giovedì 20 dicembre 2018

15 dicembre 2018 sabato
Girasoli-Sunflowers, al tramonto

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Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La tavola Bembina di Iside Dic 15 2018 
...omissis...
“Il dotto gesuita”, scrive Levi, “ha intuito che conteneva la chiave geroglifica agli alfabeti sacri, sebbene non fosse in grado di sviluppare la spiegazione. È divisa in tre compartimenti uguali; sopra ci sono le dodici case del paradiso e sotto ci sono le
corrispondenti distribuzioni di lavoro [periodi di lavoro] durante tutto l’anno, mentre al centro ci sono ventuno segni sacri che rispondono alle lettere dell’alfabeto. Nel mezzo c’è una figura seduta del pantomorfo IYNX, emblema dell’essere universale e corrispondente in quanto tale all’ebraico Yod, o a quella lettera unica da cui provengono tutte le altre. L’IYNX è circondato dalla triade di Ofiti, rispondendo alle tre Lettere madri degli alfabeti egiziano ed ebraico. A destra sono gli Ibimorfi e triadi serapiche; a sinistra sono quelli di Nepthys e Ecate, che rappresentano l’attivo e il passivo, il fisso e il volatile, il fuoco fruttificante e l’acqua generatrice. Ogni coppia di triadi in
congiunzione con il centro produce un settenario, e un settenario è contenuto nel centro. I tre settenari forniscono il numero assoluto dei tre mondi, oltre che il numero completo di lettere primitive, a cui viene aggiunto un segno complementare, come lo zero ai nove numeri. ”
Il suggerimento di Levi può essere interpretato nel senso che le ventuno figure nella sezione centrale della Tabella rappresentano i ventuno principali trionfi delle carte dei Tarocchi. Se è così, non e` forse la carta zero, causa di tante polemiche, la corona senza nome della Mente Suprema, la corona simboleggiata dalla triade nascosta nella parte superiore del trono nel centro della tavola? Non potrebbe essere la prima emanazione di questa Mente Suprema simboleggiata da un giocoliere o un mago con i simboli dei quattro mondi inferiori: il bastone, la spada, la coppa e la moneta? Così considerata, la carta zero non appartiene allo stesso piano delle altre ma è in realtà il punto quadridimensionale da cui sono emanate tutte e di conseguenza sono suddivise in ventuno carte (lettere) che, quando raccolte insieme, producono lo zero. Il codice che appare su questa carta supporterà questa interpretazione, poiché il cifrario, o cerchio, è emblematico della sfera superiore da cui vengono prodotti i mondi, i poteri e le lettere inferiori.
Westcott raccolse con cura le scarne teorie avanzate da varie autorità e nel 1887 pubblicò il suo volume ora estremamente raro, che contiene l’unica dettagliata descrizione della Tavola Isiaca pubblicata in inglese se non si considera inutile descrizione di Montfaucon nel 1721.
Westcott riassume la sua interpretazione della tavoletta come segue:
“Lo schema di Levi, con il quale spiega il mistero della tavoletta, mostra la Ragione Superiore divisa in quattro stagioni dell’anno, ognuna con tre segni zodiacali e ha aggiunto il nome sacro a quattro lettere, il Tetragrammaton, assegnando alla Jod l’Acquario, cioè Canopo, alla He il Toro, cioè Apis, e alla Vau il Leone, cioè Momphta, e
finisce con Tifone. Notare il parallelo cherubico: uomo, toro, leone e aquila. La quarta forma si trova o come scorpione o aquila a seconda sell’intenzione occulta fosse buona o cattiva: nello Zodiaco Demotico, il Serpente sostituisce lo Scorpione.
“La Regione Inferiore e` attribuita alle dodici semplici lettere ebraiche, associandole con i quattro quarti dell’orizzonte. Confronta il Sepher Yerzirah Cap v. sec. 1.
“La Regione Centrale e` attribuita ai poteri del Sole e a quelli Planetari. Nel mezzo vediamo sopra, il Sole, marcato come Ops, e sotto di esso
è un sigillo di Salomone, sopra una croce; un doppio triangolo Hexapla,in cui si sovrappongono un triangolo chiaro e uno scuro, il tutto forma una sorta di complesso simbolo di Venere. Al Ibimorfo dà i tre pianeti oscuri, Venere, Mercurio e Marte collocati attorno altriangolo scuro eretto, che denota il Fuoco. Alla triade Nephthæan dà i tre pianeti della luce, Saturno, Luna e Giove, attorno a un triangolo invertito che indica l’acqua. C’è una connessione necessaria tra acqua, potere femminile, principio passivo, Binah e Madre sephirotica e sposa. (Vedi la Kabbalah). Nota i segni antichi per i pianeti erano tutti composti da una croce, un disco solare e una mezzaluna: Venere è una croce sotto un disco solare, Mercurio, un disco Con una mezzaluna sopra e croce sotto, Saturno è una Croce il cui punto più basso tocca l’apice della mezzaluna; Giove è una mezzaluna di cui il punto più basso tocca la parte sinistra della croce: tutti questi sono misteri profondi.
