giovedì 20 dicembre 2018

byebyeunclesam.wordpress.com
Nascita di Venere del Pittore Cabanel 

Lo Stato confiscato e la riconquista della sovranità 13 dicembre 2018
Il paradosso del Robin Hood trasposto e l’egemonia finanziaria
La cosa veramente bizzarra, ma che bizzarra non è solo se ci soffermiamo un secondo, é quella di chiederci come mai i paladini dell’austerità e del rigore, i seguaci fedeli dello spread, gli ossessionati del debito pubblico e dall’inflazione, quelli del contenimento e della parsimonia, sono gli stessi che vivono in una condizione non di semplice agio, ma in uno sfarzo sfrenato senza pudore, senza uguali in nessuna corte d’altri secoli.
Ci viene detto che manca il lavoro, anzi no, é che manca il denaro e quindi di conseguenza il lavoro.
E sì, perché il lavoro a guardarci intorno ce ne sarebbe d’ogni tipo e in gran misura. Pubblico o privato, hai voglia a faticare, ma come dice una pubblicità di prestiti “senza lillari non si lallera” e noi siamo in deflazione.
Mentre non si ha più rispetto per il lavoro e per chi lavora, diritti deregolamentati e salario di sussistenza, al denaro oramai ci approcciamo in modo dogmatico e riverente, quasi fosse una manna dal cielo che cade a volte sì e a volte no, per ragioni che a noi comuni mortali non è dato sapere. Il suo comparire è come se dipendesse solo dal potere di un dio onnipotente e capriccioso che ne sfarina una manciata a suo gradimento.
Ma il denaro un tempo non era un elemento neutro, senza alcun valore naturale? Una misura equivalente al valore di un bene? La sua esistenza e dignità non dipendeva forse dal nostro saperlo riconoscere e accettarlo come tale misura? Ed ancora, la sua massa non era la rappresentazione fenomenica solo del nostro creare che si ottiene con il lavoro?
Immaginiamo un naufrago, il buon Crusoe su di un isola deserta, che abbia con sé tutte le sue carte di credito e un baule di banconote. Come potrà usarle al fine della sua sopravvivenza? Nella migliore delle ipotesi, le carte di credito potrebbero essere utili per raschiare pelli da concia e le banconote per avviare il fuoco.
Il denaro è solo una convenzione accettata che trasporta in sé un valore convenzionale e nient’altro, questo dovremmo tenerlo sempre bene a mente.
Con queste riflessioni, Ezra Pound ebbe a dire che la mancanza di denaro è una follia perché è come dire che non si possono costruire le strade perché mancano i chilometri.
L’economia, quella fondata sul lavoro, che ebbe già antichi nemici e approfittatori nei seguaci della crematistica, é stata ora completamente disumanizzata avendo rimosso per intero l’uomo e le sue attività. La disciplina economica della finanza ha preso il suo posto, ed il monetarismo espressione del tutto e del niente, novello apeiron, governa. Il denaro, cartaceo o anche di più il virtuale, esiste prima di tutto, a prescindere, addirittura senza lavoro. Non serve più il controvalore aureo, neanche più la carta per la sua stampa. La massa monetaria nella sua totalità non ha limiti ma neanche più pudori.
La ricchezza non ha più il senso della misura, ma di rimando neanche la povertà; come scrive il professor Fusaro, il nostro è un tempo in cui abbiamo perso il “metro”.
La distribuzione della ricchezza mai come in questi ultimi anni ha visto una polarizzazione così sfrenata, mai come in questi tempi l’indice di Gini tende in modo crescente verso l’unità. Alla concentrazione della ricchezza segue la concentrazione del potere nelle stesse poche mani. Malgrado tutto, alla violenza economica viene risparmiata ogni critica, perché ci viene detto che il problema non è in questo sistema imposto e fallimentare, ma in noi che lo subiamo. Una crisi dettata da quel famoso debito pubblico che grava come un senso di colpa già dalla nascita, una colpa da espiare ed espiabile solo tendenzialmente, perché il debito oltre ad appartenere a tutti come l’aria che respiriamo, si é eternizzato con gli interessi, pertanto ripianarlo è impossibile. Abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità e la stretta é una condizione dovuta, necessaria e riparatoria. Se prima lavorando onestamente potevamo vivere permettendoci di acquistare una casa e far studiare i figli, ora lavorando di più, magari in due, non basta, dobbiamo avere meno per restituire di più, riconsegnare il maltolto ai legittimi proprietari, fosse anche solo per gli interessi. Dobbiamo imparare a vivere facendo sacrifici perché il denaro è poco e il rimedio al problema é proprio permanere nella sua rarità; questo è ciò a cui l’establishment ci ha educato, insieme alla funzione pedagogica del mercato.
Certamente una disaffezione dal denaro è un nobile principio quando è un’aspirazione morale ed etica, e fintantoché le condizioni di contorno sono tali da limitarne il bisogno.
Ma qui si apre una voragine pericolosissima perché ciò che un tempo era garantito da uno Stato Sociale, oggi con la spending review e il pareggio di bilancio, viene messo tutto in discussione, quando non soppresso, quindi ci troviamo nella contraddizione fatale di non aver più disponibilità economica da un lato, mentre dall’altro siamo costretti a pagare servizi o diritti.
Questa doppia tenaglia, scarsità di reddito da una parte e rimozione di una rete pubblica di protezione dall’altra, produce un processo di polarizzazione agli estremi. Ulteriore aggravio é il fatto che l’ascensore sociale è bloccato, il sistema é rigido e monolitico, castale e fortemente impersonale, non facilmente identificabile ma blindato.
Mentre il mantra ossessivamente ci ricorda che i debiti vanno onorati, chi ha meno deve far sacrifici per chi ha di più.
Anche lo Stato non deve fare eccezioni.
L’abominio più grande é il declassamento dello Stato. Il confronto e il contrasto tra pubblico e privato non viene risolto in modo armonico: quando i ruoli non sono deliberatamente invertiti – il privato che si appropria di ciò che é pubblico, mentre al pubblico viene lasciata la sola intimità morbosa del privato – l’aporia viene rimossa con la soppressione del primo termine. Ciò coincide con il derubricare lo Stato a soggetto privato, svuotandolo del suo aspetto costitutivo, quello pubblico. Lo Stato confiscato, trattato come un qualunque privato, deve rimettere i suoi debiti senza eccezioni, pena il fallimento, piani di risanamento e il commissariamento più forte di ogni democrazia.
Cosi come Marx nella critica agli economisti classici, Smith e Ricardo, intravvede come questi, nel riconoscere nel capitale circolante il giusto recupero del capitale anticipato, nascondano invece come il valore, cioé il plusvalore, nasca dal lavoro non retribuito, dallo sfruttamento, allo stesso modo possiamo ritenere come oggi le Banche Centrali, il FMI, le agenzie di rating, nella loro narrazione di rigore monetario, indicando nel debito il giusto dovuto, nascondano l’espropriazione ai danni degli Stati e dei popoli di ogni libertà politica e civile.
Anche se la conseguenza antropologica della finanziarizzazione dell’economia é stata quella del funambolo, l’uomo sospeso che ha perso ogni sua certezza se non la sua condizione precaria, avanza gradatamente la percezione dell’inganno paradossale e il desiderio per l’uomo di riconquistare la sua centralità e sovranità, così come per lo Stato la sua Res-Pubblica, ma questa è già storia dei nostri giorni. Lorenzo Chialastri

