile, ma può essere più facile di quanto immaginiamo. Non che questo esenti dal DOVERE di sabotare fisicamente chi favorisce l’invasione, nel frattempo.
Monia 667 Giugno 29, 2020 alle 6:42 pm
Padri di chi? Costituenti? Prostituenti. Noi siamo i Figli. E saremo i Padri, ma di Italiani Liberi. O mort ' acci loro, ma soprattutto vivacci loro o corte !
Insaccata |
Sacchi in attesa |
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