Il saggio pubblicato in francese da Alexandre Lenoir nel 1809, mentre risulta curioso e originale, contiene poche informazioni reali sulla tavoletta, che l’autore cerca di dimostrare essere un Calendario egiziano o grafico astrologico. Come Montfaucon e Lenoir – in effetti tutti coloro che hanno scritto sull’argomento dal 1651 – o hanno basato il loro lavoro su quello di Kircher o sono stati influenzati considerevolmente da lui, una traduzione accurata è stata fatta del
l’articolo originale di quest’ultimo (ottanta pagine del latino del diciassettesimo secolo). L’immagine all’inizio di questo capitolo è una riproduzione fedele fatta da Kircher dall’incisione nel Museo dei Geroglifici. Le piccole lettere e numeri usati per designare le figure sono state aggiunte da lui per chiarire il suo commento e saranno utilizzate per lo stesso scopo in questo lavoro.
Come quasi tutte le antichità religiose e filosofiche, la Tavola di Iside è stata oggetto di molte polemiche In una nota in calce, A. E. Waite – incapace di differenziare tra la vera e la presunta natura o origine della tavoletta – riecheggia i sentimenti di J.G. Wilkinson, un altro eminente exoterico: “L’originale [Tavola] è estremamente tardiva ed è approssimativamente definita come un falso. “D’altra parte, Eduard Winkelmann, un uomo dalle ampie conoscenze, difende la genuinità e l’antichità della tavoletta Un sincera considerazione della Mensa Isiaca rivela un fatto di fondamentale importanza: chiunque abbia creato la tavoletta non era necessariamente un egiziano, fu un iniziato
del più alto ordine, conversando con i più arcani principi dell’esoterismo ermetico.
SIMBOLISMO DELLA TAVOLA BEMBINA
La seguente, necessariamente breve, delucidazione della tavola Bembina si basa su uno studio degli scritti di Kircher integrati da altre informazioni raccolte dal presente autore degli scritti mistici dei caldei, ebrei, egiziani e greci. I templi degli Egizi erano così progettati che la disposizione delle camere, delle decorazioni e degli utensili erano tutti di significato simbolico, come dimostrano i geroglifici che le ricoprivano. Accanto all’altare, che di solito era al centro di ogni stanza, c’era la cisterna dell’acqua del Nilo che scorreva dentro e fuori attraverso tubi invisibili. Anche qui c’erano immagini degli dei in serie concatenate, accompagnate da iscrizioni magiche. In questi templi, con l’uso di simboli e geroglifici, i neofiti erano istruiti nei segreti della casta sacerdotale.
La tavoletta di Iside era originariamente una tavola o un altare, e i suoi emblemi facevano parte dei misteri spiegati dai sacerdoti. Le tavole erano dedicate ai vari dei e dee. Le sostanze da cui sono state create le tavole differivano in base alle rispettive dignità delle divinità. Le tavolette consacrate a Giove e Apollo erano d’oro; quelle di Diana, Venere e Giunone erano d’argento; quelle di altri dei superiori, di marmo; quelle alle divinità minori, di legno. C’erano anche tavole
fatte di metalli corrispondenti ai pianeti governati dai vari celestiali.