COMMENTO Monia De Moniax

A Me dà estremamente fastidio che il Mio Intimo Pertugio sia vandalizzato e consegnato ad un artritico alcoolista laido e truffarolo a bottarelle dello 0,36 ora ammontante a 7 miliardi, ora a 5....sono molto imprecisi i referenti giornalnari sul,e cifre. Non comprano i BOT al 3,5 percento e cissenefrega. Ce ne faremo una ragione. Se siamo in emergenza, riappropriamoci delle svendite concessioni concesse da altri governimorti, defunti, seppelliti e bruciati, e faccia lo Stato che siamo Noi, il Popolo Sovrakulo non la burocrazia che tutte le ricchezze si porta via, il BOLLETTARO. Posti di lavoro ? A valanga ! Lo Stato non fa profitti, fa lo Stato. Socialista? Socialista. Percé è meglio la bisca truffaldina? Il gioco d'azzardo nuoce gravemente alla salute dei giocatori, non dei biscazzieri...Il vero spacciatore NON SI DROGA, il biscazziere truffaldino NON GIOCA. Imparate, scemi di smartpone...Aggiornamento H 10:48  rai radio 3:moscovici  umano cn cognome assonante l'insetto immondo che si posa sui  cadaveri per succhiarne ilmorto sangue, come previsto ha detto che 2,04 non basta. Non ci si deve calar le mytande se NON si vuole essere SODOMIZZATI. Non te l'ha detto la...mamma?  

www.luogocomune.net

L'attentato "salva Macron": 12 Dicembre 2018
Ci risiamo. Puntuale come un orologio svizzero arriva l'attentato che distoglie dai veri problemi politici e sposta l'attenzione sul "terrorismo internazionale".
Ormai la dinamica è talmente prevedibile che bisognerebbe quasi farne una regola: se un certo governo attraversa un periodo particolarmente difficile, state alla larga dai mercatini e dai luoghi affollati di quella nazione. La "cellula dormiente" di turno sarà pronta a risvegliarsi proprio in quelle occasioni.
Pensate solo alla coincidenza: fino a ieri sera tutti i tg e le testate giornalistiche francesi parlavano solo di Macron, di come il suo discorso non fosse riuscito a placare i Gilet Gialli, e di come ormai la fine del suo governo apparisse scontata. Ma da stamattina tutto questo passa in secondo piano, perchè ora ci dobbiamo occupare di Cherif Chekatt, l'uomo sospettato di aver sparato ieri a Strasburgo, e prontamente dato in pasto alla stampa mondiale dall'efficientissimo SITE di Rita Katz.  Davvero dobbiamo aggiungere altro? Massimo Mazzucco


