Dall'Inno alla Gioia all'Inno alla Troia
Schiller-Beethoven L'inno alla..."gioia"... |
Gino Maialino Canterino |
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{leggermente modificato}
Per uscire da quella situazione di stallo, che durava da ben dieci anni, il soros più astuto di tutti, Ulisse, ideò un inganno: i greci dovevano fingere di partire sulle loro navi, lasciando un gigantesco cavallo di legno -pare fosse invece una nave fenicia con polena a forma di testa di cavallo-proprio fuori dalla mura della città-come offerta alla dea Atena, che irata per un sacrilegio compiuto proprio da Ulisse, non proteggeva più i greci. In realtà, nella pancia del cavallo si nascondevano i migliori guerrieri, tra cui lo stesso Ulisse. Occorreva però un personaggio subdolo, Sinone, che convincesse i Troiani ad aprire una breccia nelle mura della città, per far entrare il Cavallo. Se, al contrario, lo avessero distrutto, l’ira della dea si sarebbe abbattuta sulla città. Gli abitanti di Ilio si fecero convincere, tutti tranne Laocoonte – indovino e gran sacerdote di Poseidone – che per questo fece una brutta fine, insieme ai suoi due figli: fu stritolato da due enormi serpenti marini, inviati da Atena.
Troia-Italia
Ma...lo svolgimento sarà diverso...
malgrado i nostri "sottoelencati Sinone"
- V stallo,
- soros,
- papa,
- porta pia,
- ONG,
- giornalisti,
- ministeri difesa, trasporti, economia, giustizia, e...
55-60 milioni di Lacoonte...che faranno la trasmutazione:
da Inno alla Gioia ad Inno alla Troia.
Ue, Ue, Ue !
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