Nella sua introduzione alla tavola, Kircher riassume così il suo simbolismo: “Insegna, in primo luogo, l’intera costituzione del triplice mondo: archetipo, intellettuale e sensibile. La Divinità Suprema viene mostrata mentre si sposta dal centro alla circonferenza di un universo fatto di cose sensibili e inanimate, tutte animate e agitate dall’unico potere supremo che chiamano la Mente del Padre ed e` rappresentata dal triplice simbolo. Qui vengono anche mostrate tre triadi del Supremo, ciascuna che manifesta un attributo del primo Trimurti. Queste triadi sono chiamate la Fondazione, o la base di tutte le cose. Nella tavola è anche esposta la disposizione e la distribuzione di
quelle creature divine che aiutano la Mente del Padre nel controllo dell’universo. Qui [nel pannello superiore] possiamo vedere ii Governatori dei mondi, ognuno con il suo fuoco, etereo, e
le insegne materiali. Anche qui [nel pannello inferiore] ci sono i Padri delle Fontane, il quale dovere è curare e preservare i principi di tutte le cose e sostenere le leggi inviolabili della Natura. Ecco gli dei delle sfere e anche quelli che vagano da un posto all’altro, lavorando con tutte le sostanze e le forme (Zonia e Azonia), raggruppate insieme come figure di entrambi i sessi, con le loro facce rivolte alla loro divinità superiore “. La Mensa Isiaca, che è divisa orizzontalmente in tre camere o pannelli, potrebbe rappresentare il piano delle camere in cui sono stati dati i misteri isiaci. Il pannello centrale è diviso in sette parti o stanze minori, e l’inferiore ha due porte, una ad ogni estremità. L’intera tavola contiene quarantacinque figure di prima importanza e un numero di simboli minori. Le quarantacinque figure principali sono raggruppate in quindici triadi, di cui quattro sono nel pannello superiore, sette nel centro e quattro nel basso. Secondo entrambi
Kircher e Levi, le triadi sono divise nel modo seguente:
Nella parte superiore
1. P, S, V – Triade mendesiana.
2. X, Z, A – Triade delle Ammonie.
3. B, C, D – Triade di Momphtæan.
4. F, G, H- Triade di Omphtæan.
Nella sezione centrale
1. G, I, K – Triade isiaca.
2. L, M, N – Triade Ecatina.
3. O, Q, R – Triade ibimorfa.
4. V, S, W – Triade ofphionica.
5. X, Y, Z – Triade di Nephtæan.
6. p, e, h – Triade di Serapæan.
7. I, d, r (non mostrata),- Triade di Osiride.
Nella sezione inferiore
1. – Triade di Horæan.
2. – Triade Pandochæan.
3. – Triade Thaiad.
4. – Triade luristica.
Di queste quindici triadi Kircher scrive: “Le cifre differiscono l’una dall’altra in otto parole aspetti importanti, i. e., secondo forma, posizione, gesto, atto, vesti, copricapo, personale, e, infine, secondo i geroglifici posti intorno a loro, se questi siano fiori, arbusti, lettere minuscole o animali. “Questi otto metodi simbolici di ritrarre i poteri segreti delle figure sono sottili richiami agli otto sensi spirituali della cognizione per mezzo del quale il vero sé nell’uomo può essere compreso. Per esprimere questa verita` spirituale i buddisti hanno usato la ruota con otto raggi e hanno aumentato la loro coscienza attraverso il nobile sentiero ottuplice. Il bordo ornato che racchiude i tre principali pannelli della tavola contiene molti simboli composti da uccelli, animali, rettili, esseri umani e forme composte. Secondo una lettura della Tavola, questo confine rappresenta i quattro elementi; le creature sono esseri elementali. Secondo un altra interpretazione, il confine rappresenta le sfere archetipiche e nel suo fregio le figure sono gli schemi di quelle forme che in varie combinazioni saranno successivamente manifestate nel mondo materiale. I quattro fiori agli angoli del tavolo sono quelli che, seguono il suo corso in cielo, e sono emblemi sacri di quella parte più bella della natura dell’uomo.
Secondo la dottrina segreta dei caldei, l’universo è diviso in quattro stati dell’essere (piani o sfere): archetipo, intellettuale, siderale ed elementale. Ciascuno di questi rivela gli altri; il superiore che controlla l’inferiore e il ricevente inferiore influenzato dal superiore. L’archetipo era considerato sinonimo di intelletto della divinità trina. Dentro questa sfera divina, incorporea ed eterna sono incluse tutte le manifestazioni inferiori della vita – tutto ciò che è, è stato o sarà sempre. Entro l’Intelletto Kosmico tutte le cose spirituali o materiali esistono come archetipi, o forme pensiero divine, che è mostrata nella tavoletta da una catena di similitudini segrete.
Nella regione centrale della Tavola appare il Spirituale personificato che contiene tutta l’essenza delle forme: la fonte e la sostanza di tutte le cose. Da questo procedeno i mondi inferiori come nove emanazioni in gruppi di tre (la triade di Ophionic, Ibimorphous e Nephtæan).
Considera in questo contesto l’analogia del Sephiroth cabalistico o delle nove sfere emanate da Kether, la corona. I dodici governatori dell’universo (il mendicante, le triadi Ammoniane, Momphtæane e Omphtæane) – veicoli per la distribuzione delle influenze creative e mostrate nella regione superiore della Tabella sono dirette nella loro
attività dei modelli della Mente Divina esistenti nella sfera archetipica, Gli archetipi sono schemi astratti formulati nella Mente Divina e da essi vengono controllate tutte le attivita` inferiori
Nella regione inferiore della Tavola ci sono le Fontane del Padre (le triadi Horæane, Pandochæane, Thaustiche e Æluristiche), custodi delle grandi porte dell’universo.