www.libreidee.org

A Strasburgo l’attentato salva-Macron, nei guai in Francia Scritto il 13/12/18 
«Ci risiamo. Puntuale come un orologio svizzero arriva l’attentato che distoglie dai veri problemi politici e sposta l’attenzione sul “terrorismo internazionale”». Massimo Mazzucco non ha dubbi: è davvero micidiale la “sincronicità” con la quale l’11 dicembre il giovane Cherif Chekatt, lasciato circolare liberamente in Francia nonostante le 27 condanne già rimediate in tre diversi paesi, avrebbe aperto il fuoco sulla folla a Strasburgo uccidendo 3 persone e ferendone 16, tra cui il giornalista italiano Antonio Megalizzi (gravissimo, in coma forse irreversibile). «Ormai – scrive Mazzucco, su “Luogo Comune” – la dinamica è talmente prevedibile che bisognerebbe quasi farne una regola: se un certo governo attraversa un periodo particolarmente difficile, state alla larga dai mercatini e dai luoghi affollati di quella nazione». Motivo: «La “cellula dormiente” di turno sarà pronta a risvegliarsi proprio in quelle occasioni». Pensate solo alla coincidenza, aggiunge Mazzucco: fino alla sera prima, tutti i telegiornali e le testate giornalistiche francesi parlavano solo di Macron, di come il suo discorso non fosse riuscito a placare i Gilet Gialli, e di come ormai la fine del suo governo apparisse scontata. Ma dall’indomani «tutto questo passa in secondo piano, perché ora ci dobbiamo occupare di Cherif Chekatt, l’uomo sospettato di aver sparato a Strasburgo e prontamente dato in pasto alla stampa mondiale dall’efficientissimo “Site” di Rita Katz, l’ex consulente del Mossad divenuta il megafono dell’Isis. «Davvero dobbiamo aggiungere altro?».Sembra un copione già scritto, aggiunge “Informare per Resistere”, eppure anche questa volta viene recitato come le altre. E una volta di più – come dopo Charlie Hebdo, Bataclan e tutti gli altri attentati firmati Isis in Europa – a reti unificate «sentiamo ripetere il mantra del terrorista islamico che dopo l’attentato si dà alla fuga». Non un terrorista qualunque, peraltro, ma il “solito” giovane islamista “radicalizzatosi” e ovviamente “attenzionato” dalla polizia. «Ci uniamo al dolore delle famiglie», aggiunge “Informare per Resistere”, che però rileva come siano «davvero strane» le tempistiche e la modalità dell’attentato, «che arriva puntualmente quando in Francia i Gilet Gialli incalzano il presidente Macron». I fatti sono sotto gli occhi di tutti: «Lo schema è sempre lo stesso, come quello di molti altri attentati: un presunto estremista islamico che poi sparisce nel nulla». Sul versante anti-complottista, “Fanpage” esibisce sconcerto per lo scetticismo degli stessi Gilet Gialli: «Secondo gli esponenti del movimento che da settimane sta inscenando proteste e manifestazioni in tutta la Francia, dietro all’attentato di Strasburgo ci sarebbe la regia del governo e del presidente Macron per distogliere lo sguardo dell’opinione pubblica francese dai disordini sociali delle ultime settimane».Su Facebook e Twitter, un saggio di quelle che “Fanpage” definisce «le folli teorie dei Gilet Gialli», di cui il sito pubblica estratti esemplari. Esempio: «Ecco, un piccolo attentato per mettere fine ai Gilet Gialli; molto forte questo Macron». Oppure: «Che caso, appena qualche giorno prima del quinto atto per calmare le pecore». E ancora: «E’ strano, non si sentiva più parlare di attentati, ma solo di noi Gilet Gialli e ora c’è stato un attentato a Strasburgo». Morale: «Non ci facciamo impressionare da questo attentato costruito dai servizi segreti». “Follie” dei Gilet Gialli o esaperazione dei francesi sopravvissuti alle mattanze degli anni scorsi, compiute da terroristi inutilmente “attenzionati dalla polizia” che si premuravano di lasciare sul posto il passaporto, prima di essere regolarmente freddati dai cecchini? Nel saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, il simbologo Gianfranco Carpeoro svela la regia supermassonica – non islamica – del “neoterrorismo” Isis in Europa, puntando il dito contro precisi settori dell’intelligence Nato. Schema classico: strategia della tensione. Tradotto: si “coltivano” potenziali kamikaze, a cui non necessariamente si racconta che fine faranno. Tecniche collaudate di terrorismo “false flag”, sotto falsa bandiera, infarcite di “fake news” diffuse dai grandi media per depistare l’opinione pubblica.Di recente, in morte di Bush padre, Gioele Magaldi (autore del bestseller “Massoni”, che illumina il potere occulto di 36 Ur-Lodges sovranazionali) ha ricordato il ruolo nefasto della superloggia “Hathor Pentalpha”, ritenuta coinvolta nell’incubazione dell’11 Settembre. Ipotesi: terrorismo di Stato condotto da frange illegali, le stesse che avrebbero “fabbricato” prima Al-Qaeda e poi l’Isis. Alla “Hathor”, sempre secondo Magaldi, era legato l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Lo stesso Magaldi non ha dubbi sulla cifra supermassonica di Macron, già banchiere Rothschild e pupillo del supermassone reazionario Jacques Attali, a suo tempo braccio destro di Mitterrand e ispiratore della conversione anti-progressista dell’Eliseo. Il giorno dell’ultimo attentato – martedì 11 – suona sinistro, nella simbologia massonica (l’11 può essere interpretato come “numero della morte”, come fu per l’11 Settembre a New York, data probabilmente non casuale – l’11 settembre del 1973 il massone Pinochet, in Cile, rovesciò con un golpe il massone progressista Allende). Inquietante la scelta della località dell’attentato – Strasburgo, sede francese del Parlamento Europeo – proprio mentre Macron, nel tentativo di sedare la rivolta dei Gilet Gialli, annuncia un deficit che potrebbe sforare il mitico 3% fissato, come limite invalicabile, dall’Unione Europea.

