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Il 25 Aprile 48 ore dopo 27 Aprile 2020 di Alessandro Guardamagna
Estratto
Tale “mancanza” di memoria forse spiega perché a 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale abbiamo un governo che ha fatto la “resistenza” al virus prima con la propaganda e i riflettori, ed ora ci incita con i testi di De Gregori che ci ricordano che dobbiamo resistere. Ci hanno chiusi in casa con la media di 140 morti ufficiali al giorno, e adesso che abbiamo solo 300 decessi ci invitano ad uscire, resistendo, finalmente “liberati”.
Sarò indegno di molti padri della patria cui appartengo, di chi fra i miei familiari nella Resistenza ha lottato col mitra in mano, e le mie parole non varranno come quelle che Calamandrei rivolse alla protervia di Kesselring. Lei non è un nazista, presidente Conte – ci mancherebbe che lo fosse! – ma nell’andare a omaggiare vittime di una strage che simboleggia tutte le stragi di guerra ancora impunite, i cui boia lei si rifiuta volutamente di nominare agli interessati a cui sussurra accortamente altri argomenti, mostra, indipendentemente da quale canzone lei possa scegliere per incitarci, il suo volto e l’interesse autentico che ha per la Resistenza e gli Italiani.
Può farci multare, ma non potrà mai multare la verità, né annullarla.
Resistiamo tutti e prima o poi ci libereremo di nuovo.
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