Questi distribuiscono ai mondi inferiori le influenze che discendono dai Governatori mostrati sopra. Nella teologia degli egiziani, la bontà ha la precedenza e tutte le cose ne prendono parte a un livello più alto o più basso. La bontà è richiesta da tutti. È la causa principale. La bontà è auto-diffusa e quindi esiste in tutte le cose, perché niente può produrre ciò che non ha in sé. La Tavola dimostra che tutto è in Dio e Dio è in tutto; tutto è in tutto e ognuno è in ognuno. Nel mondo intellettuale sono invisibili controparti spirituali delle creature che abitano il mondo elementale. Pertanto, il più basso esibisce il più alto, il corporeo dichiara l’intellettuale e l’io invisibile. fatto manifestato dalle sue opere. Per questo motivo gli egiziani hanno creato immagini di sostanze esistenti nel mondo sensibile inferiore per servire come esempi visibili di poteri superiori e invisibili. Alle immagini corruttibili assegnarono le virtù delle divinità incorruttibili, dimostrando così arcanamente che questo mondo non è altro che l’ombra di Dio, l’immagine esteriore del paradiso dentro Tutto ciò che è nella sfera archetipica invisibile è rivelato nel mondo corporeo sensibile alla luce della natura. La mente archetipica e creativa – prima attraverso la sua Fondazione Paterna e in seguito attraverso divinità secondarie chiamate intelligenze, riversavamo tutto l’infinito dei suoi poteri
dallo scambio continuo dal più alto al più basso. Nel loro simbolismo fallico gli egiziani usarono lo sperma per rappresentare le sfere spirituali, perché ognuna contiene tutto ciò che viene da esso. I caldei e gli egiziani hanno anche sostenuto che tutto ciò che è un risultato
dimora nella causa di se stesso e si rivolge a quella causa come il loto al sole. di conseguenza, il Supremo Intelletto, attraverso la sua Fondazione Paterna, creò per primo la luce – il mondo angelico. Da quella luce sono state quindi create le gerarchie invisibili degli esseri che alcuni chiamano stelle; e dalle stelle si sono formati i quattro elementi e il mondo sensibile. Tutti i corpi o elementi visibili sono nelle stelle invisibili o elementi spirituali, e le stelle sono ugualmente in quei corpi; le stelle sono negli angeli e gli angeli nelle stelle; gli angeli sono in Dio e Dio è in tutto. Pertanto, tutti sono divinamente nel Divino, angelicamente negli angeli, e corporemente nel mondo corporeo, e viceversa. proprio come il seme è l’albero in potenza, così il mondo è Dio in azione.
Proclo dice: “Ogni proprietà della divinità permea tutta la creazione e si dà a tutte le creature inferiori. “Una delle manifestazioni della Mente Suprema è il potere di riproduzione secondo le specie che conferisce ad ogni creatura di cui è parte divina. Così si generano anime, cieli, elementi, animali, piante e pietre ciascuno secondo il proprio schema, ma tutti dipendono dal principio della Mente Suprema. Il potere fecondativo, sebbene di per sé un’unità, si manifesta diversamente attraverso le varie sostanze, nel minerale a cui contribuisce
all’esistenza materiale, nella pianta si manifesta come vitalità e nell’animale come sensibilità. esso impartisce movimento ai corpi celesti, pensiero alle anime degli uomini, intellettualismo agli angeli e superessenzialità a Dio. Quindi si vede che tutte le forme sono di una sostanza e tutta la vita di una sola forza, e queste sono coesistenti nella natura del Supremo.

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L’antivaccinismo non è nato ieri : Leicester 1885 è la prova del fallimento dell’antivaiolosa   sabato 15 dicembre 2018      Fonte: www.medicinapiccoledosi.it 
Era il marzo del 1885 e dopo un lungo rigido inverno la città manifatturiera di Leicester in Inghilterra si godeva una delle prime belle giornate di primavera.
A migliaia dalle zone limitrofe, dalle cittadine circostanti si sono riuniti in protesta contro ciò che sentivano come una legge ingiusta imposta da loro governo britannico.
Sebbene la vaccinazione contro il vaiolo fosse in uso sin dal 1800, il governo non aveva introdotto alcun obbligo prima dei decreti del 1840 e del 1853.