COMMENTO Monia De Moniax

Non hanno un filo di fantasia...non hanno trovato un altro Stanley Kubrik, ché pure quello con la storia di 2001 odissea nello spazio...aveva bevuto troppa cola coca...Stanno parlando di Afganistan. Mi ricordo che gli Afghani avevano votato per un partito comunista. Ovviamente agli USA non stava bene un simile risultato. I Russi chiamati dal legittimo Governo Comunista, andarono a dare una mano contro l' offensiva della controparte, che poi imparammo a conoscere: i talebani, ovviamente mussulmani. E successe quel che successe e sta tuttora succedendo. Chi ci rimette la Pelle sono i Civili, il Popolo, sempre e dappertutto. I sepolcri sbianchettati, gli ipocriti, i buonisti, si batton il petto e cacano bombe. Poi chiedono soldi ai fessi per i "poveri" bambini i cui genitori e loro stessi vengono massacrati con le BOMBE PRODOTTE DA LORO...E dicono che Satana è il Diavolo, il Male? Satana non c'è, loro invece ci sono. Moriranno, quando sarà troppo tardi ed avranno distrutto di tutto e di più. Avete voluto la bicicletta? Pedalate. A tutti quelli che vedono fascisti dappertutto, anche nelle loro parti più intime  e si spera nascoste, diciamo la stessa cosa. Avetevoluto la bicicletta della demolizione del Muro Antifascista di Berlino? Pedalate e non scassate i Legittimi Nostri Gioielli.
Ripassiamo la Storia...
Mohammed Daud Khan diede vita alla prima Repubblica afgana, ma il suo governo non durò molto. Infatti il Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan (PDPA), d'ispirazione marxista-leninista, rovesciò il governo di Mohammed Daud Khan il 27 aprile 1978, con un colpo di stato, la cosiddetta Rivoluzione d'aprile, e diede vita alla Repubblica Democratica dell'Afghanistan governata dal leader del partito, Nur Mohammad Taraki. Taraki avviò una serie di riforme in senso socialista nel paese tra le quali la riforma agraria e la laicizzazione forzata della società afgana, con l'obbligo ad esempio per gli uomini di radersi la barba mentre per le donne venne riconosciuto il diritto di voto e di istruzione obbligatoria nonché imposto il divieto di indossare il burqa e di essere oggetto di scambio economico nei matrimoni combinati. Queste riforme si scontrarono fortemente con le autorità RELIGIOSE locali e tribali che si opposero alle politiche di Taraki.
Nel mese di settembre 1979 Taraki venne assassinato, su ordine del suo vice primo ministro Hafizullah Amin, il quale lo sostituì alla guida del paese.
L'URSS non si fidò di Amin, sospettato di legami con la CIA, e decise di invadere il paese, anche a seguito di un aumento delle rivolte e del conseguente rischio di destabilizzazione della zona.
L'Armata rossa entrò a Kabul il 27 dicembre 1979 e mise al potere Babrak Karmal. La guerra con i mujaheddin, finanziati  dagli Stati Uniti, fu lunga e cruenta e terminò con l'abbandono del paese da parte dei sovietici nel febbraio 1989. Dal 2001 la guerra continua....grazie alle fiction distruttrici dei Popoli Altrui da parte di USA e suoi padroni IL di Zio...n. 

