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Fani: paura e diffidenza, la mascherina è un rituale magico
Fani: paura e diffidenza, la mascherina è un rituale magico
Scritto il 28/5/20
ESTRATTO
«La maschera è sempre negativa: copre una falsità, un inganno, una finzione». Lo ricorda lo scrittore e formatore Maurizio Fani, che è anche psicologo e psicoterapeuta. Le “museruole” che gli ambigui gestori dell’emergenza Covid ci costringono a indossare? Puzzano di rituale collettivo: simboleggiano sottomissione e annullamento della personalità. D’accordo, c’è anche l’elemento medico, precauzionale. Ma in quale misura? L’Oms e lo stesso ministero italiano della sanità ne raccomandano l’uso, alle persone sane, «solo se stanno fornendo assistenza a persone certamente malate di Covid-19, o con sintomi che facciano sospettare la malattia». Molti autorevoli virologi le temono: «Non vanno usate, specialmente in luoghi all’aperto», dice il professor Giulio Tarro, allievo prediletto di Albert Sabin, l’inventore del vaccino contro la poliomielite. «Le mascherine non sono il massimo dell’igiene», avverte Tarro: «Io starei attento nel loro uso, riuso e abuso: e quando arriverà il caldo, sarà bene gettarle via». L’Ordine dei Medici Sportivi di Cagliari – racconta Fani – ha sollevato un problema: un pericolo, la mascherina, per chi pratica attività sportiva.
PER FORTUNA, CHIOSA FANI, NESSUNO – NELLA STORIA DEL MONDO – È MAI RIUSCITO A PRENDERE COMPLETAMENTE IL POTERE. E ANCHE QUESTA VOLTA, ASSICURA, FINIRÀ COSÌ.
Certo, nel frattempo «passeranno diversi anni nei quali tutti noi avremo la grande opportunità di crescere, superando difficoltà inaudite». L’importante, dice lo studioso, è iniziare a mettere in gioco strumenti nuovi, interiori e sociali, più adatti a fronteggiare questa emergenza: vivere in modo più sano, selezionare gli amici. Il momento è cruciale, di portata storica: «Siamo di fronte a una “speciazione”, cioè alla nascita di una nuova specie, che si distaccherà da quella precedente» e lo farà «in malo modo, fino a configgere apertamente». L’avanguardia della nuova umanità punta ad un “nuovo rinascimento”, abbandonando definitivamente «quel consenso robotico, inumano, alieno e mostruoso che contraddistingue la maggioranza». Fondamentale, per Fani, «stringersi intorno a persone che dimostrino il coraggio di esistere e che siano indifferenti alle lusinghe del potere e del dominio». Molti, certo, si vendono: «Si prostituiscono, per uno sputo di visibilità mediatica: sono schiavi obbedienti, e schiavi restano». Sono loro, “i molti”, «quelli che hanno contribuito a questo sfacelo». Secondo Fani, a vincere saranno le avanguardie coraggiose: «Saranno proprio quei pochi, a scrivere la storia», magari cominciando con un gesto: rifiutare di indossare la mascherina, sapendo cosa nasconde davvero.
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