La legge del 1853 mise in piedi l’apparato governativo per esigere che ogni bambino fosse vaccinato entro tre mesi dalla nascita. Attraverso una serie di leggi nel corso degli anni il governo britannico aveva, al tempo della protesta di Leicester, reso un crimine il rifiuto della vaccinazione antivaiolosa punibile con contravvenzioni o carcerazione.
Il «Vaccination Act» del 1867 consolidò le leggi esistenti in tema di vaccini e istituì una contravvenzione per i genitori che non avessero presentato i propri figli alla vaccinazione entro tre mesi dalla nascita.
A dispetto dell’azione del governo per assicurare un altissimo tasso di vaccinazione, una massiccia epidemia di vaiolo colpì non soltanto Leicester ma tutta l’Inghilterra e altre parti del mondo nei primi anni Settanta del 1800.
L’epidemia di Leicester comportò migliaia di casi di vaiolo e centinaia di morti scuotendo fin nel profondo la fiducia di molte persone nei poteri protettivi del vaccino ...
«Deve colpire l’osservatore riflessivo quanto assai singolare sia il fatto che tutte le recenti epidemie di vaiolo siano apparse fra popolazioni in cui le leggi che obbligano al vaccino siano state portate avanti con rigorosa sistematicità. Il 96% dei nuovi nati a Londra sono protetti dal vaccino» (1884, “Leicester Mercury”).
Le leggi all’inizio erano state approvate dopo che le persone avevano rifiutato il vaccino una volta notate le conseguenze negative. In seguito, si erano sottomesse a causa delle nuove leggi e tuttavia erano ancora colpite da epidemie mortali di vaiolo. Dopodiché, sempre più persone si erano andate ribellando.
Per quanto fosse contrario alla logica, il governo aveva deciso di incrementare il tasso di vaccinazione ricorrendo a ufficiali sanitari che avrebbero perseguitato i genitori che rifiutassero di vaccinare i propri figli.
«Le azioni penali nelle città aumentarono dalle 2 del 1869 alle 1.100 e più del 1881, e il totale in quei 12 anni fu di oltre 6.000. Di queste 64 avevano portato all’arresto e 193 al pignoramento» (“British Medical Journal”, 18 dicembre 1948)
Le contravvenzioni ricadevano in modo sproporzionato sui poveri che, se non potevano permettersi di pagare la penalità per non aver ottemperato alla legge vaccinale, sarebbero stati costretti a compensare il pagamento dovuto con pignoramenti e vendita dei propri beni.
A causa degli esiti gravi e talvolta fatali della procedura e del sostegno decisivo del governo alla vaccinazione forzata per mezzo di contravvenzioni e arresti, le persone erano motivate alla rivolta. In gran numero si riversarono sulle strade di Leicester per protestare…
Al tempo della dimostrazione migliaia di procedure penali venivano condotte contro i genitori che rifiutavano la vaccinazione per i figli.
«Al momento ci sono più di 5000 persone citate in giudizio per essersi rifiutate di adempiere alla legge…le citazioni in giudizio per l’anno 1884 non erano state che 7, ovvero un po’ più di uno ogni due mesi, mentre al momento ogni settimana vengono fatte udienze o disposte convocazioni in numero di 45» (“The Times”, 24 marzo 1885).
Era un’atmosfera festosa con la musica e centinaia di bandiere e striscioni dispiegati che dicevano cose come «la libertà è un nostro diritto di nascita e libertà è ciò che chiediamo», «le leggi oppressive rendono la gente scontenta», «i tre pilastri della vaccinazione: Frode, Forza e Follia», e «non imploriamo più, noi pretendiamo il controllo sui nostri figli."
Sia le scenografie, sia i motti erano molto copiosi. Una rappresentava una effigie del dottor Jenner con l’iscrizione “infanticida”, un’altra era un intero corteo funebre che consisteva in una bara su un catafalco aperto, persone in lutto, ecc., e l’iscrizione “Un’altra vittima del vaccino”…»
(“The Leeds Mercury”, 24 marzo 1885).
Il lungo corteo di 2 miglia sfilò due ore per la città ricevendo il sostegno a sé stante ed entusiasta delle persone in vari punti lungo il percorso. I cittadini dimostrarono il loro sostegno agitando striscioni con bandiere e motti lungo la strada. Gli organizzatori dell’evento stimano che il numero dei partecipanti fosse stato fra gli 80.000 e i 100.000.
«Molti dei presenti avevano sofferto per via delle leggi, e tutto quello che chiedevano era che in futuro, loro e i propri figli, potessero essere lasciati in pace.