carlobertani.blogspot.com

Una lettura alla Tsipras 13 dicembre 2018
Il solito balletto delle cifre e dei decimali ha condotto il governo in un vicolo cieco, per la mancanza di memoria storica e per non aver capito che il nocciolo della questione non è economico, è politico. In altre parole, i nostri politicanti non si sono accorti d’essere precipitati in una lettura della nostra Storia recente delle politiche europee “alla Tsipras”, una lettura che ci conduce al fatidico 1992, all’inutile – e profondamente sbagliata – “difesa” della Lira che attuò l’allora presidente di Bankitalia, Carlo Azeglio Ciampi.
Molti hanno incolpato Ciampi personalmente di quell’errore che, non dimentichiamolo, derivò direttamente dalle prime avvisaglie dell’enorme errore politico di voler accomunare i Paesi europei – situati sì in una modesta penisola e qualche isola, però molto diversi per storia, economie, culture, religioni e modi di vivere – in un solo insieme. Questo lo dico senza voler, in nessun modo, difendere la memoria di Ciampi, che era un economista, e dunque doveva sapere quel che faceva.
Tragicamente, si scelse la moneta come “mezzo” per unificare l’Europa: come usare una sola taglia di mutande per far diventare “uguali” tutti gli abitanti.
Senza comprendere che i processi storici durano secoli e comportano differenze che vanno rispettate, altrimenti è il disastro: gli USA sono un vero stato federale, con una sola moneta, ma – pur essendosi installati a spese dei Nativi (e, dunque, con una certa omogeneità di base) – hanno più rispetto costituzionale dei vari stati. Ah, già, noi una Costituzione europea non l’abbiamo nemmeno…
La Russia/URSS era quasi nelle medesime condizioni: un territorio immenso, quasi disabitato. Eppure, il tentativo di unificazione forzata di Stalin finì per produrre il 1989, ossia la fine. La Russia di Putin, oggi, usa tutt’altri metodi.
La Cina, invece – salvo modeste differenze – è uno Stato monoculturale, la lingua degli Han ha il sopravvento, le differenze fra Buddismo e Taoismo non sono poi così esiziali.
Ecco, il grande errore: prendere a calcinculo la Storia produce questi risultati.
Se, aprendo una parentesi fantastorica, Traiano non si fosse limitato a conquistare Ctesifonte per poi ritirarsi, ossia se avesse completamente conquistato e dominato l’Impero dei Parti (grosso modo l’area persica), si sarebbe trovato di fronte l’Impero Cinese. Ma, saggiamente, non lo fece, come non l’aveva fatto Alessandro, che si limitò ad una “toccata e fuga” fino al fiume Indo. Bisogna aver rispetto del volere degli Dei, che così avevano organizzato il Mondo.
Tornando a noi, Ciampi, nel 1992, “bruciò” inutilmente 70.000 miliardi di vecchie lire, una cifra enorme, per difendere un progetto, un sistema, un modus vivendi et operandi che era stato cancellato già dagli accordi del cosiddetto “Serpente monetario”: difatti, ne uscimmo, guarda a caso (!) insieme alla sterlina.
Da quella sconfitta non ci risollevammo più: l’antecedente, di pochi anni prima, fu la separazione del Tesoro dalla Banca d’Italia, che tolse la possibilità di acquistare parte dei titoli di Stato emessi e non venduti alla parte pubblica. Magari generando inflazione, però con il corrispettivo della maggior “attrattiva” per le nostre merci.
Oggi, tutti i quotidiani titolano della “insoddisfazione” di Moscovici per l’accordo raggiunto – un accordo che prevede 8 miliardi in meno nella manovra – perché Moscovici fa bene a comportarsi così: se il nemico fugge disorganizzato, inseguilo e distruggilo, eviterai d’averlo di fronte in futuro (Sun-Tzu).
I due poveri pulcini – uno che gioca a fare il bullo di paese sui social, l’altro che già si vede come una sorta di De Gasperi in nuce – sono riusciti a “bruciare” anch’essi una bella fetta di miliardi di euro grazie alle variazioni dello spread, ed oggi si rifugiano con delle affermazioni strampalate, come quella d’aver una sorta di “tesoretto” di 18 miliardi. Rassicurazioni inutili: quei soldi sono soltanto una sorta di “cartolarizzazione” alla Tremonti: sono proprietà pubbliche che mai si sa chi e quando le comprerà oppure, peggio, pezzi d’apparato produttivo: quelli sul mercato sono ben accetti, soprattutto se si vendono per quattro stracci.
Sono caduti nella trappola, esattamente come Tsipras, ma avevano più carte da giocare nella faretra rispetto ai poveri Danaos, che non fanno più paura nemmeno quando portano doni. I due poveracci, sono riusciti a compiere un miracolo. In negativo.
Un’Europa claudicante come il suo Presidente, un’Europa ferita dall’uscita della Gran Bretagna, compressa dall’Orso Russo che se ne fotte degli ucraini e delle loro provocazioni, sbeffeggiata dagli americani per il suo modo truffaldino e levantino d’agire. Per i cinesi, sempre sorridenti, si tratta soltanto d’inviare sempre più portacontainer cariche d’ogni merce, dalle perline ai diamanti di vetro. L’Europa sta tramontando: la Germania si salva con il suo export verso i Paesi extra-UE, ma dove viene prodotta questa merce?
Nelle varie dependances dell’impero germanico: dalle periferie dell’Est – laddove i cinesi misurano le retribuzioni per attuarle nel loro Paese, fidando sul fatto che l’organizzazione cinese è in un solo Stato, con una logistica più conveniente, difatti le retribuzioni cinesi sono già superiori ai paesi dell’Est Europa – fino all’Italia dove, a Taranto, nello stabilimento della Vestas, sono state finora prodotte 18.000 pale eoliche, ossia 6.000 aerogeneratori. I bilanci, ampiamente in attivo, sono conteggiati nell’economia tedesca.
Dopo aver declassato l’industria dell’auto – grazie alla “provvidenziale” morte degli eredi naturali Agnelli – gli Elkann, EUsraeliani, hanno consegnato la nuova FIAT alla produzione di semplici commesse internazionali. I centri di ricerca FIAT sono stati chiusi. L’industria informatica di Ivrea – Olivetti – distrutta da De Benedetti: dava fastidio ad  IBM. Che fu, poi, “mangiata” dai cinesi di Lenovo.
Sulla produzione italiana di zucchero – ben 34 zuccherifici – è bastato sopprimere le draghe (regionali) fluviali che rendevano conveniente il trasporto dal campo alla raffinazione: oggi rimangono 3 zuccherifici, in via d’estinzione. A vantaggio dei produttori del Nord Europa.
Insomma, gli USA hanno un bilancio federale: come possiamo pensare di sommare spezzoni di singoli bilanci senza fornire quella omogeneità di prassi che richiede la formulazione di un vero bilancio?
Mi chiedo se i grandi “rivoluzionari”, che propalavano urbis et orbis il nuovo Verbo dell’indipendenza da questo circuito infernale – via dall’Euro! via dall’Europa! – si rendono conto dei frutti delle loro azioni, del loro cedere senza condizioni ai ricatti europei.
Mi sovviene quando Berlusconi, per le elezioni del 2006, incontrò e raggirò i rappresentanti dei No-Euro per avere qualche voto in più (poi ottenuto semplicemente comprando il senatore De Gregorio), senza sapere nemmeno cosa volessero o quali fossero gli obiettivi del loro agire.
C’è, in più, un’aggravante: Conte, Di Maio e Salvini hanno ceduto in un momento politico nel quale c’erano molte premesse di successo: il clamoroso “sforamento” del 3,5 % della Francia – che ha, in termini monetari, un debito maggiore del nostro – la difficoltosa trattativa del Regno Unito per uscire dall’Europa, le elezioni europee incombenti, il “tiepido” appoggio americano, l’interessato “appoggio” russo…ma quando mai simili situazioni si ripresenteranno?
L’errore primigenio è stato l’essere stati irretiti nel vortice delle trattative di levatura economica, senza comprendere che la vera contesa era di ordine politico: la Francia va sorretta perché, domani, i giubbotti gialli non giungano al potere. L’Italia va massacrata poiché, in qualche modo, la protesta ha raggiunto il potere.
Soluzione? Fare in modo che la “protesta al potere” sia enucleata, derisa, accumulata nel coacervo delle rêverie di provincia, nel sogno ad occhi aperti di una possibile rinascita. Per mantenere in vita l’oligarchia europea
Stamani mi sono recato alla Posta, per pagare l’IMU e la spazzatura, per la quale ero in ritardo: 801 euro. Tredicesima: circa 1.300 euro. Un tempo, almeno sotto Natale, si faceva in modo che l’economia si riprendesse grazie, almeno, all’importo delle tredicesime. Anche questo sogno è sparito: sempre solo tagli, economie, risparmi da consegnare all’Europa.
Alla mia constatata malinconia nel consegnare la tredicesima all’Europa, ha fatto coro l’impiegata delle Poste: “Mi ero ripromessa di non votare più: poi, questa volta ho ancora votato perché mi son detta…proviamoci, se si riuscirà a cambiare qualcosa…la prossima avrò fatto tesoro di questa delusione.”
Così la pensano gli italiani, checché ne dicano i nostri governanti.