Una vasta e crescente porzione del pubblico era dell’opinione che il miglior modo di sbarazzarsi del vaiolo e malattie analoghe fosse l’utilizzo di molta acqua, buon cibo, case luminose e arieggiate, assicurandosi che la giunta comunale tenesse le strade pulite e le fogne in buono stato». («Leicester: sanitation versus vaccination», 1912).
Queste persone impavide volevano poter decidere per la propria salute e quella dei propri figli e così combattevano per l’autodeterminazione.
«La spaventosa mortalità da vaiolo in una Leicester del tutto vaccinata e presumibilmente ben protetta, negli anni 1871-72, ebbe l’effetto di distruggere la fede della gente nel vaccino “protettivo”. Il risultato fu che i poveri come i ricchi, i lavoratori e gli aristocratici, e le autorità municipali iniziarono a rifiutare il vaccino per i propri figli e per se stessi. I rifiuti proseguirono fino al 1890 quando, anziché il 95%, la vaccinazione raggiunse solo il 5% circa di tutti i nuovi nati» (“Twentieth Century Magazine”, 16 gennaio 1911).
La reazione pubblica culminò in Inghilterra nella grande manifestazione di Leicester del 1885.
Quello stesso anno la giunta municipale di Leicester, che aveva fatto pressione per la vaccinazione attraverso l’uso di contravvenzioni e arresti, venne sostituita da una nuova giunta che si opponeva all’obbligatorietà del vaccino. Già nel 1887 i tassi di copertura vaccinale erano scesi al 10%.
Il «Metodo Leicester» si affidava alla quarantena per i pazienti affetti da vaiolo e alla disinfezione completa delle loro abitazioni.
«Il Metodo consiste in questo: non appena emerge un caso di vaiolo, il medico, il proprietario sono obbligati a dichiararlo subito in municipio, pena una sanzione. Viene subito chiamata l’ambulanza preposta ai casi di vaiolo, che si occupa di tutte le procedure del caso, e così, nell’arco di poche ore, il malato è al sicuro in ospedale. La famiglia e gli abitanti della casa vengono messi in quarantena, in ambienti confortevoli e la casa viene disinfettata da cima a fondo. Il risultato è che sotto ogni aspetto la malattia viene debellata in modo pronto e completo a un costo esiguo». (“The Times”, 24 marzo 1885)
Per quanto fosse chiaro che il “Metodo Leicester” era superiore al vaccino, coloro che con forza sostenevano la validità della vaccinazione, credevano che l’immunità goduta dalla città di Leicester fosse momentanea e che prima o poi la cittadina avrebbe sofferto di una vasta epidemia di vaiolo.
Sir D. Corrigan, medico esponente del comitato del 1871 affermò a proposito del Vaccination Act: «un bambino non vaccinato è come un sacchetto di polvere da sparo che potrebbe far esplodere l’intera scuola e pertanto non dovrebbe essere ammesso a scuola a meno che non sia vaccinato» (“Twentieth Century Magazine”, 16 gennaio 1911).
«Saranno i bambini non protetti coloro sui quali il flagello si abbatterà con maggior forza, e le campagne circostanti patiranno le conseguenze di un’epidemia». (“Boston Medical and Surgical Journal”, 16 aprile 1885).
–esco un attimo dal racconto per dire soltanto “passano gli anni ma gli slogan rimangono, al massimo evolvono”-
La profezia che alla fine sarebbero stati flagellati da un disastro non si avverò mai.
Leicester godette del miglior successo contro il vaiolo rispetto ad altre città inglesi con alti tassi di vaccinazione. Nel 1893 il vaiolo esplose nei distretti ben vaccinati di Mold nel Flintshire, in Inghilterra, ed ebbero un tasso di mortalità 32 volte più alto di quello di Leicester.
Persino dopo 30 anni dal successo dell’esperimento di Leicester, vi erano coloro i quali ancora pensavano che alla fine un disastro avrebbe colpito «gli sciocchi non protetti» che non erano a favore della vaccinazione.
Un articolo dal 1914 sul “New York Times” affermava: «possiamo predire senza timore di sbagliare che una terribile resa dei conti si abbatterà sull’Inghilterra. Potrebbe essere giusto affermare che questo sia il sistema della natura per eliminare gli sciocchi che non hanno abbastanza buon senso per vivere in moderne comunità, ma tra i defunti ce ne saranno molti che sono stati tratti in inganno da uomini considerati esperti degni di fede» (“New York Times”, 5 aprile 1914).
–dicono le stesse cose 104 anni dopo, certo che sono noiosi e incrollabili no?-
La vaccinazione contro il vaiolo è stata sospesa quasi 100 anni più tardi, ma il fatto che la pratica fosse superflua e avesse causato inutili sofferenze e morte non fu mai riconosciuto o ammesso. Invece, nonostante tutti i gravi problemi che aveva generato, e la mancanza di prove che ne dimostrino l’efficacia, è ancora difesa come esemplare nel promuovere la fede odierna nei vaccini.
Il 1948 pose fine alla vaccinazione obbligatoria in Inghilterra.
Dopo l’epidemia del 1872 a Leicester i tassi di vaccinazione insieme a quelli di mortalità da vaiolo scesero. Al contrario di quel che gli entusiasti del vaccino dicono oggi, la mortalità complessiva dei bambini diminuì dopo il 1885 mentre i tassi di vaccinazioni precipitarono. Decenni di rigide leggi sulla vaccinazione non fecero assolutamente nulla per migliorare la generale aspettativa di vita dei bambini nelle varie fasce di età.
«Contrariamente alla convinzione popolare, il vaiolo non è stato eradicato dalla vaccinazione di Massa» (“History Today”, marzo 1999).
L’esperimento durato più di 60 anni non solo ha attestato il successo del metodo, ma ha anche dimostrato che il pensiero scientifico considerato comprovato poteva essere in errore.
Nel 1911 il dottor J. W. Hodge disse: «l’esperienza della non vaccinata Leicester apre gli occhi alla gente e rappresenta una spina nel fianco per tutti i vaccinisti del mondo. Ecco una grande città manifatturiera con una popolazione di quasi un quarto di milione di abitanti, che ha dimostrato, con la prova cruciale di un’esperienza che dura ormai da più di un quarto di secolo, che una popolazione non vaccinata è di gran lunga meno suscettibile al vaiolo, e di gran lunga meno afflitta da quella malattia, da quando ha abbandonato la vaccinazione, rispetto a quanto lo fosse al tempo in cui il 95% dei nuovi nati erano vaccinati e la popolazione adulta era vaccinata più volte» (“Twentieth Century Magazine”,16 gennaio 1911).
Tratto da “Malattie, vaccini e la storia dimenticata”, di Suzanne Humphries e Roman Bystrianyk.

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All’attacco della legge 210? Il “governo del cambiamento” in peggio! (Vaccini)  Staff Corvelva 04 Dicembre 2018 SABATO 15 DICEMBRE 2018
Per non farci mai mancare le buone notizie, tocca occuparsi dell’ultimo documento pubblicato dal Ministero della Salute: l’Atto di indirizzo per l'individuazione delle priorità politiche per l'anno 2019
Il pdf è scaricabile al seg. link: https://goo.gl/dbjhYH
Tra le priorità dunque del nostro ministero, leggiamo:
-[ ] ovviamente la PREVENZIONE. Si parte da stili di vita e alimentazione? No, l’apertura è dedicata alle “attività di prevenzione delle malattie trasmissibili soprattutto di rilevanza epidemica” … domanda: queste dannate epidemie che falcidiano il Paese con morti ovunque dove sono?
-[ ] Si prosegue parlando di vaccini a pagina 7, dove troviamo il richiamo “all’attività prevista dal PNPV (Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale) 2017/2019, in ogni suo contenuto, dando rilievo all’importanza della prevenzione vaccinale LUNGO TUTTO L’ARCO DELLA VITA e della comunicazione in tema di vaccinazioni, atta a rafforzare la scelta consapevole dei cittadini in materia e ad incrementare la diffusione della CULTURA DELLA VACCINAZIONE (immunization literacy), tenuto conto delle disposizioni dettate DAL DECRETO LEGGE 7 GIUGNO 2017 N.73 (la legge Lorenzin ndr) SENZA TRASCURARE IL VERSANTE INTERNAZIONALE IN CUI IL PAESE E’ IMPEGNATO”. ?
Tradotto: continuare a perseverare sulla strada tracciata dalla precedente legislatura. Peccato, dal governo del cambiamento ci si aspetterebbe una qualche rottura sul tema che è stato tanto caro agli attuali legislatori, ovvero la libertà di scelta in campo vaccinale…
Leggendo queste righe ci si chiede se il ministro Grillo sia davvero la stessa persona che nel 2017, proprio a proposito di quel decreto legge qui menzionato, parlava di oligopolio nel mercato dei vaccini da parte di poche grosse case farmaceutiche, di un grosso mercato da 23 mld/anno in crescita costante, di relazioni dell’antitrust, di motivi economici commerciali nella proposta del DL73… ma anche più recentemente, la stessa persona che a giugno di quest’anno interveniva in un noto programma televisivo dichiarando che ci dovesse essere a tutti i costi una discontinuità con l’operato di Beatrice Lorenzin!?