COMMENTO bambilu

Ecco il punto essenziale, così ben sottolineato dal gran de Carlo Bertani.
L’errore primigenio è stato l’essere stati irretiti nel vortice delle trattative di levatura economica, senza comprendere che la vera contesa era di ordine politico: la Francia va sorretta perché, domani, i giubbotti gialli non giungano al potere. L’Italia va massacrata poiché, in qualche modo, la protesta ha raggiunto il potere.
Evidentemente non hanno letto né Lao Tzu, né Sun Zu, i poveri...A Roma si dice ci fa da Sé fa per Tre...ed è vero...io o dovuto ungere con l'olio il becco di un rubinetto che 'sera svitato con le vibrazioni delll'apri e chiudi, con la guarnizione che non voleva sentir ragioni di rientrare in sede. sperienza insegna. E Cervello abituato a pensare risolve.
A Me dà estremamente fastidio che il Mio Intimo Pertugio sia vandalizzato e consegnato ad un artritico alcoolista laido e truffarolo a bottarelle dello 0,36 ora 
ammontante a 7 miliardi, ora a 5....sono molto imprecisi i referenti giornalari sulle cifre. Non comprano i BOT al 3,5 percento e chissenefrega. Ce ne faremo 
una ragione. Se siamo in emergenza, riappropriamoci delle svendute concessioni concesse da altri governi morti, defunti, seppelliti e bruciati, e faccia lo Stato 
che siamo Noi, il Popolo Sovrakulo non la burocrazia che tutte le ricchezze si porta via, il BOLLETTARO. Posti di lavoro ? A valanga ! Lo Stato non fa profitti, fa 
lo Stato. Socialista? Socialista. Percé è meglio la bisca truffaldina? Il gioco d'azzardo nuoce gravemente alla salute dei giocatori, non dei biscazzieri...Il vero 
spacciatore NON SI DROGA, il biscazziere truffaldino NON GIOCA. Imparate, scemi di smartpone...Aggiornamento H 10:48  rai radio 3:moscovici  umano cn 
cognome assonante l'insetto immondo che si posa sui  cadaveri per succhiarne ilmorto sangue, come previsto ha detto che 2,04 non basta. Non ci si deve calar 
le mutande se NON si vuole essere SODOMIZZATI. Non te l'ha detto la...mamma? Poteva fare Di Majo. 