Allora la domanda sorge spontanea: se si ritiene assolutamente necessaria la discontinuità rispetto a quanto promulgato dal precedente esecutivo, perché si inserisce addirittura il DL73 in un documento nel quale - onestamente - si poteva benissimo fare a meno di menzionarlo? Sì, leggiamo che va rafforzata la scelta consapevole, ma subito dopo si fa il dovuto richiamo all’obbligatorietà introdotta nel 2017. Nessun cenno invece alla volontà di riformulare l’obbligatorietà o voler dare seguito ad altre proposte di legge, riaprire il dialogo, rivedere talune posizioni…il nulla.
-[ ] Infine, la ciliegina sulla torta arriva a pagina 33, dove c’è da sgranare gli occhi leggendo che i risarcimenti ed indennizzi sono oramai obsoleti, sì avete capito bene, è necessario rivedere (stavolta sì) l’attuale normativa a favore dei danneggiati da vaccinazioni obbligatorie (ed emotrasfusioni), perché, udite udite, la medicina ha fatto passi da gigante! Oggi chi subisce un danno può essere curato e dunque non ha più senso dare indennizzi a vita… Questo passaggio ve lo lascio leggere coi vostri occhi nell’immagine qui sotto. ?
Insomma, se vi succede di beccarvi l’epatite C da trasfusione, oppure di essere quello sfortunatissimo UNOSUUNMILIONE (sono ironica) che si becca un danno da vaccino, no problem: la medicina vi corre in aiuto (lo Stato invece mica tanto).?
Tra le altre cose, mi fa onestamente ribrezzo l’aver relegato l’unico accenno ai danneggiati da vaccino al capitolo “Politiche per l’efficienza gestionale”.  Sarebbe stato diciamo carino fare almeno finta di preoccuparsi del tema della sicurezza vaccinale (visto l’obbligatorietà imposta, e i numerosi studi scientifici che pongono questioni in merito) facendone un minimo o velato accenno. Per esempio nel capitolo 2, dedicato alla comunicazione, dove ci informano che “tra le diverse tematiche si segnalano in particolare la promozione delle informazioni in materia di vaccinazioni”, inserire qualcosa come “informazioni su benefici E RISCHI” delle stesse sarebbe stato un buon modo di dare un segnale di discontinuità… Soprattutto in ragione del fatto che tra le leggi italiane ve ne sono anche alcune che prevedono come qualsiasi atto sanitario debba essere corredato da una cosuccia da nulla chiamata “consenso informato”, o del fatto che proprio nella legge 210 si prevede che le Asl, e dunque di riflesso il Ministero, si occupino di fare informazione anche sui rischi connessi alle vaccinazioni…Invece no, come sappiamo dal 2017 i danni da vaccino sono diventati “fake news”, e del cambiamento qui non v’è traccia, anzi si attenta anche all’ultima tutela della cittadinanza che un domani, privata del diritto alla salute, potrà pure essere privata del diritto all’indennizzo.
Purtroppo noi da tempo denunciamo la sempre crescente difficoltà nel veder riconosciuto il danno da vaccino ed ottenere il relativo indennizzo, difficoltà tali da rendere già oggi una chimera questo tipo di risarcimento, ma è evidente che non basta: il danno da vaccino deve semplicemente sparire, e per farlo la via più comoda e facile è quella di occultarlo, non riconoscerlo, far finta che non esista. ??
Una piccola parentesi la vorrei dedicare alla parte del documento (capitolo 6) in cui si descrive il “Nuovo Sistema informativo e statistico sanitario” (NSIS). Ci viene spiegato che questo nasce per “rendere disponibile un patrimonio di dati centrato sull’individuo” e che si raccolgono tutte le informazioni sui contatti del singolo individuo con l’SSN (ricoveri, pronto soccorso ecc.) mettendo a disposizione del Ministero un “patrimonio informativo” (salta all’occhio l’utilizzo della parola patrimonio ripetuta due volte in poche righe) e che tutto ciò “consentirà di intercettare il percorso seguito dal paziente a fronte di un bisogno sanitario”… Ecco, in un clima di dittatura sanitaria sempre più evidente, con la caccia alle streghe in atto sia sul piano vaccini che sul piano della libertà di scelta di cura (dall’omeopatia all’erboristeria a tutte le cosiddette cure alternative) la cosa ha un non-so-che di inquietante…
https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/comunicati/all-attacco-della-legge-210-il-governo-del-cambiamento-in-peggio.html

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