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Maca. 8 Benefici scientificamente dimostrati, Dosaggio, Controindicazioni, Testimonianze
By: Riccardo Lautizi  
La Maca (Lepidium meyenii) è una pianta crucifera originaria delle Ande in Perù dove viene consumata come cibo-medicina da migliaia di anni dai nativi. Infatti è efficace nel conferire energia tanto che i guerrieri Inca la usavano per avere molta forza in battaglia.
La maca è una delle piante d’eccellenza per potenziare la sessualità. Aumenta la libido negli uomini e nelle donne, migliora la disfunzione erettile nell’uomo, equilibra gli ormoni sessuali nella donna.
La parte della pianta che viene usata è la radice, e negli ultimi anni è stata oggetto di parecchi studi scientifici che ne hanno dimostrato numerose proprietà terapeutiche che confermano gli usi che ne facevano gli antichi.
8 Benefici della Maca scientificamente dimostrati
1. Aumenta l’energia e la forza. Coloro che usano regolarmente la maca riportano di sentirsi più attivi, energizzati e motivati, già dopo i primi giorni di assunzione. La maca aumenta l’energia senza dare il ??”nervosismo” o un senso di tremore come accade con la caffeina (contenuta in caffè e tè). Uno studio su 197 adulti ha infatti dimostrato che i partecipanti affermano di percepire un maggiore livello di energia. Sugli animali è stato osservato che riduce il senso di affaticamento, rendendola quindi ideale per gli sportivi. Uno studio su 8 professionisti di ciclismo endurance ha dimostrato che 2 grammi di maca al giorno per 2 settimane ha migliorato le performance.
2. Sessualità femminile. La maca è in grado di trattare le disfunzioni sessuali nella donna e aumentare il desiderio sessuale. Uno studio ha esaminato gli effetti della maca sulle donne in post-menopausa con disfunzione sessuale causata dall’uso di antidepressivi. I risultati hanno mostrato che la maca è in grado di migliorare significativamente la funzione sessuale. Un altro studio sulle donne ha avuto risultati simili, riportando che la maca era ben tollerata e in grado di migliorare la libido e la funzione sessuale.
3. Sessualità maschile. La maca è utile anche per trattare le disfunzioni sessuali maschili. Uno studio su 50 uomini ha dimostrato che l’assunzione di maca per 12 settimane è stata in grado di migliorare la disfunzione erettile e la sessualità. Uno studio ha scoperto che l’integrazione della maca per 8 settimane ha aumentato il desiderio sessuale negli uomini. Un altro studio ha rilevato che la maca contribuisce a migliorare la qualità, il volume e il numero degli spermatozoi, tre fattori importanti per avere una sana fertilità maschile.
4. Ansia e depressione. La maca aiuta a migliorare l’umore e può persino ridurre i sintomi di ansia e depressione. Uno studio ha mostrato che la maca apporta benefici sia ai sintomi fisici che psicologici nelle donne in post-menopausa: ha ridotto la depressione e l’ansia associate alla menopausa dopo sei settimane di trattamento. Un altro studio su 197 persone ha dimostrato che la maca migliora l’umore.
5. Bilancia gli ormoni. Gli estrogeni sono gli ormoni sessuali femminili principalmente responsabili della regolazione del sistema riproduttivo. Uno squilibrio in questo ormone vitale può causare una serie di sintomi che vanno dal gonfiore a cicli mestruali irregolari e sbalzi d’umore. Livelli di estrogeni troppo alti o troppo bassi possono anche rendere difficile per una donna ovulare e rimanere incinta. La maca può aiutare a bilanciare i livelli di estrogeni nel corpo. Uno studio ha fornito a 34 donne 2 capsule di maca al giorno per 4 mesi dimostrando che la maca aiuta a bilanciare i livelli ormonali, e alleviare i sintomi della menopausa, come sudorazioni notturne e vampate di calore, e persino l’osteoporosi. La regolazione dei livelli di estrogeni può anche aiutare a migliorare la fertilità e ridurre i sintomi legati a condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico, la crescita eccessiva dei peli, l’aumento di peso e l’acne.
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6. Aumenta la memoria e la concentrazione. Diversi studi hanno anche scoperto che la maca potenzia la memoria e la concentrazione. Uno studio sui tipo ha dimostrato che l’assunzione di maca migliora l’apprendimento. Un altro studio sugli animali ha scoperto che la maca è in grado di migliorare la memoria.
7. Riduce l’infiammazione. L’infiammazione cronica è alla base della maggior parte delle patologie che colpiscono oggi la popolazione. Uno studio ha dimostrato che chi consuma maca ha più bassi livelli di infiammazione rispetto a chi non ne fa uso.
8. Osteoporosi e artrite. La maca può essere utile per rafforzare le nostre ossa e articolazioni. Uno studio ha osservato che la maca migliora il dolore, la rigidità e la funzione fisica in uno studio su 95 pazienti con artrite. Uno studio ha mostrato che assumere maca per 4 mesi ha aumentato la densità ossea nelle donne in menopausa.
Controindicazioni
La Maca è considerata sicura per la maggior parte delle persone e può essere consumata con il minimo rischio di effetti collaterali nel dosaggio consigliato fino a 3 grammi al giorno per un periodo continuativo di 4 mesi (dato che questi sono le dosi e i tempi in cui è stata studiata con esito positivo).
Gravidanza e allattamento. Non ci sono abbastanza studi sulla sicurezza dell’assunzione della maca in caso di gravidanza o allattamento.
Condizioni sensibili agli ormoni. Situazioni come cancro al seno, cancro alla prostata, cancro uterino, carcinoma ovarico, endometriosi o fibromi uterini potrebbero avere interazioni con la maca dato che quest’ultima può agire come gl estrogeni.
Tiroide. La maca appartiene alla famiglia delle crucifere e contiene sostanze goitrogene che rallentano la tiroide. Si consiglia quindi di evitare la maca cruda e di preferire la forma gelatinizzata.
Pressione alta. La maca potrebbe non essere consigliata in questa condizione.
Gli abitanti del Perù consumano diverse centinaia di grammi al giorno di maca senza effetti collaterali. Tuttavia, i nativi consigliano di consumare solo radice di maca gelatinizzata perché la maca cruda può causare problemi digestivi (mal di pancia) ed è sconsigliata in dosi elevate.
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Dosaggio della Maca
La maca è disponibile come integratore sotto forma di polvere o capsule.
Nella maggior parte degli studi, la dose standard di maca è da 1,5 a 3 grammi al giorno di polvere disidratata o gelatinizzata.
Sugli altipiani delle Ande, dove avviene la coltivazione della maca, le popolazioni locali possono consumare fino a 400 grammi di radice di maca essiccata o fresca ogni giorno.
Anche se non esiste un dosaggio ufficialmente consigliato per la maca, è meglio iniziare con circa un cucchiaino raso al giorno per i primi 3-4 giorni e poi e aumentare fino a 2-3 cucchiaini da assumere durante la giornata.
Quando assumere la Maca
Poiché la maca permette di aumentare l’energia e la resistenza fisica, solitamente viene assunta prima di fare allenamento e sport per ottenere una dose extra di energia. Per la sua funzione di tonico sessuale, si consiglia di assumerla circa 30 minuti prima del rapporto.
Come assumere la Maca
La maca in polvere può essere assunta miscelata in acqua, frullati, estratti, yogurt, cosparsa sui cereali o altre pietanze. E’ possibile preparare anche infusi, tè o dolci con la polvere di maca. La maca gelatinizzata si scioglie meglio nei liquidi. Per conservare i nutrienti della maca cruda non mescolarla con bevande e pietanze calde.
Quale Maca acquistare
La polvere (e quindi le capsule) di maca è disponibile in due forme:
Disidratata. Commercializzata come polvere di maca “cruda” o “essiccata”. La polvere di maca cruda conserva la maggior parte dei suoi nutrienti ma può essere difficile da digerire a causa del suo contenuto di fibre. Per questo molte persone si sentono gonfie o hanno difficoltà digestive quando assumono la maca. E’ sconsigliata per chi ha problemi di tiroide.
Gelatinizzata. La polvere di maca gelatinizzata (o liofilizzata) viene bollita e pressurizzata per rimuovere la fibra e renderla più facile da digerire. Alcuni nutrienti potrebbero essere persi in questo processo. Questa forma di maca è quella più biodisponibile per la maggior parte delle persone. Inoltre è la maca più indicata per chi ha disturbi alla tiroide dato che le sostanze goitrogene vengono distrutte con la bollitura.
Io personalmente consiglio la forma gelatinizzata che è quella con cui mi sono trovato meglio per digeribilità ed effetti. In particolare raccomando la maca peruviana dal Junin raccolta solo ogni 5 anni che è quella più ricca di principi attivi e quindi molto più efficace nella sua azione terapeutica.
Testimonianze
Quelle che seguono sono testimonianze online reali lasciate da utenti che hanno acquistato la maca.
“Ottima per la libido. Va assunta per 2-3 settimane per poterne sentire appieno gli effetti.”
“Da bodybuilder ultra quarantenne conosco il principio attivo come supporto per l’uomo , lo uso da tre giorni due caps al giorno , ho già notato risultati positivi nella libido ed erezioni , lo sto usando per far fronte ad un calo fisiologico del testosterone e come pct , lo userò per tre mesi dopo un mese dovrei avere tutti i risultati della mia valutazione , non penso che potrà far nulla in termine di massa muscolare magra ma penso possa migliorare i livelli di testosterone , mi aspetto già dopo un mese un aumento dell’energia e vitalità dovrebbe offrire miglioramenti nel vigore degli allenamenti e nella vita quotidiana e di coppia , i presupposti iniziali sono buoni ..”
“Ottimo apporto energetico, non provoca ansia o nervosismo, ne traggo un reale beneficio, mi dà supporto alle attività quotidiane e mi permette di avere più resistenza in quelle stressanti. Lo assumo a cicli nell’arco dell’anno, facendo delle pause”
“Conoscevo già le proprietà della maca. Le uso principalmente come integratore per darmi una carica in più in fase di allenamento e devo dire che i risultati non mancano. Sicuramente un buon prodotto. Prediligo assumerli ciclicamente”
“Questo prodotto funziona molto bene. Prendo 1-3 capsule al giorno e ho notato un aumento dello sperma e una eiaculazione più forte! ”
“Non conoscevo la radice di maca, ma dopo averla acquistata, già al secondo giorno di utilizzo ho percepito nettamente di avere più energia in corpo, e questa sensazione di benessere mi ha anche innalzato l’intero stato vitale. Non ho ravvisato alcun genere di problema e sono felice di avere incrociato quell’articolo sul web.”
“per chi come me faceva fatica a trovare energia non consumando caffeina, questo è un alleato meraviglioso
energia a lento rilascio, non crea tensione ma solo benefici !”
“Da circa 6 mesi soffrivo di stanchezza cronica, tale per cui certi giorni non riuscivo proprio ad alzarmi dal letto, e li vi passavo intere giornate. Ho iniziato quindi a prendere 2 di queste capsule ogni mattina prima di fare colazione, e i risultati si sono visti gia dopo dieci giorni. Ora sento di avere più energia e non mi capita più di non potermi alzare dal letto. Problema risolto.”
“L’ho preso per mio marito la maca aiuta anche a procreare infatti dopo 5 anni di attesa abbiamo scoperto questo prodotto e in tre mesi sono rimasta incinta ora ho un bel pargolo”

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